15 novembre 2007

Gas per la Sardegna

Riproponiamo l'articolo uscito sulla rivista "Leptis" nel luglio del 2005. Nell'incontro di Milano del 6 marzo 2005 vennero gettate le basi per il gasdotto algerino che fornirà, finalmente, il gas alla Sardegna.

Galsi. Gas per la Sardegna

Foto di famiglia: Milano, 6 marzo 2005

Il diario di bordo redatto in occasione della ratifica del progetto Galsi. Algeria e Italia sempre più vicine. Tre miliardi di dollari e 900 km di metanodotto con una capacità di trasporto pari a 10 miliardi di metri cubi l'anno. Le interviste con i protagonisti.
di Roberto Maurizio

Il Ministro algerino Khelil e il Presidente della Sonatrach Meziane

L‘appuntamento è alle ore undici. Piazza della Repubbli­ca, Roma, 6 marzo 2005. Tre giornalisti partono per Milano. “Obiettivo Galsi”. Si passa davanti all'Amba­sciata d'Algeria, commenti e ri­cordi a non finire. Tra Firenze e Bologna, ci accoglie la neve. Fi­nalmente, poi, la Pianura Padana. Albergo vicino alla stazione di Milano. Dopo una visita lampo alle stanze si decide di so­stare per poter affrontare meglio la giornata campale del giorno dopo nella quale sarebbero stati discussi e decisi i destini di centinaia di migliaia di cittadini italiani e algerini.

L'ACCOGLIENZA


Davanti al lussuoso albergo milanese che ospita l'iniziativa Galsi, il 7 marzo, incontriamo l'Ambasciatore algerino, Mokhtar Reguieg. Ci saluta e ci pre­senta gli ospiti più importanti che parteciperanno alla cerimonia delle firme. Il Ministro dell'E­nergia e delle Miniere algerino Chakib Khelil, il Sottosegretario italiano all'Energia, Giovanni dell'Elce, il Presidente della So-natrach, Mohamed Meziane, il Governatore della Regione Sar­degna, Renato Soru, amministratore delegato della Edison, Giulio Del Ninno, e tante altre personalità. La presentazione dell'iniziati­va viene svolta con grande pro­fessionalità dal Vicepresidente della Sonatrach, Ali Hached. La sala affollata, in silenzio, ascolta l'introduzione del Vicepresidente.


IL PROGETTO


"La cooperazione tra Italia e Algeria nel settore energetico con questa iniziativa si rafforza con nuove forniture di gas, e consente il via libera alla realizzazione di un nuovo metanodotto per la somministrazione di gas naturale algerino per un volume massimo di 4 miliardi di metri cubi all'an­no". Esordisce Hached. Si passa alle firme. Ben undici lettere d'in­tenti con imprese italiane, tra cui la Regione Sardegna, vengono si­glati dal Vicepresidente davanti ad una platea che subito dopo ogni firma applaude. L'idea del metanodotto è ormai realtà.

Renato Soru e Mokhtar Reguieg

GALSI

Per la realizzazione dello stu­dio di fattibilità del metanodotto nel novembre 2002 è stata costi­tuita una società (Galsi, Société d'études du Gazoduc Algerie -Italie via la Sardaigne), a cui par­tecipano Sonatrach (36%), Edi­son (18%), Enel (13,5%), Win-tershall (13,5%), Mera Trading (9%), Sfirz (5%) e Progemisa (5%). Il metanodotto si svilupperà per circa 900 chilometri, e in una prima fase avrà una capacità di trasporto pari a 10 miliardi di metri cubi all’anno, di cui 2 miliardi sono destinati alla metanizzazione della Sardegna. La quota restante dovrebbe essere immessa nella rete nazionale di trasporto del gas in corrispondenza della Toscana, e sarà destinata non solo al mercato italiano, ma anche a quello europeo. L’infrastruttura dovrebbe essere completata entro il decennio. In una seconda fase, la capacità del gasdotto potrà essere portata a 18 miliardi di metri cubi. Il progetto Galsi richiederà in­vestimenti per 2-3 miliardi di dol­lari. «Il gasdotto - ha detto il mi­nistro Khelil alla rivista "Leptis" -permetterà di rispondere rapida­mente agli aumenti di domanda. Non ci saranno problemi. Si trat­ta di scegliere la linea di finanzia­mento più competitivo». Secondo i partners, negoziati sono in corso con banche italiane e stra­niere. Con circa 28 miliardi di metri cubi all'anno, pari al 48% del totale delle nostre importazioni, l'Algeria è il nostro primo fornitore di gas, e occupa il nono posto tra i nostri fornitori di greggio con quasi 2 milioni di tonnellate. Per aumentare ul­teriormente l'interscambio energetico tra i due paesi è allo studio anche il potenziamen­to del gasdotto Transmed, che collega l'Algeria alla Sicilia attra­verso la Tunisia. L'Algeria, che vende il 95% del suo gas all'Eu­ropa, ha come obiettivo di au­mentare le esportazioni a 85 mi­liardi di metri cubi entro il 2010 grazie a progetti che includono il gasdotto Galsi, ma anche il po­tenziamento del Transmed e il gasdotto Medgaz che collega l'Al­geria alla Spagna.

