11 luglio 2010

Unfpa, Giornata mondiale della popolazione 2010

Giornata mondiale della popolazione 2010



di Roberto Maurizio





Boom demografico: chi è contro e chi è a favore




Oggi, si celebra il World Population Day, la Giornata Mondiale della Popolazione, istituita dall’United Nations Population Fund (Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione) l’11 luglio 1989, data nella quale la Terra raggiunse i 5 miliardi di abitanti: “Day of Five Billion”. Ogni anno l’Unfpa sceglie un tema nuovo da promuovere: quest’anno l’Onu ha proposto “Tutti Contano”, uno slogan da quattro soldi. Come farebbe mai l’Onu ad affermare la diversità tra gli esseri umani, mentre sta celebrando l’Anno della Biodiversità, tra gli animali e i vegetali? Tutti uguali sulla carta, tutti simili allo spirito che anima le Nazioni Unite dal 1945. In realtà, il problema della popolazione divide il mondo. Da una parte, i paesi Onu che hanno radici religiose (quasi il 90%), dall’altra i pochissimi paesi ancora marxisti (Cuba, Corea del Nord, Venezuela e uno dei tanti paesi irriverenti latinoamericani che credono ancora nell’aborto e nella distruzione della famiglia mononucleare). Il discorso geopolitico mondiale è difficile da disegnare sulla carta. Ad esempio, nell’Italia cattolica, il 90% della popolazione è per la distruzione della famiglia (divorzio), il 95% e a favore dell’uccisione dell’embrione. L’aborto è la fine della vita. Ma queste sono solo idee personali non corroborate da dati scientifici. Il problema è che quando queste tematiche arrivano ai più alti livelli dell’Onu, lo scontro aumenta. Senza nessuna voglia di fare un resoconto, ma, per riassumere le posizioni direi che:


1. Chi è contro lo sviluppo demografico naturale è di sinistra;


2. Chi è a favore dell’aborto è di sinistra;


3. Chi crede nelle tesi di Malthus è di sinistra;


4. Chi combatte la Chiesa e la pedofilia, dopo aver frequentato i gesuiti, è di sinistra;


5. Chi vuole di solo 2 miliardi di persone, è di sinistra;


6. Chi spera di poter dare a tutti gli esseri umani una barca o uno yacht è dalemiano;


7. Devono, perciò, vivere solo chi ha una barca a vela e uno yacht per essere di sinistra.



Tutti contano e sempre di più le persone non cantano



 La Giornata Mondiale della Popolazione 2010, “Tutti Contano”, evidenzierà l’importanza dei dati per quanto riguarda lo sviluppo. L’obiettivo sarà quello di capire i motivi per cui dati sicuri e disaggregati siano fondamentali per fare progressi in questo settore, e di incoraggiare le persone a partecipare a censimenti ed altre iniziative di raccolta dati. Lo slogan “Tutti contano” vuole sottolineare il fatto che ciascuno di noi è importante. Infatti disporre di dati demografici affidabili è cruciale nella pianificazione di scuole, sistemi sanitari e trasporti pubblici, nella creazione di politiche che tengano in considerazione le proiezioni sulla popolazione, nel controllo dell’efficacia della distribuzione dei servizi e quant’altro. Quest’anno la Giornata Mondiale della Popolazione sottolinea l’importanza della raccolta dati per lo sviluppo, in particolare del censimento della popolazione e delle abitazioni nel 2010, dell’analisi dei dati per la crescita e del ruolo primario dell’Unfpa sulle questioni popolazione e sviluppo. Dati affidabili possono fare la differenza, e la chiave sta nel raccogliere, analizzare e diffondere dati che possano essere utilizzati nei processi decisori positivi. I numeri che emergono dalla raccolta di dati possono portare, infatti, alla luce importanti tendenze. Quale situazione sorprendente viene rivelata grazie alla ricerca nel vostro paese? Cosa vi dicono i numeri in relazione ai progressi fatti per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Mdg)? Ci sono dei gruppi che vengono lasciati indietro? L’Unfpa non ha capito che non sono gruppi che vengono lasciati indietro rispetto alla popolazione ricca. Questo succede nei paesi altamente industrializzati e colpiti dalla crisi. Non sono i gruppi dei poveri a fare la differenza. Intere nazioni africane, latinoamericane e asiatiche vengono colpite dalla povertà e dalla morte. L’Unfpa per poter risolvere i problemi sancisce la cancellazione di intere popolazioni povere, aborto, preservativi, eliminazione dei nascituri. Per non farli morire è meglio non farli nascere! Se non ci fossero stati gli ebrei, non ci sarebbe nemmeno stata la Shoah! Se non ci fossero stati i musulmani bosniaci a Srebrenika (11 luglio 1995, praticamente ieri) ci saremmo risparmiati 8.732 vittime di una carneficina che non ha nulla di umano.


