Sergio Cicala e Philomene Kabouré, finalmente liberi
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
“Stampa, Scuola e Vita” ha seguito, fin dal primo momento, il sequestro di Sergio Cicala, 65 anni e della moglie, Philomene Pwelgna Kaboure, 39, sequestrati il 17 dicembre 2009, mentre la coppia si stava recando in Burkina Faso, paese natale di Philomene. Dopo circa quattro mesi, i sequestrati sono stati rilasciati in Mali. La notizia è stata trasmessa dai funzionari del Governo malese. Oggi, il Ministro degli Affari Esteri italiano, Franco Frattini, ha confermato la notizia della liberazione, in diretta al Tg1. «È stato un intenso lavoro diplomatico» a consentire la liberazione dei coniugi Cicala. Il rilascio, secondo il Ministro degli Affari Esteri è frutto «di lunghi mesi di complessi negoziati politici e diplomatici». La notizia arrivata dal Mali si è subito propagata su tutti i media italiani. «La coppia italiana è stata liberata in territorio maliano, una pattuglia dell'esercito è andata a recuperarli e si trovano in buone condizioni», ha fatto sapere la fonte del governatorato; le autorità hanno atteso che i due ex ostaggi lasciassero la “zona di rischio” prima di annunciare l'avvenuto rilascio. La coppia, scortata dalle autorità locali e da personale dell'Ambasciata italiana in Mali, è in viaggio verso la sede diplomatica a Bamako, capitale del Mali che sorge sul Niger, nelle vicinanze delle rapide che separano la valle superiore e la valle del medio Niger, nella parte sud-occidentale del paese. Bamako è un buon porto fluviale ed è il principale centro amministrativo e commerciale del Mali. La capitale del Niger è uno scalo internazionale ed è il centro di smistamento della produzione di caucciù, resina e legname, così come nel tessile, nella carne lavorata, nel metallo e nel settore ittico. «Stanno bene, sono stati recuperati da una pattuglia dell'esercito e ora sono in una zona di sicurezza», hanno spiegato fonti ufficiali del Mali, poi confermate dalla Farnesina. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso viva soddisfazione per la notizia dell'avvenuta liberazione dei coniugi Cicala.
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