30 aprile 2010

Equitalia. L'Italia peggio del Darfur

Equitalioti
di Roberto Maurizio

Io sono lo 097200902/007987728 e Amicizia è l’aguzzino
Equitalia Gerit Spa è come un dentista che ti fa tracimare i denti, che ti rovina le gengive per il gusto di fare i soldi. Il gusto di spezzarti i denti, uno a uno, non era nemmeno condiviso dai nazisti. Invece, i nostri dentisti e Equitalia, quelli di Equitalioti, provano un gusto irrefrenabile per farti vedere le stelle con il dolore e farti pagare le multe col sapore delle belle. Belle e abbondanti multe piene di sale e pepe, come le fatture delle fratture dei dentisti, che sono estrapolate con tanto tatto e tanto ardore. I “prigionieri” di cartelle Equitalia, come quelli dei dentisti, sono trattati peggio degli ebrei dei lagher nazisti. Almeno agli ebrei gli venivano cifrate pochi fonemi. Roberto Amicizia, il capo neoequitalista, molto vicino ai campi di sterminio per omesso pagamento in ritardo, è stato scelto, forse per il suo cognome, come Direttore di questa società pubblica (51%, Agenzia delle entrate e qui si capisce e 49% dall’Inps, cioè quello che si dovrebbe preoccupare della previdenza sociale), per inviare i mandati di arresto ai cittadini inermi e paganti. Previdenza sociale, tutela dei pensionati. Amicizia ti dà un numero peggiore di quello ebraico. Sei iscritto nella lista dei farabutti e devi pagare. Il nazismo prende ancor più piede e si diffonde in questa insana elencazione. Sei il numero 0972000902, sei un terrorista. Contro di te deve abbattersi l’arma mortale del possesso di una macchina che fino a poco tempo fa, era la tua compagna, la tua illusione. Tu, merda, non devi avere illusioni. Tu devi andare a piedi. Questo francobollo firmato Equitalia, deve rimanere impresso nelle menti di coloro che credevano nella libertà. Ci hanno spacciato la Carfagna come una bella ministra, senza minestra, senza butolino, senza senso. Ci hanno detto che Fini e Berlusconi e i loro avversari politici del Pd, come Bersani e Di Pietro con quel gay spudorato della Puglia, erano i nostri politici che difendevano in Parlamento i nostri diritti. Quali diritti se adesso un’Equitalia qualsiasi ti rompe le gambe, ti frantuma i denti, ti stritola nella più vergognosa merda! Dove sono i politici? Dove sono quelli che difendono le nostre libertà? Libertà di ucciderti, ti toglierti la macchina. Schifosi, maledetti che non vedranno mai più sorgere il Sole. Questi uomini comandati dal dio denaro, quelli di Equitalia, saranno avvolti dalle fiamme dell’inferno, tanto loro non ci credono, essendo comunisti di rango. Invece, io, come pensionato vengo colpito alla gola da questa istituzione malvagia di cui forse la Lega del Nord non sa nemmeno della sua esistenza, o se prende i soldi da questi quattro farabutti che speculano sulle vittime più misere per succhiare il sangue e per fare entrare soldi sporchi a questo Stato Italiano che non merita nemmeno di paragonarsi alla declassata Grecia. Perlomeno, in Grecia esistono ancora i sindacati e i difensori dei pensionati. Prima, Equitalia Gerit Spa, si chiamava, giustamente, Riscossione Spa. Non riscossioni, ma riscossione. Era un modo per far capire all’evasore o giù di lì che stava sbagliando, era un’agenzia che operava per tutelare i lavoratori. Adesso si chiama Equitalia, un grande bluff, un grande inganno, che vende fumo sardo ad ogni piè sospinto. Se parlate con le annunciatrici di Equitalia che ti fanno attendere 20 minuti, come se tutti fossero ai loro piedi di argilla e di merda. Tutti in galera! Ti dice una voce con marcato accento sardo. Voglio sapere perché mai in tutte le telefonate ti risponde un sardo. Ma quanto è grande questa Sardegna! Non hai pagato. Muori! Tipica espressione delle Mafia. Uno schifo che in questo modo porta i paesi sottosviluppati a seguire un percorso più duro nell’ambito della democrazia. Una democrazia che non esiste, perché garantita dalla nostra Costituzione. Ma chi dà il potere a questi emeriti nessuno di proibirti di muoverti con la macchina? Ma poi, stronzi, dove cazzo deve andare? Cretini di merda! Sei anni, una Fiat sgangherata con 60 mila chilometri. Per non aver pagato una multa di un varco attivo imboccato in Via Veneto, quella di Fellini, che non si sa per quale motivo era stato ed è proibito ai cittadini che pagano le tasse, mi multi, mi ritiene colpevole, come un camorrista, uno stupratore, di aver violato un divieto senza senso. 150 metri di interruzione per far passare i politici? 150 metri per difendere l’Ambasciata degli Stati Uniti. Portavo nella mia sporca vettura un cittadino algerino che doveva recarsi ad Air Algerie. Subito dopo, all’italiana, sei mesi, mi arrivò la multa e la pagai con ritardo. Non riesco a trovare la ricevuta. Da allora sono scattate le manette. Sono cinque anni che sono perseguitato, nonostante che io abbia pagato regolarmente. Ma la prova è a tuo carico. Sei tu che devi dimostrare di essere innocente! Non è il contrario. Loro affermano che non hanno ricevuto il pagamento! Bene, ma io ho pagato. Niente. Ti sequestrano l’autoveicolo, cioè la macchina, uno dei beni primari per un cittadino che rispetta la Costituzione italiana e si riferisce ai diritti fondamentali delle Nazioni Unite. Ma questi quattro coglioni che sono alla guida del nostro paese, Berlusconi, innanzitutto, si fanno le leggi ad personam e non riescono a tutelare i cittadini “casti e puri”. Uno schifo senza senso. Io pagherò perché non sono tutelato dalle leggi ad personam e Via Veneto e dintorni, dove lavoravo, non mi difendono. Ma quand’è che i cittadini si incazzeranno realmente per questi soprusi? Quando decideranno di buttare le loro schede democratiche nella spazzatura? Questa è una società spazzatura che dovrebbe essere ripulita soprattutto attraverso Via Cal, Cessodimerda (Cdm), Cessodiossina (Cds), Cessodiessina (Pd), Cessopdiellina (Pdl), Cessofinina (quest’ultima formula, Csf, stura tutti i lavandini, ma resta imprigionata nel più squallido e torrido sfascismo di sinistra). Levateci tutto, anche la macchina. Ma non Fini non Fini sce qui. Questi esattori di merda ti toglieranno anche la casa. La proprietà è un furto. Ricordatevelo. I comunisti e Fini ci toglieranno prima le mutande e poi la casa .Ed è giusto così! Non paghi il pranzo alla mensa per i tuoi figli. Assolti. Se hai oltrepassato la soglia di Via Veneto, devi pagare con la vita. Che schifo di politici che abbiamo. Questi stronzi ti distruggono la tua macchina, pagate a rate, con tanti sacrifici, la Fiat 1600 Stilo che ebbe l’ardire di oltrepassare un ostacolo di merda che più merda non si può, 150 metri contro l’arresto di una povera macchina che non sapeva nemmeno quello che stava facendo. Questi stronzi devono sapere che esiste la storia e Internet manda in onda un elemento che questi emeriti cretini non potranno mai valutare. Fra 30 anni, si chiederanno: perché Via Veneto a destra non era attraversabile? Coglioni, farete una brutta figura con i prossimi uomini e le prossime donne che il nostro pianeta ospiterà. Ma a voi, ovviamente, tutto ciò non interessa. Stronzi eravate e stronzi resterete per l’eternità. Per voi non c’è problema. Io non posso essere accusato di aver dato degli stronzi ai politici attuali, anzi, loro sono bravi, non posso essere accusato di dare del coglione a quelli che non fanno gli interessi dei cittadini, lo fanno tutti. Sono tutti ancorati alle loro sedie. Quindi, anche la mia diatriba con questi stronzi della classe più sporca che esiste al mondo, ma non dico chi, non potrà avere un soldo per una eventuale condanna. Ma loro, gli sporchi, subdoli, schifosi esattori sanno con chi hanno a che fare: con chi li metterà tra i maledetti per l’eternità. Fai il bagnino e non fare lo strozzino; fai il bagnino, non fare il vigile corrotto, e non fare l’Equitaliotto. Mentre io posso dire queste cazzate su Internet, nessuno mi sa dire su Internet dove ho sbagliato. Bruciare il mondo per vederlo ardere è un piccolo meccanismo che potrebbe rendere più caloroso questo piccolo merdoso mondo sbavato dagli Equitalioti. Equitalioti senza anima e senza stima, senza mondi, senza destini.

29 aprile 2010

L'Equitalia e i Pigs

L'Amicizia di Equitalia
di Roberto Maurizio


Avete mai provato a pagare un bollettino Equitalia Gerit Spa che ti sequestra la macchina che vi arriva oggi, 29 aprile 2010, che "deve essere utilizzato entro il 20/04/2010"? Questa è l'Italia dei Pigs.

28 aprile 2010

Inter come globalizzazione. Mourinho, il più simpatico degli allenatori


L'Italia s'è desta, dell'elmo di Mourinho s'è cinta la testa
di Roberto Maurizio

Chi difende questa povera Italia nel mondo è nato in Portogallo. Un paese, una storia, senza pretese, ma con persone eccezionali che possono disegnare un nuovo mondo. José Mario dos Santos Felix Mourinho, portoghese, data di nascita: 26 gennaio 1963 ... password solo gli iscritti a alla community di Inter.it possono lasciare messaggi. ...José,come rispondeva Totò, ò fame. Fame di gloria che ha portato l'Inter sulle soglie europee di tutto rispetto.Quello che più apprezziamo di Mourinho, non è la sua spocchia, la sua barba mal fatta, ma che nel suo nome c'è la parola Felix. L'Inter, nonostante la sua posizione in classifica nella seria A, speriamo che possa essere superata dalla Magica Roma, più magica che Roma. Mourinho ha ridato all'Italia una sua credibilità. Speriamo che il portoghese distrugga la Germania. Finora, la terra di Hitler, che era austriaco e cattolico, di Marx, che ha inventato il comunismo ed era di origine ebraica, di Beethoven sordo e prolifico di note austere senza precedenti e senza possibilità di essere copiati se non da quattro ladri di bottega, di tanti altri artisti che nel confronto con gli italiani pagano la penale. Viva l'Inter, viva Balotelli, viva l'Internazionale milanese che ci rappresenta in campo internzionale. Viva Mourinho. Viva chi prende i soldi in Italia e tifa per il nostro Stivale. Abbasso, chi, per pochi spiccioli, vende il nostro colore nazionale azzurro al demonio. Se al posto dell'Inter ci fosse stato il Frosinone, avrei tifato per la squadra laziale. Ma se al posto dell'Inter ci fosse stato la Lazio, allora avrei tifato per il Barcellona. Abbasso la Lazio, abbasso il Barcellona, viva l'Inter e viva la Roma!

