8 gennaio 2009

Belloni, la cooperazione in "rosa"

Ministero degli Affari Esteri: un Dipartimento in “rosa”
di Roberto Maurizio

Una volta si chiamava Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo, ed è finito sotto le bombe di Mani Pulite. Oggi si chiama Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo e, per il momento, è stata risparmiata dai mirini dei Pm, solo perché si sono chiusi i cordoni delle borse. Come si fa a sconfiggere il racket delle estorsioni? Basta chiudere i negozi (come stanno facendo a Caserta o a Napoli). L’Italia aveva raggiunto negli anni ’80 una posizione invidiabile come donatore. Perché venne intrapresa quella strada all’epoca? Si era capito che il nostro paese attraverso la cooperazione poteva aprire i mercati dei paesi in via di sviluppo alle nostre piccole e medie imprese e contribuire alla formazione di nuovi posti di lavoro. La globalizzazione selvaggia non si era ancora ramificata come adesso, anche se i sintomi erano fin d’allora ben troppo evidenti. La miopia dei politici nascenti, accoppiatisi con la magistratura più giustizialista, fece fuori i vecchi partiti, quelli esistenti prima della caduta del Muro di Berlino, ad eccezione del Pci, la sparizione del quale non aveva più senso, essendosi infranto il sogno della rivoluzione comunista, e spazzò via la cooperazione italiana, colpita alle spalle anche dal caso del barbaro assassinio di Ilaria Alpi. Sono passati 15 anni e ancora nulla di certo si sa su quel periodo convulso e confuso. Ma si sa, in Italia, le cose viaggiano a rilento: la verità è una materia prima inesistente nel nostro paese, e più passano gli anni e più si capisce di meno. Possibile che nessun giornalista faccia un’inchiesta seria sulla cooperazione allo sviluppo? Chi ha sentito parlare più di Giuseppe Santoro? Che fine ha fatto? L’Icipec di Riccardo Lombardi che fine ha fatto? E Riccardo Lombardi è ancora il Riccardo Lombardi di una volta? Dov’è la storia, dov’è la gloria? Dove la misericordia, dove il disprezzo, dove i felloni? Oggi abbiamo la Belloni, la nuova Direttrice della Cooperazione italiana.



Elisabetta Belloni
nata a Roma il 1 settembre 1958
1982 laurea in Scienze Politiche presso l'Università LUISS di Roma
1985 in seguito ad esame di concorso nominata Volontario nella carriera diplomatica
1986 Segretario di Legazione Alla Direzione Affari Politici Ufficio America Latina
Agosto 1986 fuori ruolo presso l'UNIDO a Vienna
1988 - 1990 Alla Direzione Generale Affari Politici - Ufficio Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa CSCE. Vice Capo delegazione CSBM (Confidence and Security Building Measures) ai negoziati di Vienna
1992 membro della delegazione italiana alla riunione di Helsinki sui seguiti CSCE
1993-1996 Primo Segretario alla Rappresentanza diplomatica permanente d'Italia presso le organizzazioni internazionali a Vienna
1996-1999 Primo Segretario commerciale all'Ambasciata d'Italia a Bratislava
1998 promossa Consigliere di Legazione
1999 alla Direzione Generale degli Affari Politici ufficio Russia e CSI
2000 Capo della segreteria della Direzione Generale dei Paesi dell'Europa
2001- 2002 Capo dell'ufficio per i Paesi dell'Europa centro orientale
2002 promossa Consigliere d'Ambasciata
2002-2004 Capo della segreteria del Sottosegretario di Stato
2004 nominata Capo dell'Unità di Crisi
2007 promossa Ministro Plenipotenziario
2008 nominata Direttore della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo

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