Meno siamo e più ce la caviamo




Secondo le Nazioni Unite, secondo l’Unfpa, i cittadini di tutto il mondo celebrano oggi la Giornata Mondiale della Popolazione in vari modi, quello più diffuso è l’indifferenza a tal punto che consentono a questi burocrati ci spendere milioni di dollari facendoli pagare direttamente ai cittadini del mondo. Uffici dell’Unfpa in vari paesi ed altre istituzioni organizzano festeggiamenti, concorsi artistici e letterari, eventi sportivi, concerti ed altre attività per richiamare l’attenzione sulle problematiche concernenti la popolazione, spendendo l’ira di dio, per lanciare un messaggio “meno siamo e più ce la caviamo”. La popolazione mondiale ha già superato, secondo l’Unfpa, i 7 miliardi e pare destinata a crescere anche nei prossimi anni, soprattutto con il contributo dei paesi in via di sviluppo e del Terzo/Quarto Mondo mentre nel Primo il calo demografico prosegue. Ma quante persone può sostenere la Terra? Secondo gli scettici, legati all’Unfpa e alla sinistra, un pianeta finito di 500 milioni di km² non può sostenere una crescita illimitata della popolazione. E questo è vero. 300 miliardi di persone sarebbero evidentemente troppe. Questo lo aveva già compreso a cavallo tra '700 e '800 il demografo, economista nonché reverendo anglicano Thomas Malthus nel suo libro Saggio sul principio della popolazione. Malthus aveva ragione? Secondo i “sinistri” se non interveniamo per controllare l'aumento demografico saranno le guerre e le carestie a farlo. Dunque a noi la scelta: la Terra forse, secondo i neomalthusiani, sinistri e unfpisti, potrebbe sostenere al massimo 12 miliardi di individui, ma non certo con il nostro tenore di vita attuale; per avere un mondo "alla europea" non dovremmo essere più di due miliardi. Questa teoria mi sembra di averla già sentita negli anni ’30 e ’40 del Secolo Breve. Viviamo all’europea, con gli occhi celesti e i capelli biondi.


Wellthiness


Mentre milioni e milioni di essere umani soffrono pene indescrivibili, come morte, fame, malattie e povertà, il messaggio dell’Unfpa è diretto verso la Wellthiness, cioè essere felici nella scioltezza dei movimenti e del fitness, pressappoco e alla verifica della realtà attraverso il censimento 2010. Sembra tornare indietro di 2000 anni, quando Augusto volle fare il primo censimento della storia dell’umanità, quello di Publio Silpicio Quirinio nelle provincie di Siria e Giudea. Non sono i numeri a fare la storia, ma è la storia che detta i numeri. Nonostante ciò, il censimento 2010 per l’Unfpa e per il World Population Day, dunque, è uno strumento per creare una maggiore consapevolezza sulle questioni riguardanti la popolazione quali, l’importanza della pianificazione familiare, la parità tra i due generi, la povertà, la salute materna ed i diritti umani. I dati statistici della Banca mondiale, il World Develpment Report, dell’Udp, del Fmi, della stessa Unione africana, sono piene di cifre. Invece, l’Unfpa vuole ottenere dati più certi. “Ancora più nodale, in un mondo globalizzato, è l’impegno a censire i gruppi minoritari che, in alcuni paesi, sfuggono ad ogni tipo di identificazione”. Questo, secondo Christian Delsol, specialista Media del Unfpa, è un’analisi dei dati estremamente vitale per consentire le connessioni tra i fenomeni della popolazione, la salute riproduttiva, la mortalità materna, la parità di genere ed i diritti umani. “La popolazione, quando non viene controllata, aumenta in un rapporto geometrico” come già insegnava Robert Thomas Malthus (1766-1834 ), l’economista britannico che, a fronte del pericolo di un eccessivo incremento demografico, parlava della guerra come l’”igiene del mondo”. Il Censimento è lo strumento, invece, che contribuisce a rendere visibili tutti. “Questi dati sono essenziali in quanto ci servono per gli sforzi che stiamo compiendo per garantire l’accesso universale all’istruzione, alla prevenzione dell’Hiv, al trattamento, alla cura ed al sostegno, per la salute riproduttiva e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio” – chiosa il Direttore esecutivo Unfpa , Thoraya Ahmed Obaid . Il censimento è l’unica statistica che consente di tenere conto di tutta la popolazione in un paese. Nessuno mette in dubbio la necessità della conoscenza dei dati. Ma a 176 anni dalla morte di Malthus, prendere ancora come simbolo della scienza della popolazione il grande filosofo fisiocratico, economista, intellettuale, fautore di una teoria particolarmente ridicolizzata è troppo! Va bene per l’uso dei preservativi, va bene per la pianificazione familiare, va bene per il censimento, va bene se tutto è fatto e sostenuto dalle Nazioni Unite al fine di migliorare la qualità della vita del mondo. Ma, porre come emblema unico Malthus, mi sembra eccessivo. La demografia, dopo Malthus ha fatto passi da gigante e riproporre una tesi al di sopra di tutte, mi sembra irragionevole. Non dico che Malthus non dovesse essere citato dall’Unfpa, ma l’Onu dovrebbe avere l’accortezza di menzionare altri illustri demografi.