Un battito di ciglia

Un battito di ciglia
di Roberto Maurizio


Il tempo è una misura che non può essere apprezzata dagli uomini dotati di ciglia. Tre battiti fa, Cristoforo Colombo scopriva l’America. Cinque battiti fa nasceva Gesù Cristo. Mezzo battito fa Stalin faceva fucilare 22 mila ufficiali polacchi a Katyn. Fra due battiti, dove saremo?

L'ora esatta

L’ora esatta
di Roberto Maurizio


Mentre un orologio sgangherato sulla parete centrale scandisce il passare dei secondi con un assurdo e subdolo rumore, a destra, il camino brucia, inconsapevolmente, la vita. Ad ogni ticchettio dell’orologio sgangherato, tra un secondo e l’altro, si alza in cielo una domanda. “Oggi sono io, e domani”? E il tempo passa. L’unica ora esatta, quella di nonno Beniamino. Quattro sigari e un bicchiere di vino!

27 aprile 2010

Sussidiario

Sussidiario
di Roberto Maurizio Foto che non sarà mai messa su un Sussidiario

I sussidiari sono quelle orribili raccolte di notizie che vengono spacciate come verità assolute. I venditori di sussidiari e di almanacchi sono tanti. Erano, sono e saranno. Il sussidiario è un assemblaggio di bugie che gli studenti, soprattutto giovanissimi, devono imparare a memoria. Qualsiasi cosa imparata a memonria durante la fanciullezza, resterà per sempre impresso nel ipotetico uomo del domani. Il sussidiario ha una funzione di aiuto, di sostegno per inculcare negli studenti la verità assoluta. Nel secondo ciclo delle scuole elementari diventa un libro di testo che contiene nozioni fondamentali di ogni materia di insegnamento. Ad esempio l'ecologia da quattro soldi. Puliamo la scuola sporca. Il sussidiario diventa l’arma più potente per iniettare nelle menti dei più giovani qualsiasi bugia che sovrastri la verità. Il sussidiario è l’arma vincente già utilizzata da Hitler, Pol Pot, Chavez, no global, ambientalisti a tutti i costi. Il sussidiario è quella pubblicazione venduta ad un prezzo leggermente superiore alla carta igienica, che rende semplice la realtà e spregievole la realizzazione degli obiettivi più semplici che vengono camuffati, deviati, stravolti, solo al fine di rendere sempre più imbecilli gli studenti.


26 aprile 2010

International Journalist Festival. Cioccolata fusa

Giornalisti al Festival di Perugia. Le Cinque Giornate della Cioccolata Fusa
di Roberto Maurizio

Mancavano solo Pippo Baudo e la Litizzetto a Perugia al Festival internazione dei giornalisti, 21-25 aprile 2010. Ad esibirsi, sempre i soliti: Saviano, Scalfari, Travaglio. Le Cinque Giornate della Capitale della Cioccolata Fusa, quella dove è stata sgozzata Meredith Kircher a due passi da San Francesco, quella che crede di essere l’ombelico di Pierluigi Bersani, il Centro di un’Italia i cui confini meridionali si fermano a Eboli, quella che crede di essere molto vicino ad Al Gore, con il suo inqualificabile canale televisivo che sta infastidendo i leghisti del Nord, del Sud e i cattolici del Centro laziale andreottiano, Current Tv, un’emittente televisiva pro palestinese che vorrebbe gli ebrei, come lo voleva Hitler, popolo da tenere “sotto controllo, non si sa mai”. Ecco Al Gore, il premio Nobel che dopo aver detto una serie di cazzate sul clima e aver vinto i milioni di euro del Premio Nobel, come Fo, che prima di Al Gore ha guadagnato le sue corone norvegesi per poter sempre più lucrare sull’operaio della Fiat che oggi vota Lega Nord. Le Cinque Giornate della Cioccolata Fusa sono state come le Quattro Giornate di Napoli, che videro impegnate le forze napoletane contro il “secolare nemico” con il quale erano alleati fino a quattro minuti prima. A Perugia si estraggono a sorte i premi che vengono scartati dai Baci Perugina. Il mondo della sinistra, come quello della destra, distribuisce premi che prima controlla e li attribuisce a quelli che sempre più sinistri o “destri” (cioè furbi e furbastri) si presentano sulla scena mondiale. I “sinistri” sono quelli che pensano prima al martirio e poi alla redenzione. Catastrofisti si nasce. Quindi, secondo Al Gore, la Terra sta per scomparire a causa dell’uomo, la Camorra, secondo Saviano, farà sempre più morti e affari, nonostante la distruzione del Pianeta. La colpa è degli extra terrestri. Chi sono? Chi non la pensa come la sinistra! Una nuvola di giornalisti di sinistra, allora, si ritrova a Perugia e attacca i malvagi. Loro sono i buoni, sono quelli che hanno contratti a tempo indeterminato, sono assunti come la Madonna al cielo. Ecco che sulle nuvole di Perugia si presentano i Salvatori del mondo che, ovviamente, attaccano la religione cattolica, gli ebrei, la politica italiana, il nuovo fascismo che sta facendo crollare la democrazia basata su un bicchiere di birra. Nonostante tutto, la grande kermesse internazionale giunta alla sua quarta edizione, a parte la mancanza di Pippo, ha raccolto proprio tutta la spazzatura della stampa che più di questo non si può. A Perugia il meglio nel giornalismo internazionale ha dato fuoco alle sue polveri. I capi sono loro, quelli che decidono le sorti della povera gente nel mondo, sono loro, sono loro quelli che si prendono cura degli ammalati, dei carcerati, degli afflitti e degli sconsolati. Meno male che ci sono loro. Meno male che la democrazia della stampa possa esprimersi, apertis verbis, nonostante la censura oggi imperante a causa di questo governo dittatoriale che strangola il dissenso. Ma di che dissenso state parlando, quando sono 60 anni che non fate altro per fare emergere sempre le vostre tesi ormai superate, obsolete. Nonostante le batoste che ha preso questa sinistra obsoleta, vecchia, rincoglionita, a Perugia ha “guidato” i giornalisti di sinistra di tutto il mondo, cioè quelli venduti italiani, quelli arricchiti americani e quelli sull’orlo del disastro spagnoli, ed hanno sparato a zero sulla Croce Rossa! Basta con l’arroganza del giornalismo che si loda e si sbroda. Basta con la corruzione della professione giornalistica affibbiata solo alla vendita esclusiva della propria poltrona dove risiedono chiappe sempre più flosce e sfiancate dalla collusione con il potere mediatico intellettuale di sinistra. Ho fatto un sogno, insieme al mio gatto, Mirko. Ho sognato che il Pd avesse raggiunto nel 2009 in Italia il 60% dei voti. Io è Mirko ci siamo chiesti dove avrebbero messo i campi di concentramento per i giornalisti, come quelli di “Stampa, Scuola e Vita”, i partecipanti alle Cinque Giornate della Cioccolata Fusa di Perugia? Ovvio, a Piazzale Loreto!

25 aprile 2010

Mirko il gatto

Mirko, il gatto
di Roberto Maurizio


Il grano dal loglio

Mirko è un Gatto particolare, come la Tartaruga di Maurizio Costanzo nell’attuale programma quotidiano su Rai Uno, tra le “due e le tre”, “Bontà Sua”. Questo blog utilizzerà Mirko per fargli fare “domande indiscrete” simili a quella Tartaruga di Costanzo. Non saranno, ovviamente, quelli sul viagra che tanto piace a Costanzo, ma quelle meno "intime". Ad esempio: “Albert Arnold Al Gore, perché continui a dire e a sparare cazzate lanciando messaggi allarmistici, terroristici, catastrofisti sull’ecosistema che è stato sconvolto proprio dagli Stati Uniti d’America”? Oppure: “Roberto Saviano, perché continui a sparare a zero contro la Mafia, la tua Gomorra che ti ha portato tanti soldi, e non porti un contributo serio e concreto per i giovani sbandati della Camorra campana, ai quali mancano solo due cose che tu hai: la cultura e il soldi”? “Al Gore e Saviano, perché fate intitolare da Sky, quella televisione che non ha niente a che fare con i 150 anni dall’invasione del Sud da parte del Nord ricco sfondato, faccia a faccia, che implicherebbe uno scontro di idee, invece siete amorevolmente d’accordo contro l’occidente, contro gli occidentali, contro gli italiani camorristi? Che male vi hanno fatto questi occidentali, se poi vi stanno regalando milioni di euro”? E ancora: “Fini, una volta che sei stato sdoganato a Fiuggi come acqua minerale che ha cancellato milioni di crimini commessi dal Fascismo, crimini contro l’umanità che non cadono mai in prescrizione, perché oggi sei contro il tuo Deus Ex Machina”? E per ultimo: “Berlusconi credi proprio di avere convinto gli italiani al tuo programma senza capo né coda? Non credi che le tue misere vittorie siano dovute alla nullità di un’opposizione inconcludente ed inesistente”? Mirko, dammi una mano, fammi dividere il grano dal loglio

24 aprile 2010

Ventotene, pioggia assassina

E la pioggia che va…
di Roberto Maurizio

22 aprile, giorno della Terra, Circo Massimo, quello delle crocefissioni e delle corse sulle bighe, Pino Daniele e Morcheeba, con la complicità del Canale Nat Geo, quello su Sky australiano al numero 710, danno luogo ad un happening sulla desertificazione e sulla mancanza delle piogge nel mondo. Una cascata d’acqua, come quella del Niagara, si abbatte invece sugli astanti. Ombrelli, ombrellini, ombrelloni si aprono per riparare i quattro avventori, forniti di rotoli di cartucce umide con droghe leggere e pesanti per poter scongiurare la siccità. Sono anni che dicono che l’Italia diventerà un deserto. Sono anni che questi catastrofisti con la chitarra in mano si vendono al primo che gli fa vendere i dischi. E’ passato solo una settimana dalla tragedia di Ventotene, quella che avrebbe dovuto costruire l’Europa unita contro il fascismo, contro l’arroganza, contro il nazismo, a favore degli ebrei, a favore della libertà fondata su un Euro scuro e meschino che rende sempre più povero il padre di famiglia (un litro di latte circa 5.000 lire e un litro di vino 12.000 lire), e due studentesse sono morte grazie alle piogge che hanno colpito l’isola incessantemente. I catastrofisti parlano ancora, senza dati, del riscaldamento e della mancanza di piogge sulla Terra dovuto all’azione di quel piccolo verme chiamato uomo. Intanto, imbarchiamo una vittoria (dopo una settimana Eyjafjallajokull, il vulcano islandese che ha fatto spendere miliardi di euro a questi incapaci europei, ha deciso di non eruttare più come prima) e una sconfitta, due povere bambine uccise dalla pioggia a Ventotene. Con le chitarre in mano, come quelle del Primo Maggio che avranno a loro fianco gli “artisti”, cioè coloro che non hanno mai lavorato nella loro vita, come i giornalisti tipo Fini e Veltroni, canteranno le lodi stonate al dio della rivoluzione imminente, quella che li porterà sempre più soldi e fama su Rai 3. Con le chitarre in mano crederanno di sconfiggere l’effetto serra, il buco nell’ozono. Con le chitarre in mano non si riesce nemmeno a riparare le popolazione dalle alluvioni prossime venture. Chiove, ma guarda come chiove… E la pioggia che va e non sa quando ritornerà il sereno.

