Il diario di bordo redatto in occasione della ratifica del progetto Galsi. Algeria e Italia sempre più vicine. Tre miliardi di dollari e 900 km di metanodotto con una capacità di trasporto pari a 10 miliardi di metri cubi l'anno. Le interviste con i protagonisti.
Il Ministro algerino Khelil e il Presidente della Sonatrach Meziane
L‘appuntamento è alle ore undici. Piazza della Repubblica, Roma, 6 marzo 2005. Tre giornalisti partono per Milano. “Obiettivo Galsi”. Si passa davanti all'Ambasciata d'Algeria, commenti e ricordi a non finire. Tra Firenze e Bologna, ci accoglie la neve. Finalmente, poi, la Pianura Padana. Albergo vicino alla stazione di Milano. Dopo una visita lampo alle stanze si decide di sostare per poter affrontare meglio la giornata campale del giorno dopo nella quale sarebbero stati discussi e decisi i destini di centinaia di migliaia di cittadini italiani e algerini.
L'ACCOGLIENZA
Davanti al lussuoso albergo milanese che ospita l'iniziativa Galsi, il 7 marzo, incontriamo l'Ambasciatore algerino, Mokhtar Reguieg. Ci saluta e ci presenta gli ospiti più importanti che parteciperanno alla cerimonia delle firme. Il Ministro dell'Energia e delle Miniere algerino Chakib Khelil, il Sottosegretario italiano all'Energia, Giovanni dell'Elce, il Presidente della So-natrach, Mohamed Meziane, il Governatore della Regione Sardegna, Renato Soru, amministratore delegato della Edison, Giulio Del Ninno, e tante altre personalità. La presentazione dell'iniziativa viene svolta con grande professionalità dal Vicepresidente della Sonatrach, Ali Hached. La sala affollata, in silenzio, ascolta l'introduzione del Vicepresidente.
IL PROGETTO
"La cooperazione tra Italia e Algeria nel settore energetico con questa iniziativa si rafforza con nuove forniture di gas, e consente il via libera alla realizzazione di un nuovo metanodotto per la somministrazione di gas naturale algerino per un volume massimo di 4 miliardi di metri cubi all'anno". Esordisce Hached. Si passa alle firme. Ben undici lettere d'intenti con imprese italiane, tra cui la Regione Sardegna, vengono siglati dal Vicepresidente davanti ad una platea che subito dopo ogni firma applaude. L'idea del metanodotto è ormai realtà.
Renato Soru e Mokhtar Reguieg
GALSI
Per la realizzazione dello studio di fattibilità del metanodotto nel novembre 2002 è stata costituita una società (Galsi, Société d'études du Gazoduc Algerie -Italie via la Sardaigne), a cui partecipano Sonatrach (36%), Edison (18%), Enel (13,5%), Win-tershall (13,5%), Mera Trading (9%), Sfirz (5%) e Progemisa (5%). Il metanodotto si svilupperà per circa 900 chilometri, e in una prima fase avrà una capacità di trasporto pari a 10 miliardi di metri cubi all’anno, di cui 2 miliardi sono destinati alla metanizzazione della Sardegna. La quota restante dovrebbe essere immessa nella rete nazionale di trasporto del gas in corrispondenza della Toscana, e sarà destinata non solo al mercato italiano, ma anche a quello europeo. L’infrastruttura dovrebbe essere completata entro il decennio. In una seconda fase, la capacità del gasdotto potrà essere portata a 18 miliardi di metri cubi. Il progetto Galsi richiederà investimenti per 2-3 miliardi di dollari. «Il gasdotto - ha detto il ministro Khelil alla rivista "Leptis" -permetterà di rispondere rapidamente agli aumenti di domanda. Non ci saranno problemi. Si tratta di scegliere la linea di finanziamento più competitivo». Secondo i partners, negoziati sono in corso con banche italiane e straniere. Con circa 28 miliardi di metri cubi all'anno, pari al 48% del totale delle nostre importazioni, l'Algeria è il nostro primo fornitore di gas, e occupa il nono posto tra i nostri fornitori di greggio con quasi 2 milioni di tonnellate. Per aumentare ulteriormente l'interscambio energetico tra i due paesi è allo studio anche il potenziamento del gasdotto Transmed, che collega l'Algeria alla Sicilia attraverso la Tunisia. L'Algeria, che vende il 95% del suo gas all'Europa, ha come obiettivo di aumentare le esportazioni a 85 miliardi di metri cubi entro il 2010 grazie a progetti che includono il gasdotto Galsi, ma anche il potenziamento del Transmed e il gasdotto Medgaz che collega l'Algeria alla Spagna.