Il censimento e lo sviluppo umano




Secondo l’Unfpa, i paesi che non fanno in modo sistematico e regolare il censimento non riescono ad avere il quadro completo della fluttuazione della popolazione, dei suoi movimenti, della fertilità, dei tassi di mortalità e della situazione economica. Con il censimento, i governi possono avere dati affidabili, per accertare se alcune popolazioni non stanno traendo i dovuti benefici dalla pianificazione del governo e dei servizi. Il censimento crea i presupposti di trasparenza, buona amministrazione e responsabilità. Il censimento supporta i dirigenti ed i responsabili politici a prendere decisioni basate su dati affidabili. Inoltre, aiuta anche a rispondere, nel miglior modo possibile alle crisi umanitari. I dati concreti sono l’unica base per il successo delle politiche e dei programmi per ridurre la povertà e la fame, per migliorare l’istruzione, la salute e l’uguaglianza tra i generi. Il censimento aiuta nel valutare il progresso dei singoli paesi nel raggiungimento del Millennium Goals, gli otto obiettivi del 2015 per gli Stati membri delle Nazioni Unite. “Il progresso si misura in numeri – percentuali, rapporti e tariffe – ma il progresso è per la gente. Da nessuna parte questo legame è più diretto rispetto all’uso dei dati per prendere decisioni informate sulle politiche e creare programmi intesi a promuovere lo sviluppo umano”, spiega Delsol Christian dell’Unfpa.


15 milioni di bambini muoiono ogni anno per fame?




Va bene che la Banca Mondiale dichiari che 982 milioni di persone dei paesi in via di sviluppo, vanno sostenute perché vivono con 1 $ al giorno o anche meno, che una persona su dodici in tutto il mondo è malnutrita, che più di 500 milioni di persone dei paesi asiatici, africani e latino-americani, vivono in estrema povertà. Ma sarà vero che 15 milioni di bambini muoiono di fame ogni anno? Questa osservazione me la fece, quando lavoravo con il Ministero degli Affari Esteri, presso il Dipartimento per la cooperazione allo svilluppo, il Preside Luigi Lo Grippo. Se la popolazione mondiale è di circa 6,5 miliardi o 7 miliardi di persone, ammesso che il tasso di mortalità per cause naturali e non è del 10 per mille, muoiono ogni anno 65 o 70 milioni di persone. Come è possibile che ne muoiano 15 milioni al di sotto dei 10 anni? Solo nel Congo, per la guerra furono uccisi 2 milioni di persone. Insomma, non c’è bisogno solo di un censimento, ma ci vuole anche l’intelligenza della lettura dei dati. Anche quest’altra ipotes dell’Unfpa, ogni 3,6 secondi muore di fame una persona. Ma come hanno fatto a calcolarla senza censimento? Milioni di uomini, donne e giovani sono ancora esclusi dai metodi di contraccezione moderna, dice l’Unfpa, ma non quantifica. Che significa milioni di uomini e donne, dove, come, quando e perché?


Un vibrante appello




La Giornata Mondiale della Popolazione è, dunque, secondo l’Unfpa, un vibrante appello a chi prende le grandi decisioni per le sorti della terra e del futuro, ad assicurare che ogni persona conti realmente: è l’unico modo che consente a tutte le donne e gli uomini, le ragazze ed i ragazzi di poter essere visibili in modo da poterne gestire i problemi traducendo la loro conoscenza in azioni ed un reale progresso delle singole nazioni e del mondo intero.


Il messaggio del Segretario generale, Rekha Thapa

 Quest’anno, più di 60 paesi stanno raccogliendo dati e conteggiando il numero di abitanti come parte del processo di censimento del 2010. Il censimento è l’unica operazione statistica che copre l’intera popolazione e tutte le zone di un Paese. L’Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e altri partner sostengono questo sforzo massiccio in molte parti del mondo. L’accesso ai dati corretti è una componente di buon governo, trasparenza e responsabilità. I dati sulla popolazione aiutano leader e politici a prendere decisioni informate sulle politiche e sui programmi per ridurre la povertà e la fame, e migliorare educazione, salute e uguaglianza di genere. Dati solidi sono anche necessari per rispondere in maniera efficace alle crisi umanitarie. Il tema della Giornata Mondiale della Popolazione di quest’anno è “Ognuno conta”. Essere contati significa diventare visibili. Questo è particolarmente importante per le donne e i giovani. I dati raggruppati per sesso ed età possono favorire una maggiore reattività verso diritti e necessità di donne e giovani da parte dei responsabili delle decisioni e contribuire alla costruzione di una società più giusta e prospera. E’ promettente il fatto che molti paesi un tempo non in grado di completare un censimento nazionale abbiano registrato successi durante questo ciclo ancora in corso. La prossima sfida consisterà nel garantire che i dati siano utilizzati per elaborare piani e politiche basati su solide acquisizioni, migliorando le opportunità per le generazioni attuali e future. In questa Giornata Mondiale della Popolazione, chiedo a quanti nel mondo abbiano poteri decisionali, di fare sì che ogni singola persona conti. Solo tenendo in considerazione le necessità di donne e uomini, bambini e bambine, possiamo raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e portare avanti quei valori condivisi delle Nazioni Unite.


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