23 aprile 2010

La scuola di canto. Fini e Berlusconi

La scuola di canto
di Roberto Maurizio

Veltroni, condomino del Foro Romano
Come è noto, il sottoscritto è un appassionato dell’ornitologia, (dal greco ὄρνις, òrnis, "uccello", e λόγος, lògos, "conoscenza")che è una branca della zoologia che si occupa di studiare la classe degli uccelli (Aves). Qui, la Litizzetto sarebbe emersa dalle fogne e avrebbe fatto apprezzamenti, tanto meschini quanto volgari, che avrebbero offeso irrimediabilmente la dignità umana. La scuola di canto è quella branca del sapere umano che studia le voci di tutti gli esseri viventi, in questo pianeta dominato dall’ignoranza. Fini, ad esempio, ha la voce come un Pappagallo, che ripete le parole d’ordine della sinistra: Portobello, ebrei, immigrati, gay, aborto, eutanasia, solidarietà, antirazzismo, integrazione. Nella scuola di canto ci sono anche i mammiferi e gli animali terrestri: Berlusconi potrebbe avere la voce di un tenore che ha il timbro dell’Elefante o quello della Balena che si espande per migliaia di chilometri: lotta contro il comunismo, predominio della religione cattolica sulle altre, salvaguardia della vita fino all’ultimo secondo, centralità della famiglia degli altri, interesse per le nuove generazioni allevate come pulcini all’interno del “Grande Fratello”. Delle altre voci in questa “Scuola di canto”, come quella di Bersani che non ha peli sulla lingua né sulla testa, di Rutelli che di peli femminili capisce poco, di Veltroni, con la voce di un seminarista che crede di essere un condomino del Foro Romano, ne parleremo in seguito. Oggi, l’unica voce che non va è quella dello pseudo giornalista di “Leonardo” che, mentre parla delle belle voci degli uccelli nel mondo, non si riesce a capire una sola parola di quello che dice. Tra un giornalista e uno speaker c’è grande differenza. Perché non facciamo lavorare gli speaker quando si tratta di divulgare la scienza? No, Rai 3, mette belle gnocche per poter alzare l’audience e trasmette programmi incomprensibili. Meno male che stanno scoprendo il modo per far “sentire” ai sordi i programmi televisivi e di Internet. Una nuova lingua che perlomeno farà guadagnare soldi alle persone che riescono a trasmettere, a comunicare qualche informazione. Un plauso deve essere riservato a Gr3, la radio che tutti possono ricevere gratis, che sa trasmettere e comunicare la Scienza.

22 aprile 2010

L'impronta ecologica. I vulcani contro le formiche

L’impronta ecologica. Un piede umano contro un vulcano
di Roberto Maurizio

Oggi è il Giorno della Terra. L’uomo crede che il suo piede sia uguale all’eruzione di un vulcano.

Carfagna for President

Carfagna for President, Della Vedova funebre
di Roberto Maurizio

Santoro porta in cielo la Carfagna
Meglio una donna viva con il marito, bella, giovane e intelligente che un Della Vedova, vedovo del Partito Radicale, oggi “finiano comunista”. Grazie Santoro! Hai portato in cielo la Carfagna, nonostante i primi piani impietosi che hanno fatto vedere, non un ministro, ma una donna vera, una che la sinistra estrema ha sempre chiamato femmina di serie B, attricetta, velina. In poche parole, puttana. La sinistra becero fascista, finiana, piddista, arrivista, cammello degli immigrati che li faceva macerare nelle anguste e sporche stanze di Lampedusa, dove i cittadini prendevano sovvenzioni dallo Stato. Adesso a Lampedusa ci vanno solo i miliardari, così il Pd è contento. Utilizzare i bambini come cavia per dimostrare la propria coerenza di un’idea sbagliata è una delle schifezze che solo chi è senza anima, senza il minimo rispetto della dignità umana, sancita dalla Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite, può farlo. E chi meglio di Santoro? Utilizza gli immigrati di colore, ma di colore saranno i colori di Santoro? Il nero, nero seppia, nero per smerdare l’Italia del Nord razzista e salvare la bontà dell’anima degli abbonati al Pd, quelli che fanno le primarie, quelli che eleggono i Comitati di quartiere. Brava Carfagna. Forse sarai la prossima leader di una destra senza Fini e senza Della Vedova. Un Pdl sfasciato che solo la Carfagna potrà ricostituire, grazie a Santoro.

Bacini sottostanti. Globalizzazione e provincialismo

I bacini sottostanti. Globalizzazione e provincializzazione
di Roberto Maurizio

La vasca da bagno




“Globprov” (Globalizzazione nella provincializzazione) è l’ossimoro che distingue questa Italietta da quattro soldi su tutte le realtà oggi emergenti nel mondo. Mentre gli altri paesi fanno passi da gigante in tutte le direzioni della Scienza, il nostro festeggia i 101 anni compiuti da Rita Levi Montalcini. La notizia viene enfatizzata dalla trasmissione pagata centinaia di milioni di euro dal canone Rai “Leonardo” su Tg3. Il provincialismo italiano non ha limiti. A parte gli auguri meritati e tributati alla grande scienziata Rita Levi Montalcini, con deferenza e ammirazione, da tutti gli uomini e le donne della Terra, ai quali si aggiungono quelli di “Stampa, Scuola e Vita”, la Rai continua a navigare nella vasca da bagno.

Il sangue rosso nero di Fini


Le previsioni del tempo di Rai 3 Lazio, come quelle delle altre regioni italiane, a mala pena coprono Tor Bella Monaca con il Policlinico Casilino di Roma, e sono commentati da energumeni con la licenza media con forte accento romanesco. Ma, se come dice Fini, l’Italia è una, sola e indivisibile, perché mai in Trentino Alto Adige dovrebbero sentire le previsioni trasmesse da Rai 3 nazionale, sì quella democratica, sì quella che assume indiscriminatamente solo chi ha il sangue rosso “Rai Santoro”, commentate con un forte accento romanesco. Aridateci gli speakers. I giornalisti facciano i giornalisti e gli annunciatori facciano gli annunciatori. Gli annunciatori, come Dentone di Alberto Sordi, devono essere scelti per la corretta dizione e non per il loro sangue rosso he scorre nelle tessere di partito. Per essere assunto alla Rai, infatti, devi avere il sangue di cui sopra. In alternativa, c’è il sangue rosso un po’ mafioso di “Ballarò” (dal titolo della trasmissione), oppure quello con la pillola del giorno dopo della torinese Litizzetto, il sangue rosso sabaudo, sboccato e sacrilego, oppure il sangue rosso ebreo della Sette, con o senza figli prodotti su commissione di Sky. C’è anche il sangue rosso nero, quello di Fini. Ovviamente, contrario al “padrone” del Milan, quello che produce Iene in televisione.

La quarta settimana con 345.000 euro di liquidazione. Viva la Rai!


Insomma, i raccomandati Rai che non hanno solo il posto in prima fila, ma stipendi che viaggiano sugli 80.000 euro all’anno, come minimo (speriamo che non gli abbia offesi) e una liquidazione di oltre 300.000/600.000 euro, ma che non possono raggiungere la quarta settimana, perché nel frattempo, il raccomandato si è sposato tre volte, con un figlio solo nato per caso, come i "Turisti per caso". Hanno bloccato, questi energumeni Rai, tre donne per avere un solo figlio. Bene. Viva il divorzio. Se avessero perlomeno 10 figli a femmina, ci sarebbero 30 italiani in più. Invece, “i Rai per caso”, per sangue e per colore, hanno venduto il suo cervello, che andrà sicuramente all’inferno, come tutti quelli che vendono la loro volontà e si aggrappano al carro dei vincitori, si accontentano di un solo rampollo che sarà seppellito su una terra sconsacrata, a 345.000/645.000 euro di liquidazione.

La trippa alla romana


Questi energumeni, dicevo, affrontano così la situazione meteorologica (a dire il vero, da quando questo blog ha lanciato come scempio della lingua italiana, i bacini sottostanti alla romana, il Tg3 Lazio non si esprime più in questo modo). Il Tg3 nazionale continua ancora ad esprimersi come segue: “i venti che dar quadrante della coda alla vaccinara se spostano en direzzione dei fajoli ar l’uccelletto, se piazzano sulla trippa alla romana, e i mari dei bacini sottoestanti non saranno più incazzati come primma”.

