9 agosto 2008

XXIX Olimpiadi a Pechino: una bella Cina

One World One Dream
di Roberto Maurizio

Ni Ling sta per accendere il braciere olimpico



La Cina è più vicina


Uno spettacolo eccezionale. Questa la sensazione di miliardi di persone che sono state incollate per ore e ore sui televisori di tutto il mondo per vedere lo sforzo che la Cina ha realizzato per fare bella figura nel mondo con l’apertura dei XXIX Giochi Olimpici. Una bella Cina, una Cina che ha buttato alle spalle il delirio della sua arroganza contro i diritti umani, contro una serie di nefandezze che contraddistinguono questo immenso paese alle prese del suo probabile passaggio tra i grandi della Terra e tra i nuovi paesi che faranno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite il loro irrinunciabile emblema. Servono, però, i “tempi tecnici”. La Gran Bretagna e la Francia per raggiungere l’attuale status di paesi democratici hanno impiegato circa 300 anni (la guerra delle Falkland o Malvinas e la guerra d’Algeria non sono così lontane). La dissolta Unione Sovietica si sta lentamente trasformando in diversi paesi “civili”. L’ex Yugoslavia, a sua volta, si è incamminata verso la strada maestra dello sviluppo economico e sociale.


Fatti, non parole


Sono appena trascorsi 50 anni dalla costituzione del Gruppo dei 77, ancora esistente sulla carta, e molti paesi aderenti hanno intrapreso un percorso senza ritorno verso la democrazia, lo sviluppo, la solidarietà e la pace. Fare pressioni per convincere i paesi ancora lontani dalla democrazia è giusto e doveroso. Ma, occorre saper attendere. Le Olimpiadi di Pechino resteranno nella storia come un momento di passaggio da un paese dittatoriale a un paese democratico. Basti pensare alla frase che circola oggi in Cina: One World, One Dream, lo slogan delle Olimpiadi di Pechino. Il Sogno è di raggiungere un mondo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani e civili, sul ripudio della guerra e sullo sviluppo sostenibile, non solo a parole, ma con i fatti.

"Stampa, Scuola e Vita" si è occupata delle Olimpiadi nel mese di marzo 2008. Anche allora il titolo scelto per l'articolo fu "One Dream One World".

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