di Roberto Maurizio
Il Ministro degli Interni, Roberto Maroni
Distretto 51
Il tastierista dei "Distretto 51", Roberto Maroni
Se l’età dei cittadini aventi diritto al voto fosse abbassata a 13 anni, il “nuovo” Partito della Lega dei Pirati del Ministro degli interni, Roberto Maroni, sarebbe il terzo partito in Italia con, perlomeno, il 18% delle preferenze. Per il reggente del Dicastero degli Interni scaricare musica gratuita dal Web non è un reato. Questo concetto il ministro Maroni, tastierista dei “Distretto 51”, l’ha ribadito nel corso di un’intervista rilasciata a Panorama da ieri in edicola: «Suono una tastiera in cuffia per non disturbare. Non rinuncio mai alla musica: in aereo ho sempre l’iPod e anche in ufficio c’è sempre musica di sottofondo. Fra lo stupore dei tecnici del ministero, mi sono fatto anche installare eMule sul pc per scaricare gratis. La mia è e vuole essere una provocazione, perché credo che la soluzione non sia quella francese di tagliare il collegamento a chi scarica illegalmente canzoni. La soluzione è creare un sito protetto, sicuro e legale, dove i ragazzi possano scaricare brani i cui diritti d’autore sono garantiti dall’intervento di uno o più sponsor. Questa è la via maestra per tutelare sul serio i diritti di tutti. Altrimenti, diventa difficile convincere mio figlio di 13 anni a non prendersi la musica da internet. La situazione di oggi è come scendere in strada e trovare un banchetto con la scritta “frutta gratis”».
La reazione violenta della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) e della Siae non si è fatta attendere: «Il Ministro dovrebbe valutare che vi sono in gioco posti di lavoro e ricavi per lo Stato. Chi ruba in un negozio viene sanzionato, non si capisce perché in Rete dovrebbe farla franca». L'associazione, del resto, difende con forza la posizione francese e su questo fronte l'opposizione al teorema di Maroni non può che essere frontale e completa. Per Maroni, invece, l’idea Hadopi, cioè quella di tagliare il collegamento non è una soluzione. Tale presa di posizione non solo boccia l'approccio francese al problema, ma sembra togliere l'Italia dall'elenco dei paesi pronti ad allinearsi con i venti simil-Hadopi che spirano su più fronti ed in più nazioni. Maroni, infine, ha proposto una soluzione per evitare di lasciar cadere nel vuoto la propria provocazione: i download dovrebbero essere gratuiti e garantiti dal supporto degli sponsor. Il Ministro, però, non si schiera contro l'istituto del copyright: chiede, piuttosto, di «tutelare sul serio i diritti di tutti» tramite un modello ad-supported che determini la gratuità dell'approccio alla musica e le parallele garanzie per autori, produttori e musicisti. Un intervento provocatorio, ma lucido: c'è una alternativa alla repressione. Parola di Ministro. Parola di Roberto Maroni.
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