21 aprile 2010

Un cappello per cilindro. Fiat e meccanici

La Fiat ha un cappello per cilindro
di Roberto Maurizio

Noi, popoli della Fiat, siamo orgogliosi oggi di assistere al passaggio indolore dal ferrarista Montezemolo, più monte che zemolo, a Endorcan, meno endor e molto can, il rampollo John Elkann, sotto le grinfie di Marchionne, che non sa nemmeno dove si trovi Termini Imerese. Per anni siamo stati turlupinati della Bandiera Italiana che proteggeva il popolo comunista degli operai. Per anni gli operai, meccanici, radiatoristi, carrozzieri, hanno riempito i loro portafoglio spogliando i nostri. Gli operai oggi votano al Nord, Lega e non sono vincolati alla bandiera che per 60 anni ha saputo solo fare gli interessi dei più squallidi opportunisti che non hanno consentito di costituire un’Italia veramente sviluppata, ma sempre aggrappata alla perversione mafiosa che inizia dalla mancanza di emissione di una fattura. Soldi a palate ci hanno tolti i politici e i meccanici della Fiat. Un imbroglio che partiva dall’alto. Euro Uno, Due, Quattro, per soddisfare le richieste degli catastrofisti ambientalisti ai quali andavano quote di profitto intorno al 10% per echi incentivi. I ladri e gli usurai si accontentano di meno. Questi politici e questi meccanici che formano un unico partito, cioè quello contro il cittadino che vuole solo avere un vita tranquilla, e non chiede lo sviluppo sostenibile, equo e solidale. Ma di che stanno parlando, questi avventori al tavolo della spartizione del profitto? Domani ci sarà la Giornata mondiale della Terra. Ma mettete i piedi sulla Terra, guardate i vulcani. Una misera e inconsistente massa di cenere, lapilli e ghiacci ha bloccato il traffico aereo in meno di una settimana. Pensiamo alle cose serie e non a far fare i soldi alla Fiat con gli incentivi, le rottamazioni, i divieti di circolazione. Mi vergogno di appartenere ad una società che non sa fare altro che emanare “Grida Manzoniane”. Insomma, tre cilindri per una Fiat Stilo 1600 a 350 euro, quando solo uno su quattro era difettoso. Ma questo ladrocinio a beneficio di chi va? Certo in tasca al ladro. Ma l’affaire fa sprofondare l’Italia sempre di più in una zona depressa, un Porco (Pigg), che rende inutile anche gli sforzi di stare in Europa. Senza incentivi dello Stato, secondo Marchionne, vendite Fiat del 30%. Perché non provano a costruire macchine come Cristo comanda che devi cambiare i cilindri ogni 10 mila chilometri! Ma dovrebbero sparire dalla faccia dalla Terra! Ancora a chiedere soldi per poter far arricchire gli arricchiti e far gonfiare sempre di più i portafogli dei meccanici ladri italiani che hanno succhiato ricchezza senza distribuirla. Un paese, se resta così, destinato a diventare peggio della Grecia, dove sono state praticate, come in Spagna e in Portogallo le stesse luride tresche nei confronti dei cittadini "infedeli e poco intelligenti" che dovrebbero veramente ribellarsi a questi ladri che non hanno sofferto minimante della crisi. Votate e fate votare il vostro meccanico. Fatevi ancora rubare. Non esiste in Italia un organismo che tuteli i consumatori. Le Associazioni dei cosiddetti consumatori nominano i Presidenti, i Vice Presidenti, le sguattere, le veline, le escort, le cameriere, le scopatrici, ma si dimenticano del punto di riferimento finale: in consumatore. E poi, i Capi delle Associazioni vengono eletti al Parlamento dove possono fare i cazzi loro. Consumatori di tutta Italia, compresa la Padania, unitevi. E’ giunta l’ora della riscossa, ma, tanto, nessuno sentirà questo nostro “grido senza voce”. Nessuno mai darà voce ai cittadini, ai consumatori se non saranno loro stessi, direttamente, senza nessuna cassa di risonanza stonata e foraggiata adeguatamente, a farlo. “Stampa, Scuola e Vita”, certamente, in questa valle di lacrime non avrà nessun riscontro. Ma Internet oltrepassa questi miseri confini italiani entro i quali si verificano oscenità impunite tutti i giorni e vengono colpite le persone che non pagano il bollo di circolazione nel tempo dovuto. I confini di Internet si estendono in tutte le latitudini e longitudini del mondo. So, che sono molti gli italiani dall’estero che seguono il mio blog. Da loro cerco un riscontro, una parola, un confronto. Colgo l’occasione per salutare tutti i cittadini italiani che hanno avuto la fortuna di abbandonare quest’Italia di meccanici ladri. Nel contempo, so che gli manca il nostro Sole, il nostro mare e il nostro amore.

19 aprile 2010

Ifad e Istituto Paritario "Giacomo Leopardi" di Roma

Visita d’istruzione all’interno degli abissi della povertà
di Roberto Maurizio


L’Ifad e l’Istituto Paritario “Giacomo Leopardi” di Roma: una lezione diversa



Il 16 aprile scorso, quaranta studenti della Terza, Quarta e Quinta A Igea e tre insegnanti dell’Istituto Paritario di Roma “Giacomo Leopardi”sono stati ricevuti da alcuni funzionari del Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad, International Fund for Agricolture Development) nel corso di un “viaggio d’istruzione fuori dal comune”: gli alunni hanno partecipato ad una lezione multimediale, una specie di “sessione speciale” del Kennedy Round, o del Cop 15 di Copenhagen, intervenendo con numerose domande e richieste di spiegazioni sull’attività che l’Agenzia delle Nazioni Unite svolge da 33 anni al fianco delle popolazioni rurali più povere del mondo. Il viaggio d’istruzione ha lasciato un segno indelebile negli studenti che si sono sentiti protagonisti per due ore della sorte di miliardi di persone che ancora oggi sono colpiti dalla povertà e dalla fame.

Una sede prestigiosa


Foto di repertorio dell'Ifad

Gli studenti e gli insegnanti, partiti in pullman, quasi regolarmente, sono arrivati, quasi puntualmente, in via Paolo di Dono, 44, dove sono stati accolti dal Dott. David Florentin Paqui, Responsabile dei Servizi e delle Relazioni con la Stampa, Supervisore delle Manifestazioni Speciali e Incaricato per le Comunicazioni Esterne dell’Ifad. Davanti agli occhi degli studenti si ergeva con maestosità la struttura del Palazzo che ospita attualmente l’Ifad. La nuova sede dell’Agenzia dell’Onu è stata inaugurata, ufficialmente, dal sindaco Gianni Alemanno, il 17 febbraio 2009. In precedenza la sede dell’Ifad, era situata il via del Serafico, 107. L’edificio, commissionato per la sua riqualificazione all’architetto Gugliemo Pietro Luzietti nel 2002, è costituito da otto piani fuori terra e due piani interrati.

Il “Leopardi”, scuola privilegiata


Studenti e insegnanti, dopo aver passato indenni il metal detector, si ritrovano in un ampio spazio, proprio davanti alla sede dell’Ifad. Il Dott. David Florentin Paqui, riunisce il folto gruppo sotto la bandiera delle Nazioni Unite, issata su un alto pennone appena scossa da una leggera brezza. “E’ la prima volta, esordisce Paqui, che l’Ifad accoglie una scolaresca liceale”. Di solito, la nostra Agenzia ospita solo studenti universitari. La calda accoglienza del Responsabile delle Comunicazioni Esterne dell’Ifad agli studenti e agli insegnanti dell’Istituto “Leopardi” di Roma, assume subito dopo un carattere ufficiale.

Omaggio alla bandiera dell’Onu


Paqui, dopo aver ricordato agli studenti di aver varcato il territorio italiano e di trovarsi in un ambiente extraterritoriale, un’enclave nella quale la sovranità appartiene alle Nazioni Unite, spiega con orgoglio il significato della bandiera dell’Onu, che fu adottata il 20 ottobre 1947: “la bandiera è composta dall’emblema ufficiale dell’Onu in bianco su campo blu. Il disegno dell’emblema rappresenta una mappa del mondo in una proiezione azimutale equidistante centrata sul Polo Nord, inscritta in un cercine composto da rami d’ulivo convenzionali incrociati”.

Un mondo azimutale convergente sulla pace e sull’amore


David Florentin Paqui

“La proiezione della mappa estende il 40° parallelo Sud ed include quattro cerchi concentrici”. Gli organizzatori della Conferenza delle Nazioni Unite sull'Organizzazione Internazionale del 1945 a San Francisco volevano un simbolo che potesse essere realizzato su una spilletta del diametro di 3 centimetri per identificare i delegati. Il Segretario di Stato Usa, Edward Stettinius Jr, a capo della delegazione statunitense, formò allora un comitato guidato da Oliver Lundquist che sviluppò un disegno composto da una mappa terrestre circondata da foglie, ispirandosi ad un disegno creato da Donald McLaughlin. Il colore blu che compare sullo sfondo del simbolo fu scelto come l'opposto del rosso, il colore della guerra. Il colore originario scelto nel 1945 era un blu tendente al grigio, diverso da quello utilizzato nella versione attuale. La mappa usata nella prima versione della bandiera era una proiezione azimutale centrata sul Polo Nord, con gli Stati Uniti, la nazione che ospitava la conferenza, al centro. Questa proiezione tagliava però parte dell'emisfero meridionale alla latitudine dell'Argentina, cosa accettabile all'epoca, in quanto l'Argentina non era ancora membro delle Nazioni Unite. I rami d'ulivo sono simbolo di pace, mentre la mappa rappresenta tutti i popoli del mondo. Nel 1946 un Comitato dell'Onu si occupò di realizzare un disegno definitivo, che fu presentato il 2 dicembre 1946 ed approvato il 7 dicembre dello stesso anno. A differenza della versione originaria, la mappa fu ruotata di 90° verso est, in modo tale da togliere dal centro l'America settentrionale e consentire l’equidistanza di tutti i continenti.

Il blu Stettinius

Il bianco ed il blu sono quindi i colori ufficiali dell'Onu. Il blu che appare oggi sulla bandiera Onu è un blu fumo che non è presente nelle bandiere di altri Stati membri ed è conosciuto come “blu Stettinius”. Secondo la Convenzione sulla Sicurezza delle Nazioni Unite e Personale Associato, “l'emblema e la bandiera delle Nazioni Unite possono essere usate dal personale Onu nelle missioni di peacekeeping come segno protettivo per prevenire attacchi durante un conflitto armato”, afferma Paqui.

Villaggi sperduti, terreni fragili


Dopo l’omaggio alla bandiera dell’Onu, il gruppo si trasferisce in una delle più prestigiose sale conferenza dell’Ifad dotata di circa 60 postazioni, la Oval Room. Ogni due postazioni sono dotate di un computer e di due microfoni. Come se si trattasse veramente di una Conferenza Internazionale al alto livello, gli studenti, in silenzio e attenti, seguono con interesse la presentazione sui monitor del perché è nata l’Ifad, quali sono le sue competenze, come agisce sul campo della lotta contro la povertà rurale e la fame nel mondo. Il file multimediale viene commentato dal Dott. Paqui. “Villaggi sperduti, terreni fragili, comunità rurali marginalizzate che lottano per la sopravvivenza. Per più di 30 anni l’Ifad ha operato in queste realtà. Il 75% delle persone più povere della Terra risiede nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo. Piccoli agricoltori con risorse insufficienti a sostenere le proprie famiglie. Pastori con poca acqua e poco foraggio, pescatori senza mercato per i loro prodotti. Riteniamo che investire in agricoltura contribuirà significativamente a ridurre la povertà, sostenendo uomini e donne rurali e loro organizzazioni e adottando le giuste politiche a livello nazionale e internazionale”.

Ocse, Opec e Pvs, come partner


“L’Ifad, dice Paqui ai ragazzi e alla ragazze, è un’istituzione finanziaria internazionale e un’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite. L’Ifad è stato creato per raggiungere un obiettivo centrale al sistema dell’Onu stringere alleanze oltre i confini geografici ed ideologici per unire i popoli nella lotta contro la povertà e la fame. I progetti che finanziamo mirano a sostenere le politiche nazionali e rispondere alle priorità e alle necessità delle diverse comunità rurali. Istituito come un partenariato globale tra i paesi membri dell’Ocse e dell’Opec e altri paesi in via di sviluppo, l’Ifad è attualmente governato da 165 paesi membri, ognuno dei quali è dedito al mandato dell’istituzione. Operiamo direttamente con le popolazioni rurali più emarginate, le loro istituzione e organizzazioni. Dedichiamo molta attenzione alle donne, spesso i soggetti più svantaggiate delle comunità rurali. In molti paesi dove lavoriamo le popolazioni indigene hanno bisogno di un sostegno specifico per tutelare le proprie tradizioni, identità culturali e condizioni di vita.