LA CONFERENZA STAMPA

"Leptis" ha partecipato alla conferenza stampa tenuta dal Mi­nistro dell'Energia e delle Minie­re algerino, Chakib Khelil, e dal Presidente della Sonatrach, Mohamed Meziane. Il nostro giornale ha chiesto al Presidente Mezia­ne come mai una impresa come la Sonatrach, appartenente ad un paese "emergente", riesce a rea­lizzare per­formances ri­conosciutele in tutto il mondo, non solo nel cam­po energetico, ma anche in quella della ricerca e dello sviluppo? Il Presidente ha tenuto a sottolinea­re che, la Sonatrach, la più grande azienda in termini di fatturato in Africa, riesce ad avere un succes­so in tutto il mondo perché crede nella sua mission che non è basa­ta solo sul profitto, ma sulla capa­cità di creare una risposta ai biso­gni della gen­te e delle po­polazioni in tutto il mon­do. Il mini­stro dell'E­nergia, Cha­kib Khelil, rispondendo ad una nostra domanda, ha sottolineato la presenza del gotha delle imprese italiane all'i­niziativa che è stata una delle più importanti del 21° secolo in questo campo ed ha affermato che sarà sempre più presen­te nei prossimi anni. "L'Algeria è una tra i tre principali fornitori di gas dell'Europa, insieme alla Russia e alla Norvegia. Il paese maghrebino esporta più del 95% del suo prodotto verso l'Europa". "L'Algeria intende privilegiare i rapporti con l'Italia in tutti i set­tori".

LE INTERVISTE

Subito dopo la conferenza stampa di Khelil e Menziane, ab­biamo rivolto domande al sotto­segretario italiano all'Energia, Giovanni d'Elce. "Galsi per l'Ita­lia, e più in particolare per la Sar­degna, è un successo che va cura­to e mantenuto nel tempo". Se­condo il Sottosegretario, "il pro­getto porterà benefici immediati per l'occupazione sia in Sarde­gna, che in Algeria". "Il Governo italiano è convinto della validità dell'iniziativa soprattutto a livel­lo occupazionale, fermo restando i benefici immediati che ri­ceveranno i cittadini santi in termini di servizi e di ap­provvigionamento energeti­co". Secondo il rappresentante del Governo italiano. la riva sud del Mediterraneo è ricca di risorse naturali e presenta, nel breve e medio termine, un modesto consu­mo interno, mentre la spon­da opposta ha bisogno estre­mo di una materia prima che è alla base dello sviluppo del Nord. Questa complementarietà, permetterà di potenziare la cooperazione tra le due realtà, non solo nel campo energetico, ma in tutti gli settori dello sviluppo economico e sociale.
Anche il Presidente della Re­gione Sardegna, Renato Soru, ha espresso la sua soddisfazione per l'accordo con la Sonatrach. Soru ha ricordato che nel 1999 il Governo italiano aveva riconosciuto la palese evidenza che in Italia so­lo la Sardegna restava esclusa dall'uso del me­tano. "L'iniziativa della Sonatrach. azio­nista di maggio­ranza nel con­sorzio Galsi, è vista con favore dalla Re­gione Sarda, e permette ora all'isola di superare questa particolare situa­zione di isolamento". Il Presidente della Sonatrach, Mohammed Meziane e il Vicepresidente Ali Hached hanno illustrato alla nostra rivi­sta i contorni della nuova politi­ca della compagnia petrolifera. Nel corso delle interviste esclusi­ve concesse a «Leptis» hanno dettagliatamente messo in risalto le opportunità che fornisce la nuova legge sugli idrocarburi approvata di recente in Algeria, hanno richiamato l'attenzione sulle reali possibilità esistenti per le imprese italiane di investi­menti in settori indotti del setto­re energetico, e si sono soffer­mati sulle differenti attività del gruppo Sonatrach nelle sue atti­vità tecniche e commerciali.

Le foto sono di romassv

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