Il “Subcontinente” più bello del mondo
di Roberto Maurizio
L'America Latina è il "Subcontinente" più bello del mondo e ai latinoamericani piace molto la parola “Sub”: “Subcomandante”, “Subpresidente”, “Subcontinente”. Nessun canadese o statunitense utilizzerebbe la parola “sub” per indicare la loro collocazione geopolitica. Sub a chi? Al Polo Nord?
“Sub” per i latinoamericani, dunque, è una “posizione psicologica”: basso sviluppo economico, sottile crescita del prodotto interno lordo, troppo analfabetismo, povertà diffusa. E’, in qualche modo, simile a quanto avviene in Italia. Nonostante questi limiti, però, effettivamente, se non esistesse l’America Latina, si sarebbe sentita la necessità di inventarla. E’ troppo bella per condannarla per i suoi debiti e per la sua voglia di vivere. Come si fa a punire il più pirotecnico lembo di terra, che crede di essere il “superiore”, l’”irraggiungibile”, quello posto più vicino agli dei degli Incas, al Dio degli spagnoli e dei portoghesi, ai fascisti doc, ai marxisti-leninisti, ai capitalisti con le pezze al culo, ai proletari con le ville, alla continua contraddizione tra l’imbarbarimento derivante dal mescolamento di idee illuministiche, romantiche, marxiste, leniniste, cattoliche, cristiane, pagane e ebree? Nessuna sanzione può essere elevata contro chi si è civilizzata e imbevuta direttamente dalle fonti del diritto romano. L’amata America Latina, dopo tanti anni di silenzio, cerca di rialzare la testa, per far vedere che esiste ancora.
La “polveriera” latinoamericana, con la miccia bagnata, crede di potere fare la voce grossa, quando vale come il due di bastoni quando regna coppe (e poi, con i bastoni, caro Chavez, non si fa la storia, se non quella truculenta)!
“Sub” per i latinoamericani, dunque, è una “posizione psicologica”: basso sviluppo economico, sottile crescita del prodotto interno lordo, troppo analfabetismo, povertà diffusa. E’, in qualche modo, simile a quanto avviene in Italia. Nonostante questi limiti, però, effettivamente, se non esistesse l’America Latina, si sarebbe sentita la necessità di inventarla. E’ troppo bella per condannarla per i suoi debiti e per la sua voglia di vivere. Come si fa a punire il più pirotecnico lembo di terra, che crede di essere il “superiore”, l’”irraggiungibile”, quello posto più vicino agli dei degli Incas, al Dio degli spagnoli e dei portoghesi, ai fascisti doc, ai marxisti-leninisti, ai capitalisti con le pezze al culo, ai proletari con le ville, alla continua contraddizione tra l’imbarbarimento derivante dal mescolamento di idee illuministiche, romantiche, marxiste, leniniste, cattoliche, cristiane, pagane e ebree? Nessuna sanzione può essere elevata contro chi si è civilizzata e imbevuta direttamente dalle fonti del diritto romano. L’amata America Latina, dopo tanti anni di silenzio, cerca di rialzare la testa, per far vedere che esiste ancora.
La “polveriera” latinoamericana, con la miccia bagnata, crede di potere fare la voce grossa, quando vale come il due di bastoni quando regna coppe (e poi, con i bastoni, caro Chavez, non si fa la storia, se non quella truculenta)!
Egregio Presidente, Eccellenza Chavez, tu che hai un feeling con quelli della Farc, oltre a suggerirgli di liberare SUBITO la Betancourt, perché non gli dici anche che il loro Inno (pubblicato su Internet) fa schifo ed è di una tale mediocrità, non tanto nelle parole (libertà, giustizia, socialismo), quanto nella musica (Do, Fa, Sol, DorioFo), tanto che potevano benissimo partecipare al Festival di San Remo 2008?
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