Migliorare la qualità della vita


Comprendere le ragioni della povertà significa creare le condizioni di cui hanno bisogno i poveri delle varie rurali, al fine di migliorare la loro vita”. “Ifad, continua il relatore, concede prestiti e doni ai paesi in via di sviluppo per finanziare progetti innovativi di sviluppo agricolo e rurali”. “Lavora con i governi nazionali e altre organizzazioni, aiuta uomini e donne rurali ad aver accesso a risorse, competenze e opportunità di cui hanno bisogno per produrre più cibo e aumentare il loro reddito, attività che in altre parti del mondo sono considerate scontate”. “Per realizzare ciò investiamo in sei aree strategiche”. “L’Ifad lavora con le comunità più isolate del mondo, con poche risorse naturali, comunicazioni insufficienti e reti trasporto inadeguate”. “Aumentare il potere decisionale dei poveri nelle politiche che influenzano la loro vita è un primo passo essenziale per eliminare la povertà”, sostiene Paqui. “Uno degli obiettivi prioritari dell’Ifad è la creazione e il rafforzamento delle istituzioni comunitarie e le organizzazioni degli agricoltori e aiutarli ad innalzare il livello di attenzione globale per i loro problemi. La nostra forza risiede nella collaborazione con altre agenzie dell’Onu, con le istituzioni finanziarie internazionali e altre organizzazioni”. “Periodicamente, continua, raccogliamo dai paesi membri i fondi per finanziare i nostri progetti.

Piccoli prestiti a tassi ridotti




La maggior parte dei nostri finanziamenti viene erogata ai Pvs a condizioni estremamente vantaggiose con costi di gestione molto ridotti e scadenze fino a 40 anni. Inoltre assicuriamo doni per promuovere la ricerca agraria e sostenere organizzazioni comunitarie e Ong che promuovono lo sviluppo delle popolazioni rurali povere. Le piccole imprese sono un motore di sviluppo economico nelle aree più depresse, ma solo in poche accedono ai finanziamenti delle banche tradizionali. Questo è il motivo per cui l’Ifad è uno dei maggiori erogatori di prestiti come strumento della riduzione della povertà rurale”. “Nonostante i risultati raggiunti, la povertà continua a crescere. Oggi il cambiamento climatico, insieme alla forte oscillazione dei prezzi e al costo elevato dell’energia e la crisi economica globale contribuiscono ad aumentare le difficoltà che affrontano ogni giorno i poveri delle zone rurali.
Le sfide dell’Ifad




Rafforzare la capacità delle comunità rurali per far fronte a queste sfide rappresenta un beneficio per tutti. I piccoli agricoltori sono potenzialmente in grado di produrre maggiore quantità di cibo per nutrire il mondo, contribuire alla diminuzione dei gas serra per rallentare l’impatto del cambiamento climatico e fornire maggiori quantità di energie rinnovabili. Riteniamo che i governi, i piccoli agricoltori con le loro organizzazioni e altri partner impegnati nello sviluppo devono collaborare per trasformare le economie rurali e creare opportunità che generino miglioramenti duraturi. Aiutarli in questo compito è la sfida dell’Ifad.”


Mozambico, un paese amico




Così, termina la lezione multimediale del Dott. Paqui che, senza soluzione di continuità presenta agli alunni il secondo relatore della giornata, il Dott. Alessandro Marini, esperto del “Country Program Proget” e Responsabile dei Progetti Ifad in Mozambico. Il Dott. Marini, uno dei giovani esperti italiani che lavora nell’Ifad, presenta agli alunni il paese africano di cui lui è direttamente responsabile di alcuni progetti, uno in particolare il settore della pesca artigianale. Il Mozambico, come è noto, è uno Stato dell'Africa Orientale. Ha una popolazione di 19.104.696 abitanti e una superficie di 801.590 km2. La capitale è Maputo. Confina al nord con la Tanzania, il Malawi e lo Zambia, a est con il Canale di Mozambico (che lo divide dal Madagascar) a sud con il Sudafrica e a ovest con lo Zimbabwe e lo Swaziland. Circa la metà della popolazione vive in povertà assoluta. I primi abitanti del Mozambico furono probabilmente i San (boscimani), soppiantati fra il I e il IV secolo da popolazioni bantu provenienti da nord. Il Mozambico è sempre stato al centro dell’attenzione dell’Ifad che è presente con numerosi progetti e programmi soprattutto rivolti alle zone rurali.



2.400 chilometri di costa



Il Paese è diviso in due macro aree morfologicamente distinte: a Nord la regione degli altopiani, alti in media 600 metri, tagliati longitudinalmente dalla Rift Valley; qui vi si trovano anche massicci isolati, come il Monte Namuli (2419 m s.l.m.). La parte meridionale del paese è in maggioranza pianeggiante e solcata da numerosi fiumi, tra cui lo Zambesi. La costa, estesa per oltre 2400 km, è in gran parte costituita da pianure alluvionali, che in alcuni punti volgono a palude procedendo verso l'interno. Nella parte settentrionale del paese, al confine con il Malawi, si trova il lago Niassa che confluisce nel fiume Shire, un affluente dello Zambesi. I fiumi del Mozambico hanno un andamento da occidente, dove si trovano gli altipiani, ad oriente, verso l'oceano Indiano ed il canale di Mozambico. Il più lungo è lo Zambesi che scorre al centro del paese, il Limpopo, non distante dal confine con il Sud Africa, il Rovuma che invece corre lungo il confine con la Tanzania e il Save. Il clima del Mozambico è di tipo tropicale. Le maggiori temperature si hanno in gennaio, quando la media registrata va dai 27 °C della costa ai 21 °C delle zone interne più alte. La stagione che registra le minori precipitazioni va da aprile ad ottobre. La popolazione del Mozambico ha superato nel 2007 i 20 milioni di abitanti, attestandosi intorno ai 21 milioni.

La pesca e l’Ifad



Nel 2005 oltre il 60% di questi vivevano nelle zone rurali, mentre il restante 40% si era ormai urbanizzato. Il tasso di crescita della popolazione si attesta intorno all'1,8% annuo, mentre la speranza di vita media è di 41 anni tra la popolazione maschile e di 40 anni tra quella femminile. La lingua ufficiale del paese è il portoghese, che ha rappresentato la lingua franca di un paese dove nessun ceppo linguistico aveva il sopravvento sugli altri. Molto diffuse sono comunque le lingue bantu e lo swahili. In questo paradiso nascosto opera l’Ifad con i suoi progetti che riescono a trasformare una canoa in una barca, che riescono a stare vicino alla popolazione rivierasca. Le reti ancora fatte a mano dai pescatori portano, ogni giorno, cibo necessario ma non sufficiente per tanti bambini e tante famiglie. L’Oceano Indiano è una risorsa interminabile di cibo e ricchezza che aspetta solo di essere utilizzata per la crescita e lo sviluppo di una popolazione tanto giovane e tanto desiderosa di poter realizzare i propri sogni: una vita degna di essere chiamata tale. Il Dott. Marini espone agli studenti un progetto Ifad a favore dei pescatori mozambicani. La nitidezza delle immagini, che portano in primo piano canoe costruite con i fondi e con l’assistenza dell’Ifad, sono di un impatto struggente. La comunità lavora per far arrivare il pesce anche nell’entroterra del Mozambico. Dove c’è cibo e acqua c’è vita. Il Dott. Marini spiega come il “progresso” stia lentamente entrando anche nelle povere case mozambicane. Le canoe utilizzano ora un motore che fa aumentare di molto la resa. C’è tanta ancora strada da percorrere, afferma Marini, ma l’Ifad è impegnata “in prima persona” a dare il suo contributo affinché si arrivi presto ad una soluzione ottimale per queste popolazioni che hanno sempre più bisogno di operare per il benessere di tutta la collettività.


L’Africa del Nord e il Vicino Oriente


Taysir Al-Ghanem

L’ultimo intervento multimediale è stato presentato da Taysir Al-Ghanem, Responsabile dell’Ifad del Near East and North Africa (Nena) Division. Una persona che ha dedicato tutta la sua vita al Medio Oriente e all’Africa del Nord. Un’analisi dettagliata sui progetti dell’Ifad in un’area strategica per la geopolitica mondiale e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli. Il Dott- Al-Ghanem ha spiegato come i progetti Ifad in questa aerea siano prioritari all’interno dell’organizzazione finanziaria dell’Onu. La sua Divisione, Nena è fondamentale per le politiche complessive di tutto il sistema delle Nazioni Unite. Al-Ghanen si è soffermato soprattutto sui cambiamenti climatici che affliggono, attualmente, soprattutto i paesi di sua competenza


Le domande degli studenti




Sono state molte e dettagliate le domande che gli studenti hanno rivolto ai funzionari dell’Ifad. Tra le tante, menzioniamo alcune che hanno toccato i seguenti temi: il ruolo dell’Agenzia nel raggiungimento dei Millennium Goals; i rapporti con gli organismi non governativi; la differenza tra prestito e dono; l’importanza dell’Italia nell’Onu; la desertificazione nel Nord Africa e nel Medio Oriente; la differenza tra Ifad e Fao; il microcredito e i microimprenditori; il peso della Cina nell’Agenzia e la mancanza della Russia tra i paesi membri.


Il viaggio nella giungla



Il dettagliato programma proposto dall’Ifad alla visita d’istruzione degli alunni dell’Istituto Paritario “Giacomo Leopardi” di Roma, prevedeva un breve filmato sulla giungla. Solo cinque minuti per raccontare l’immensità della giungla, cioè quelle foreste geograficamente localizzate tra i due tropici che costituiscono l’habitat terrestre con la massima biodiversità. Un mondo lontano da Roma quello della giungla che dovrebbe però spingere l’umanità a riconquistare i suoi colori: il verde scuro delle foreste, il celeste chiaro del cielo, il blu degli oceani, il marrone delle terre emerse e il bianco della solidarietà e della cooperazione internazionale.


Il commiato



Prima della fine di questa indimenticabile esperienza, gli alunni continuano a fare altre domande ai funzionari dell’Ifad. Poco dopo le ore 12.00, i ragazzi, visibilmente soddisfatti salutano gli oratori e si accingono a risalire sul pullman. Il Dott. Paqui ringrazia gli studenti per la loro attenzione dimostrata durante tutta la “lezione”, saluta le insegnanti accompagnatrici, Adriana Bucaioni (Italiano), Giulia Amoruso (Diritto) e incarica il sottoscritto di portare i suoi saluti e quelli del Presidente dell’Ifad, Kanayo F. Nwanze, al Preside dell’Istituto Paritario “Giacomo Leopardi”, Prof. Giuseppe Calzone.

Le foto di questa nota sono di Roberto Maurizio (citare la fonte). La documentazione completa delle foto della visita d'istruzione dell'Istituto Paritario "Giacomo Leopardi" di Roma si trovano su Facebook e sul sito www.maurizioroberto.com.