LA CONFERENZA STAMPA
"Leptis" ha partecipato alla conferenza stampa tenuta dal Ministro dell'Energia e delle Miniere algerino, Chakib Khelil, e dal Presidente della Sonatrach, Mohamed Meziane. Il nostro giornale ha chiesto al Presidente Meziane come mai una impresa come la Sonatrach, appartenente ad un paese "emergente", riesce a realizzare performances riconosciutele in tutto il mondo, non solo nel campo energetico, ma anche in quella della ricerca e dello sviluppo? Il Presidente ha tenuto a sottolineare che, la Sonatrach, la più grande azienda in termini di fatturato in Africa, riesce ad avere un successo in tutto il mondo perché crede nella sua mission che non è basata solo sul profitto, ma sulla capacità di creare una risposta ai bisogni della gente e delle popolazioni in tutto il mondo. Il ministro dell'Energia, Chakib Khelil, rispondendo ad una nostra domanda, ha sottolineato la presenza del gotha delle imprese italiane all'iniziativa che è stata una delle più importanti del 21° secolo in questo campo ed ha affermato che sarà sempre più presente nei prossimi anni. "L'Algeria è una tra i tre principali fornitori di gas dell'Europa, insieme alla Russia e alla Norvegia. Il paese maghrebino esporta più del 95% del suo prodotto verso l'Europa". "L'Algeria intende privilegiare i rapporti con l'Italia in tutti i settori".
LE INTERVISTE
Subito dopo la conferenza stampa di Khelil e Menziane, abbiamo rivolto domande al sottosegretario italiano all'Energia, Giovanni d'Elce. "Galsi per l'Italia, e più in particolare per la Sardegna, è un successo che va curato e mantenuto nel tempo". Secondo il Sottosegretario, "il progetto porterà benefici immediati per l'occupazione sia in Sardegna, che in Algeria". "Il Governo italiano è convinto della validità dell'iniziativa soprattutto a livello occupazionale, fermo restando i benefici immediati che riceveranno i cittadini santi in termini di servizi e di approvvigionamento energetico". Secondo il rappresentante del Governo italiano. la riva sud del Mediterraneo è ricca di risorse naturali e presenta, nel breve e medio termine, un modesto consumo interno, mentre la sponda opposta ha bisogno estremo di una materia prima che è alla base dello sviluppo del Nord. Questa complementarietà, permetterà di potenziare la cooperazione tra le due realtà, non solo nel campo energetico, ma in tutti gli settori dello sviluppo economico e sociale.
Anche il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, ha espresso la sua soddisfazione per l'accordo con la Sonatrach. Soru ha ricordato che nel 1999 il Governo italiano aveva riconosciuto la palese evidenza che in Italia solo la Sardegna restava esclusa dall'uso del metano. "L'iniziativa della Sonatrach. azionista di maggioranza nel consorzio Galsi, è vista con favore dalla Regione Sarda, e permette ora all'isola di superare questa particolare situazione di isolamento". Il Presidente della Sonatrach, Mohammed Meziane e il Vicepresidente Ali Hached hanno illustrato alla nostra rivista i contorni della nuova politica della compagnia petrolifera. Nel corso delle interviste esclusive concesse a «Leptis» hanno dettagliatamente messo in risalto le opportunità che fornisce la nuova legge sugli idrocarburi approvata di recente in Algeria, hanno richiamato l'attenzione sulle reali possibilità esistenti per le imprese italiane di investimenti in settori indotti del settore energetico, e si sono soffermati sulle differenti attività del gruppo Sonatrach nelle sue attività tecniche e commerciali.
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