Cinecittà Est (X Municipio)
Il sacco di Roma
Si è svolto a Roma, presso la Sala Rossa (quarto piano) del X Municipio, dalle ore 17.45 alle 20.10 del 21 novembre 2007, l’”Incontro pubblico” promosso dal Coordinamento delle forze politiche della sinistra del X Municipio (Partito dei comunisti italiani, Partito socialista, Rifondazione comunista, Sinistra democratica e Verdi) sul tema “La città è dei cittadini”.
Alla conferenza-dibattito hanno partecipato, Claudio Siena (Chairman), Paolo Berdini (urbanista) e Massimo Labella (del Coordinamento forze politiche di sinistra X Municipio). E’ intervenuto il Presidente del Decimo Municipio, Sandro Medici.
Paolo Berdini
Claudio Siena
Più servizi e meno centri commerciali
Il dibattito che è seguito alle analisi dei relatori ha visto la partecipazione, fra gli altri, di Francesco Gori. Significativi alcuni interventi come quelli di “Tarzan” (molto applaudito) e di uno tra gli ultimi “ortolani del Quadraro” (Michele Nigro). Massimo Labella ha criticato il Piano regolatore che non tiene conto del pendolarismo, non affronta i problemi dei servizi e dell’abusivismo. Secondo il coordinatore del Coordinamento delle forze politiche di sinistra del Decimo Municipio, occorrono più servizi e meno centri commerciali.
L’urbanista Paolo Bertini ha esposto in modo razionale e puntuale i suoi punti di vista: 1. Il vero Sacco di Roma dal punto di vista urbanistico non è stato quello degli anni ’50 e ’60, ma è quello che stanno realizzando gli attuali amministratori capitolini dal 1993; 2. I responsabili dello scempio, oltre ai “Pretoniani Veltroniani” (citati in un intervento successivo) sono stati individuati dall’urbanista con “nomi e cognomi”, affinché le responsabilità possa ricadere su persone reale e non su fantasmi (come è stato commentato successivamente in un intervento nel corso dell’incontro). I nomi sono molto noti: Bonifaci, Il Tempo, Caltagirone, proprietario del Messaggero, Toti, Rcs (Rcs è come Dio, non si può tradurre: forse è Rizzoli Corriere della Sera?); 3. Dati e citazioni di articoli di giornale (La Repubblica dello scorso lunedì) hanno segnato l’intervento di Berdini.
Sandro Medici
Massimo Labella
Informare e far conoscere: un vademecum per i cittadini
Tra gli interventi, brevi e significativi, citiamo quello del Prof. Gori che ha colto nel segno: la
materia relativa allo sviluppo urbanistico è di per sé difficile, ad essa, poi, si coniugano intrecci politici ed economici di difficile lettura per i cittadini, ma di facile risoluzione per la magistratura preposta a vigilare in tal senso. Dunque, operativamente, Gori ha proposto di rendere intellegibile una materia così complessa e al tempo stesso così vicina agli interessi prioritari dei cittadini. Informare i romani e gli abitanti del Decimo Municipio sulle scelte urbanistiche intervenendo con una specie di vademecum per dare ai cittadini gli strumenti minimi ed indispensabili per la comprensione del problema di fondo. Centralità, compensazioni, saldo zero, recupero urbano, riqualificazione degli insediamenti, Tuscolano 4, Tor Vergata 3, cartolarizzazioni, variante di salvaguardia, termini esoterici che allontanano i cittadini da temi che sono a stretto contatto con la loro quotidianità, devono essere spiegati e trasmessi in modo semplice e chiaro in modo da evitare un ennesimo Sacco urbanistico di Roma, un Festival del metro cubo, una navigazione in mare aperto, senza possibilità di riferimenti certi.
Sandro Medici e Paolo Berdini
L'Albero di nattale
Un Municipio a "misura d'uomo"
Il Presidente del Decimo Municipio, Medici, ha descritto la realtà romana come città povera di cultura urbanistica. Le battaglie dei cittadini in questo senso sono state sempre deboli, proprio perché la politica si è dimostrata debole nei confronti dei poteri forti: i poteri economici e finanziari. Nonostante le grandi difficoltà in una materia così complessa come quella urbanistica, il Presidente si è mostrato ottimista, ed ha fatto riferimento soprattutto al buon senso dei cittadini, che chiedono giustamente di poter vivere una vita degna di essere chiamata umana e civile e di non essere soffocati dal traffico e trasformare Roma in una città a misura d’uomo, una “Città dei cittadini”.
Giacarta (fonte: sito blogspot)
Giacarta (fonte: sito blogspot)
Le foto senza fonte sono di robertomaurizio
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