18 aprile 2010

Vita da cani

Vita da cani
di Roberto Maurizio

Il tuo cane, di che razza è? Questa è la domanda che rivolgono i “padroni” dei cani agli altri “negrieri” che portano a guinzaglio la propria “pillola” antidepressiva. Il mio cane è un incrocio tra un elefante, una foca monaca e un leghista. Purtroppo, è venuto male. Il leghista aveva un parente nel Cilento, sì, là dove comanda la Camorra di Saviano, e un altro nel Salento, sì, là dove comanda la Sacra Corona Unita, che, ignorante com’è non riesce nemmeno a capire dove sta, facendosi così fregare i soldi veri dalla ‘Ngrangheta, sì, quello della droga, l’unica organizzazione con ha un pedigree ferreo e inoppugnabile, che non ha avuto incroci verticali come i suoi cugini siciliani, sì, come quelli di Cosa Nostra. Questa, in sintesi, potrebbe essere il riassunto della puntata del programma di Angela, sì, quello che è figlio di un altro che suona il pianoforte e dispensa scienza ad ogni pie’ sospinto. Sì, quello su Rai 3, quello libero, libero di dire tutte la cazzate che vuole. Ma quale? Sì, quello che insegue l’intellighenzia canina della sinistra. Prima del Figlio di Padre Dio e Onnipotente Piero Angela, la grande stratosferica Tv della Rai che viaggia a -180 gradi sottozero, sta dopo addirittura la Yemen Tv, un altro cane, o un verme, non so come definirlo, comunque, uno costruito a tavolino dal Pd, cioè quello che il Tempo che fa o che farà, aveva fortemente bastonato questa becera Italia guidata da un essere ignobile al quale vanno ricondotte tutte le nostre disgrazie. Vomito sull’Italia, vomito sulle vendite dei nostri prodotti finanziari, vomito sugli investimenti stranieri. Solo un plauso a Emergency, come se fosse la panacea di tutti i mali degli operai italiani. Emergency, nome straniero che a Canicattì non fanno altro che fare le domande per partecipare a questa iniziativa che cura gli ammalati, gli afflitti e gli sconsolati di altri paesi. Emergency come San Francesco che aiuta i poveri, ma San Francesco era povero: qual è il bilancio annuale di Emergency? Quanti sono i soldi, il reddito, l’utile d’esercizio che queste pseudo organizzazioni non governative guadagnano? Perché non vengono pubblicati gli Stati Patrimoniali, i Conti Economici e le Note Integrative di queste bellissime agenzie umanitarie che operano su questo Pianeta afflitto dall’odio prodotto anche grazie a Rai 3? Inizia Fazio, dunque, in prima serata, dopo che uno spettacolo vergognoso l’aveva preceduto nel pomeriggio. Quello di una scienza umana fatto uomo, un emerito stronzo che occupa la Tv pubblica da più di 30 anni minimo. Ok, diamo fiato alle trombe Turchetti. E un lava di vomito arriva di nuovo sull’Italia. Una penisola senza capo e né coda. Senza nessuno che riesca a bloccare questi imbecilli che continuano a vomitare sull’Italia, come se ce ne fosse bisogno. La Tv italiana è vista all’estero, anche dagli investitori e da chi vorrebbe passare le vacanze in Italia. Se Rai 3 continua a vomitare su questo coacervo di imbecilli che hanno come unico scopo sconfiggere l’Italia per “partito preso”, quale? Quello della violenza e della menzogna che non hanno una loro collocazione sulla Rosa dei Venti. Non sono di sinistra, di destra, masochisti, disfattisti, qualunquisti. Sono guidati da un virus che è difficile da sconfiggere: l’ignoranza. Da quale quadrante arrivano gli insulti all’Italia? Dalla Rai. Da Rai 3. Bene, e io continuo a pagare il canone e a non chiedere, come giustamente fa Marco Pannella, il riconoscimento di perseguitato politico e di chiedere lo status di “rifugiato politico” nel Qatar. L’unica bandiera che hanno a disposizione i sinistri è la menzogna, speriamo che sia così. Le coste campane sono inquinate, quelle calabresi ospitano navi di veleno che non sono state affondate in Somalia, il Gargano, dove fiumi di spazzatura ostruiscono le condotte intasate che non riescono a fornire l’acqua, l’Abruzzo, quello degli abruzzesi terremotati che in massa hanno ridotto gli alberghi della costa inquinata in luridi ambienti insostenibili. Ovviamente, tutta colpa di Bertolaso e del suo protetto, Berlusconi. Rai 3, non soddisfatta del vomito sul mare, attacca gli incenitori e la sporcizia che rende altamente pericoloso il consumo delle mozzarelle di bufala proveniente dalla Campania. Tutti i prodotti agricoli del Mezzogiorno sono inquinati. Questa situazione di merda, dunque, si verifica anche nelle altre regioni del “Regno delle Due Sicilie”. Allarmi fantascientifici che vengono, però, oscurati da una vera nube di cenere e polvere, proveniente dall’Islanda, che sta rendendo in Europa del Nord, compresa l’Italia Settentrionale, impraticabile nei traffici aerei. Ma loro, quelli di Rai 3, godono nel lanciare le notizie di un Meridione, una Bassa Italia, che deve sempre più far fronte alla Mafia. Niente Mozzarelle di Bufala, non compratela, è l’invito di Rai 3. Niente bagni e vacanze al Sud, dove potete essere attaccati dal cancro, da altre malattie prodotte dalla Mafia. Continua Fazio che dice, sputando addosso ai soldati italiani e alla presenza di tanti soldi italiani (tra soldati e soldi non c’è differenza, non valgono niente per la Terza Rete, sono solo merce di scambio, assoldati al potere capitalistico imperialistico) in Afghanistan, che i tre operatori di un’Ong fuori dall’Onu, fuori dalla Croce Rossa cristiana, fuori dalla Mezza Luna musulmana, fuori da quella ebraica, fuori da quelle che sono le intenzioni dei 192 paesi aderenti all’Onu, esiste solo Emergency, che è come Amnesty International, come tante vie per arraffare i soldi credendo di esseri nel giusto. Chi arraffa i soldi non è nel giusto. Chi specula su una sua posizione di “privilegio” non è degna di fare soldi. Ma la cosa più brutta è che non finisce qui. Oggi che tutta l’Italia ha pianto sul corpo esanime di Vianello, si scopre che la sua ultima battuta, secondo la più squallida trasmissione oggi esiste, cioè quella di Fazio, era quella che lui voleva sposare un’altra donna a posto della moglie, della vedova alla quale Raimondo aveva “dato” dei figli adottivi. Nessuna pietas esiste per questi che fanno satira, come quel satirico di Fazio. Secondo il satirico Fazio, occorre combattere contro l’imperialismo (dal quale riceve circa 19.000,00 euro al mese) e contro le bombe che con i nostri soldi uccidono i bambini nella terra dove il papavero dal quale si ricava la cocaina e l’eroina (che vanno all’imperialismo e che quindi riempiono le tasche del satiro satirico). L’obiettivo, secondo il Tg3, Rai 3 o giù di lì, è formare un nuovo uomo. Quello più bello che c’è. L’homus cretinus, che crede a tutto. Che crede di aver buttato alle spalle e maledetto Hitler con le sue manie di creare una razza ariana, quella del Grande Uomo, non ebreo, non africano, non slavo, non zingaro, non leghista, non meridionale, non umbro, non marchisciano. Ora l’homus cretinus è contento di essere tale e di poter ospitare nelle proprie case tante varie razze scelte con cura dai figli adottivi di Hitler. Ma come si fa a tenere in casa un cane che è la somma di tanti tentativi adottati secondo i procedimenti hitleriani di selezione per la razza? La razza canina, quella fatta con le provette e con metodi razzistici di Hitler che a qualsiasi nebulosa verrebbe da vomitare soltanto se sapessero del dolo e dell’imbecillità del proponente che si crede di essere dio, mentre fa delle razze diverse di cani. Speriamo di aver ancora uomini come Obama e tanti altri dei paesi occidentali, compreso quello stronzo di Berlusconi (se non dico così, i sinistri non mi leggono), possano eliminare Fazio e la sinistra più cretina (cretina viene da cristiano e il Pd incorpora tanti cattolici pronti a sparare contro il Papa e i pedofili). Per Fazio andare in Tv e farsi applaudire a bacchetta è il massimo che gli può capitare. A luglio, Fazio sarà a Capri nelle ville più prestigiosi di una delle Regioni più assurde d’Italia, dove la Camorra comanda e i ricchi televisivi fanno i soldi con i politici della zone. Fazio, come tutti quelli che fanno battere le mani durante un programma televisivo sono una specie di topi fatti in provetta, sono prototipi costruiti a Berlino e trasferiti a Piazza Venezia. Sei milioni di coglioni guardano Rai 3 e Rai 2 (una volta era semplice trovare Santoro tra i comunisti di Rai 3, adesso no, sta su Rai2, e io pago) e per 2 ore di trasmissione, circa 15 minuti sono di applausi. Gli applausi denotano, soprattutto in Tv, la mancanza di intelligenza e la limitata libertà di stampa. Si applaudono i dittatori, i farabutti. Non ho mai visto applaudire a fine lezione un professore universitario che parla del punto vernale. Forse Floris applaudiva quando andava all’asilo il bidello che gli forniva una colazione aggiuntiva? La Littizzetto è l’animale che porta più voti alla destra: una chierichetta piemontese che dopo l’ostensione della Sacra Sindone potrà rivedere le sue posizioni. La volgarità è sintomo solo di ignoranza. L’opposizione dovrebbe essere prerogativa del Parlamento. Chi vuole fare opposizione con i soldi del contribuente ha sbagliato tutto. Littizzetto, speriamo che la Sacra Sindone ti farà ravvedere. Ma credo proprio che non ci siano le condizioni. Quando il virus è arrivato a penetrare la carne inerme di animali votati solo all’odio è difficile poter riportare in terra un dibattito, un discorso, un dialogo. Chi vomita sull’Italia è una persona che non è degna di essere chiamata italiana. Milioni di italiani si alzano la mattina, come tanti miliardi nel mondo, e lavorano. C’è una parte di questa fragile e schifosa italiana che vive alle spalle degli altri. Svegliati Italia, alle quattro, lavora 12 ore al giorno, fai vedere che sei la prima di questa addormentata Unione Europea. Svegliati Italia. Non riuscirai mai a clonare la tartaruga di Maurizio Costanzo, sì, quella di Bontà sua, con i cani selezionati e hitleriani della Maria De Filippi, quella di Uomini, donne, vecchi e tanti rimbambiti. Quest'ultima affermazione, come del resto tutte le altre di questa spegiovole nota, è pura idiozia mescolata a tanta fantasia.

16 aprile 2010

Sergio Cicala e Philoneme Kabouré, liberi

Sergio Cicala e Philomene Kabouré, finalmente liberi
di Roberto Maurizio


“Stampa, Scuola e Vita” ha seguito, fin dal primo momento, il sequestro di Sergio Cicala, 65 anni e della moglie, Philomene Pwelgna Kaboure, 39, sequestrati il 17 dicembre 2009, mentre la coppia si stava recando in Burkina Faso, paese natale di Philomene. Dopo circa quattro mesi, i sequestrati sono stati rilasciati in Mali. La notizia è stata trasmessa dai funzionari del Governo malese. Oggi, il Ministro degli Affari Esteri italiano, Franco Frattini, ha confermato la notizia della liberazione, in diretta al Tg1. «È stato un intenso lavoro diplomatico» a consentire la liberazione dei coniugi Cicala. Il rilascio, secondo il Ministro degli Affari Esteri è frutto «di lunghi mesi di complessi negoziati politici e diplomatici». La notizia arrivata dal Mali si è subito propagata su tutti i media italiani. «La coppia italiana è stata liberata in territorio maliano, una pattuglia dell'esercito è andata a recuperarli e si trovano in buone condizioni», ha fatto sapere la fonte del governatorato; le autorità hanno atteso che i due ex ostaggi lasciassero la “zona di rischio” prima di annunciare l'avvenuto rilascio. La coppia, scortata dalle autorità locali e da personale dell'Ambasciata italiana in Mali, è in viaggio verso la sede diplomatica a Bamako, capitale del Mali che sorge sul Niger, nelle vicinanze delle rapide che separano la valle superiore e la valle del medio Niger, nella parte sud-occidentale del paese. Bamako è un buon porto fluviale ed è il principale centro amministrativo e commerciale del Mali. La capitale del Niger è uno scalo internazionale ed è il centro di smistamento della produzione di caucciù, resina e legname, così come nel tessile, nella carne lavorata, nel metallo e nel settore ittico. «Stanno bene, sono stati recuperati da una pattuglia dell'esercito e ora sono in una zona di sicurezza», hanno spiegato fonti ufficiali del Mali, poi confermate dalla Farnesina. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso viva soddisfazione per la notizia dell'avvenuta liberazione dei coniugi Cicala.

15 aprile 2010

Edward Lutwak. Le Ong prolungano le guerre

Afghanistan. Ultimo lembo dell'umanità
di Roberto Maurizio



Il 14 aprile 1967 presi 8 per la prima volta in un compito di italiano perché parlai bene dei partigiani. La professoressa era comunista. Oggi, schierarsi a favore di Gino Strada è la cosa più semplice, prenderei otto. Da Santori riceveri gli applausi più schifosi dopo quelli di una clack comandata dalla Camorra. Schierarsi a favore dell'ambiente pulito è la cosa pià cretina che possa fare, voto nove. Applausi dalla prima elemementare ai nostri ingegneri che cercano di farsi Strada nel mondo. Viva Gino Strada, viva Emergency, viva le Organizzazioni non governative che non sono sotto nessun controllo statale, possono spacciare la droga in tutto il mondo e fare affari senza controlli. Le Ong, molte, ma non tutte, sono le più schifose organizzazioni che operano solo per il ragiungimento di obiettivi aziendali: idelogia o soldi. Emegercy è una Ong che persegue i due obiettivi prioritari. più soldi e molta ideologia. Le ideologie portano un mucchio di soldi. Emergency, forse, in altri contesti e anche in Afghanistan agisce solo con il compito di aiutare gli ammalati, senza la Croce Rossa e senza la Mezza Luna. Emergency è quella che vuole distruggere il capitalismo, gli Stati Uniti, gli sporchi imprenditori italiani, prima fra tutti Er Più. La verità nascosta la dice Lutwak: "Le Ong prolungano le guerre". Sicuramente i tre operatori di Emrgency italiani e i sei talebani afghani saranno salvati. La schifezza più assurda è che Strada possa scaraventarsi contro gli Stati Uniti, contro l'Italia e contro i soldati italiani. L'apparecchio americano lancia la bomba e se ne va. Questo blog non è mai stato tenero con gli Stati Uniti. Ha sempre rinfacciato la distruzione di Guglionesi, di Foggia, di Roma, San Lorenzo agli Stati Uniti.Oggi, grazie a questi apparecchi non abbiamo più la dittatura. Ma, se da più di 60 anni gli Stati Uniti cercano di portare nel mondo globalizzato le sue proposte di pace e di democrazia contro l'estremismo ideologico di destra e di sinistra, forse qualche ragione ce l'anno. L'apparecchio americano lancia la bomba e se va, facendo rimanere sul terreno gli ordigni non esplosi, ma tanta voglia di essere liberi e di poter esercitare un diritto di cittadinanza che ancora oggi in Italia non abbiamo raggiunto. L'apparecchio americano lancia la bomba e se ne va è un "mantra" che dovrebbe essere letto dai comunisti di Bologna, quelli che hanno appeso per i piedi Mussolini, un loro compaesano. I Talebani questa schifezza non la farebbero mai. I Talebani combattono, non hanno bisogno di ideologie del '900. Non hanno bisogno di Emergency. Hanno il Corano che li guida. Il Corano non è una Strada qualsiasi. E' la strada del loro dio che li guida. Strada invece vuole ergersi al posto di Maometto. Ma chi crede di essere? Metti in tasca i tuoi soldi, fa che le tue Ong siano coinvolte il meno possibile. Ricordati, Gino che il punto vernale arriva prima o poi per tutti. Tutte le ideologie scorrette, senza senso, sono state sconfitte dal tempo. Il fascismo, il nazismo, e anche il comunismo. Agenda 21: apri gli occhi, è un altro cielo, è un altro Sole!

Katla. Una nube sull'Europa. Ma chi se ne ecofininfischia!

Quando Katla s’incazza
di Roberto Maurizio



C’è del marcio in Danimarca

Oggi è il giorno di Katla, uno tra i più pericolosi vulcani dell’Islanda, situato a Nord del Vík í Mýrdal ed a Est del piccolo ghiacciaio di Eyjafjallajökull, con un area di 595 km². Katla è posto a sud della zona vulcanica islandese più esterna ed è nascosto sotto l'icecap Myrdalsjokull. Questo vulcano subglaciale è tra i più attivi di tutta l'Islanda ed è causa di dannosi joculaups, violente inondazioni dovute all'esplosione di ghiacciai. La frequenza delle sue eruzioni è in media di due ogni cento anni. Tale struttura sembrerebbe essere la prosecuzione del sistema di lineare dell’Eldgja, che è localizzato a Nord Est del Katla e si estende verso questa direzione per 57 km circa, verso il Grimsvotn. L'edificio vulcanico risale fino ad una quota di 1.512 m ed è parzialmente coperto da una coltre di ghiaccio di 200-700 m di spessore che riempie una caldera di 11x14 Km con circa 70 km cubici di materiale che ostruiscono le sue correnti eruttive. Il cratere del vulcano ha un diametro di 10 km che erutta ogni 40-80 anni. La sua più grande eruzione avvenne nel 1918, poi si verificò una più blanda nel 1955. Ben 16 eruzioni sono state seguite fin dal 930 dC. Le sue polveri e il suo fumo hanno oscurato la Norvegia, la Scozia e il Nord Atlantico con regolarità nel corso dei secoli trascorsi. La sua azione distruttiva sulla nostra Troposfera e sulla nostra Stratosfera è stata sempre notevole. Il massimo impatto ambientale, Katla riuscì ad ottenerlo nell’eruzione del 1755. Circa 200.000-400.000 m³/s di lava furono eruttate da questo piccolo grande vulcano che raggiunse l’euivalente portata d’acqua del Rio delle Amazzoni, del Missipi, del Nilo e dello Yangze, cioè 290.000 m³/s. Il suo obiettivo principale è quello di oscurare la Danimarca. Più di un milioni di passeggeri sono stati "appiedati" da questa enorme nube di gas e di ceneri che non ha ancora coinvolto direttamente Katla. Ma si sa che queste "colate" e queste eruzioni sui giacciai islandesi precedono di poco l'incazzatura di Katla.

Ecofin sconfitta da Katla


Di che cosa si interessano i nostri pseudo giornalisti? Il fumo e le polveri provenienti dall'Islanda, in prossimità di Katla, impediscono il regolare volo degli aerei che dovrebbero portare in salvo i partecipanti all’Ecofin. Poveri giornalisti che si possono muovono liberamente e librarsi nel cielo. Ma si sa. Il diritto di libertà di stampa innanzitutto. Se poi i ghiacciai vicino a Katla producono un vulnus ambientale di notevole portata, chissene frega. Un mondo in cui un coglione con la piccozza (che rappresenta tutti gli ambientalisti di una sinistra becero e fascista del mondo che vorrebbero costruire un mondo del quale il signor Rossi non sa nemmeno che cosa sia l’inizio e non ha idea della sua fine) sfonda lo schermo e scassa il cazzo in continuazione, essendo pagato con i nostri soldi, ci dice che dobbiamo adottare le pale eoliche, andare a piedi, soffrire il caldo e il freddo, risparmiare l’acqua e puzzare sulla metro, bandire i frigoriferi, i refrigeratori, i condizionatori, tutti figli dl diavolo. Mentre gli esorcisti ambientalisti combattono il diavolo, ti sei lavato i denti facendo scorrere l’acqua, ti sei fatto la barba utilizzando un flusso troppo elevato per i tuoi quattro peli, sei stato un prete cattolico pedofilo che hai attaccato l’integrità di un bambino utilizzando l’acqua santa della chiesa che sta per esaurirsi, mentre gli stessi non si preoccupano assolutamente delle ragazze o bambine che sono assoggettate al diavolo dell’Isola di Lesbo. Si parla delle violenze sui bambini e nessuno parla delle violenze lesbiche sulle bambine. Un mondo di sciamani di sinistra che non ha nulla da dire sulla sessualità delle ragazze e attacca unilateralmente i maschi, quelli che poi faranno le guerre, quelli che porteranno gli esplosivi per uccidere il nemico. E le donne Cecene, quelle che stanno combattendo contro la Russia? Come sono state educate, come sono state violentate, come sono state oggetto di una libidine che non avrebbe senso se non quello di appartenere a questa misera classe terrestre.

La Foca Monaca
Nessuno si occupa di queste problematiche. L’unica cosa che interessa è sconfiggere il nemico. Ma chi più di un vulcano può essere il nemico della Terra? E’ facile sbattere in prima pagina la nullità dell’uomo, salvaguardo la donna (simbolo intoccabile, quello che dovrebbe riprodurre l’umanità). Ma intanto Katla sta eruttando e aspetta un riscontro prossimo venturo del Vesuvio. Mentre l’Etna fa i capricci ed è sotto controllo, il Vesuvio, sta lì lì per esplodere. Cosa fare? Parliamo dell’ambiente per far arricchire questi emeriti coglioni che cercano solo di fare la loro fortuna. L’ambiente, la conoscenza della Terra nella sua essenza è fondamentale. Invece, gli ecologisti, i verdi si preoccupano della Foca Monaca.

2012



Il 2012 sarà un anno come un altro. Purtroppo, per gli ambientalisti, la Terra non finirà. Forse risorgerà. Pur ammettendo un aumento della temperatura che dovrebbe scoprire nuove terre e far allagare città come Venezia e Bari, che problema c’è? L’umanità ha sempre trovato una soluzione. Certo il Sindaco di Bari non sarà più comunista e quello di Venezia non sfodererà la bandiera della Lega. Ma chissene frega! La Terra saprà dare nuove soluzioni ai suoi inospitali abitanti. Ma se la Terra si incazza come sta facendo con Katla, non solo le teorie di questi quattro venduti alle ideologie anticapitaliste e pro Bin Laden, come tutto il Tg3 che ha un fondale di merda con una conduttrice che sembra togliersi i peli del capo dalle labbra superiori passandole a quelle inferiori per poterli portare nella sua villa rococò e ricordare come il capo di sinistra miliardario comanda su quello inferiore milionario. Le annunciatrici, pseudo giornaliste, hanno le loro eruzioni fissurali. Una Rai di merda che continua a darci il meglio dei porci, il meglio delle isole dei famosi, programma copiato che non è degno di un’Italia di inventori, di poeti etc. Un popolo di merda che è costretto a vedere una televisione di merda. Ci mancava la tartaruga di Costanzo, su Rai Uno. Ci mancavano tutte le trasmissioni contro il governo. Magari ci fossero! Quand’è che qualcuno, prendendo esempio da Katla non fa una bella eruttazione! Eruttiamo contro i corrotti, eruttiamo contro chi fa i soldi con i nostri soldi, ladri, farabutti, senza idee, con l’unico scopo da raggiungere. Fare le vacanze alla luce del Sole.

Bestie inferiori



I signori che con la politica fanno i soldi, i signori che con la Mafia fanno i soldi, i signori che con le bocce fanno i soldi nella parrocchia, i signori che con il condominio di un quartiere fanno i soldi, i signori che hanno nascoste le mignotte e fanno i soldi lo stesso, i signori che ammazzano i carcerati, i signori che uccidono per il gusto di uccidere, i signori che non hanno ideali se non quelli di spaccare il mondo in due, quello di Grillo e Di Pietro, buoni, quello di Berlusconi malvagio e corrotto, i signori che non riescono a capire ancora che esiste la capacità di intendere e di volere, i signori che non raggiungono la terza settimana con tre telefonini, quattro macchine in garage, una villa al mare, due in montagna, i signori che vengono dall’Africa e non sanno che il rispetto delle regole è fondamentale e che quei porci che credono di aiutarvi sono i vostri peggiori nemici, i signori dell’Africa che non hanno capito di avere la cosa più bella del mondo, un continente che raggiungerà lo sviluppo, non grazie a loro, ma grazie ai cinesi, dei quali sarete colonizzati perlomeno per 100 anni, i signori dell’Africa che non hanno dignità e che si rivolgono all’Unhcr e non sanno di dover passare i loro sogni in un’Italia senza prospettive, i signori dell’Africa che dovrebbero alzare la loro fronte e invocare civiltà, amore e sviluppo, i signori dell’Africa che hanno una terra senza eruzioni vulcaniche o quasi, senza terremoti o quasi, che vengono qui per morire sotto le macerie di questo mondo non protetto come il continente africano, i signori dell’Africa che dovrebbero cantare e non vendere droga, che dovrebbero curare i figli e non violentarli con un inserimenti inumano come quello di Cento Celle, i signori dell’Africa che dovrebbe essere signori a casa loro con tutto il ben di dio che la natura gli concede; i signori dell’Asia, i cinesi che saranno i signori del mondo, i signori dell’Asia, gli indiani che stanno costruendo un loro mondo da invidiare; i signori dell’America Latina che sono passati dal nero al rosso, i signori dell’America Latina che vedono solo sangue nei loro occhi, sangue contro l’Europa, fino ad un certo punto, sangue contro l’imperialismo americano, nonostante Obama, figlio dell’Africa, sangue nella conduzione di una guerra effimera contro il narcotraffico, i signori latinoamericani con una sola opzione, ammazzare, odiare, uccidere, violentare. L’Australia fa parte a sé. E’ un coacervo di bontà e cattiveria. Là dove la droga mangia le coste.

Insomma
Insomma, invece di vedere il dito che indica la Luna e non la Luna, siamo arrivati ad una situazione di empasse. Il mondo è flagellato dalla droga ed è sistematicamente attaccato da terremoti e eruzioni vulcaniche. Che fare? Invece di provvedere tutti insieme a sconfiggere queste due potenti armi di distruzione di massa, l’Onu, l’Ue, comandati dagli ambientalisti, continuano a propinarci lo sviluppo ecosostenibile, la lotta contro la desertificazione, la protezione dell’ozono, la difesa del clima contro un’effimera immissione di CO2 da parte dell’uomo contro una quantità stratosferica dei vulcani

Eruzione fissurale in Islanda
L’Islanda è un’isola di origine vulcanica, geologicamente giovane (circa 20 milioni di anni) e ancora in corso di formazione. La geologia dell'Islanda è molto particolare: osservando il territorio islandese sembra che la dorsale medio-atlantica esca dagli abissi marini per formare proprio l’isola islandese. L'Islanda è la più grande parte emergente della lunga dorsale medio-atlantica ed è l’espressione terrestre e visibile, di ciò che troveremo nella dorsale medio oceanica al di sotto della superficie marina. La nascita geologica dell’Islanda si suppone essere causata dall’incontro tra la dorsale medio-atlantica e un “Hot spot” (o “punto caldo” ): ciò ha creato le condizioni necessarie affinché nella zona occupata oggi dall'Islanda si realizzasse, sul fondo oceanico, un'intensa attività eruttiva che col tempo ha fatto nascere l’isola islandese. L’Islanda ha quindi un’origine esclusivamente vulcanica e l’intensa attività vulcanica è ben visibile tutt’oggi con moltissimi vulcani sparsi per tutta l’isola. Il vulcanismo islandese è tuttavia molto particolare, infatti in Islanda tra i vari tipi di vulcani attivi e non, possiamo trovare un vulcanismo di tipo fissurale detto anche lineare (caratteristico proprio della dorsale medio oceanica). Nelle eruzioni fissurali la lava non fuoriesce da un unico cratere ma piuttosto da una spaccatura che si apre nel terreno, spaccatura che può arrivare ad avere una lunghezza anche di diversi chilometri. Al termine dell’attività eruttiva la spaccatura viene riempita e a volte nascosta dalla lava che vi si solidifica fino alla sua riapertura al successivo evento eruttivo. Sopra questa frattura le continue eruzioni costruiscono col tempo un cono vulcanico. L'Islanda è spaccata in due da una faglia vulcanica che è collegata proprio alle varie eruzioni fissurali e che separa le due parti dell’isola di 2 cm all’anno. L'isola conta circa 130 vulcani attivi (considerati tali dalla geologia se hanno eruttato negli ultimi 10.000 anni). Alcuni, come Hekla e Krafla, hanno eruzioni ogni circa 10 anni.

Evoluzione di una fessura vulcanica e di un'eruzione fissurale.
La particolarità islandese è dovuta alla frattura dell'Atlantico centrale, e la presenza di un punto caldo sotto l'isola. Un'idea di come l'Islanda si possa essere formata si è avuta nel 1963 quando poco distante dalle coste islandesi ha cominciato a formarsi dal mare una nuova isola vulcanica: dopo le prime emissioni di vapore che spuntavano dalla superficie marina, una serie di effusioni laviche hanno cominciato ad accumularsi dal fondo oceanico, (che in quel punto era collocato a 130 m sotto la superficie marina) e in poco tempo hanno formato l'isola di Surtsey alta oggi fino a 170 m e collocata poco distante dalle coste islandesi. Tali eventi non sono rari, nell'ultimo secolo nuove isole sono apparse con eruzioni sottomarine avvenute anche in Italia (Isola Ferdinandea presso Pantelleria) in Giappone o nelle isole Tonga e si ritiene che tali eventi siano alla base della formazione delle varie isole vulcaniche presenti nell'intero globo (Isole Eolie, Ischia, Stromboli, Pantelleria, Isole pontine, Capraia, isole Azzorre, Mauritius, Isole Hawaii, Isole indonesiane, isole Fiji,...). Nel 1783, quando il vulcano Laki avviò la sua piena attività, la lava fuoriuscì ad un’altezza di 1,4 chilometri, con oltre 120 milioni di tonnellate di biossido di zolfo rilasciato nell’atmosfera. Fu un cataclisma, l’eruzione ebbe inizio l’8 giugno 1783, creò un’apertura di una faglia con 130 crateri, un quarto della popolazione dell’isola morì a causa della conseguente carestia, infatti vennero contaminati i pascoli, la fluorosi uccise più del 50% del bestiame dell’isola, aveva insomma, trasformato il mondo, in Gran Bretagna fu avvertita la famigerata “estate di sabbia” e una nube tossica coprì la città di Praga.


Voli sospesi
Dopo lo stop ai voli mercoledì in Norvegia e in Scozia, giovedì mattina Gran Bretagna, Irlanda e Svezia hanno annunciato la chiusura totale dello spazio aereo, giudicando troppo rischiosi i voli a causa delle colonne di cenere emesse dal vulcano entrato in eruzione in Islanda. Anche nel nord della Finlandia ci sono interruzioni nel servizio. In Danimarca chiuso lo spazio aereo a partire dalle 18. In Norvegia tutto il traffico all'aeroporto di Oslo è stato annullato dalle 10 e restrizioni potrebbero essere adottate anche in Russia. Cancellazioni di voli si sono registrate anche a Bruxelles.


Ecofin ma chi se ne ecofininfischia!
La chiusura degli scali aerei potrebbe avere ripercussioni anche sulla riunione informale dei ministri dell'eurozona e quelli dell'Ue in programma per venerdì e sabato a Madrid. In particolare potrebbe prendere quota l'ipotesi di un rinvio della riunione dell'eurogruppo prevista per venerdì mattina alle 9. Fonti della presidenza spagnola hanno fatto sapere che ancora non sono state prese decisioni al riguardo. Il blocco dei voli ha già interessato numerosi giornalisti in partenza da Bruxelles, dove hanno sede gli uffici di corrispondenza dei cronisti di tutte le testate europee che seguono i lavori della Ue e del Parlamento europeo, il cui volo per la capitale spagnola è stato cancellato nel primo pomeriggio. Ma chi se ne ecofininfischia! Invece di pensare ai problemi che questa nube potrebbe causare sul raffreddamento della temperatura, i giornali di grido parlano dei problemi dei giornalisti e dei politici. Ok. Continuate così! Fate del tutto per spaventare il mondo e poi continuate a pensare ai vostri porci comodi. Ma chi se ne ecofininfischia!