Cooperazione italiana: 2009, nero Obama
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Obama e l’Africa
Fra pochi giorni, il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, salirà sul podio più ambito del mondo: la Casa Bianca. Tutti si aspettano dei cambiamenti. In primo luogo di dovrà occupare, obtorto collo, della Striscia di Gaza, e poi di Afhanistan, di Iran, di Iraq. Spero tanto che qualche problema se lo ponga anche per la Somalia, per il Sudan (Darfur) e per tutta l’Africa nera. Obama è atteso come la Befana, ma la Befana è passata. La crisi economica e finanziaria di grande portata, i problemi ambientali di difficile soluzione, la fame e la povertà crescente, i traffici illeciti che invadono paesi come la Russia, la Cina, gli stessi Stati Uniti, la Colombia. In realtà, i problemi non sono diversi da quelli di dieci anni fa. Ma è la loro consistenza che aumenta ogni giorno di più. Il Cahier de Deleonce è lungo e pieno di insidie. Al centesimo posto, Obama, avrà un “piccolo problema” da risolvere: gli aiuti umanitari verso i paesi in via di sviluppo. Chi sono i maggiori donatori? Quelli del G8. Che cosa può fare Obama, corroborato da Berlusconi che rappresenterebbe un’Italia che in questo percorso è impegnata da diversi decenni? Far aumentare gli aiuti e far diminuire le rapine che avvengono durante la strada verso la meta, cioè la distribuzione.
Aps italiano ancora in calo
Fra pochi giorni, il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, salirà sul podio più ambito del mondo: la Casa Bianca. Tutti si aspettano dei cambiamenti. In primo luogo di dovrà occupare, obtorto collo, della Striscia di Gaza, e poi di Afhanistan, di Iran, di Iraq. Spero tanto che qualche problema se lo ponga anche per la Somalia, per il Sudan (Darfur) e per tutta l’Africa nera. Obama è atteso come la Befana, ma la Befana è passata. La crisi economica e finanziaria di grande portata, i problemi ambientali di difficile soluzione, la fame e la povertà crescente, i traffici illeciti che invadono paesi come la Russia, la Cina, gli stessi Stati Uniti, la Colombia. In realtà, i problemi non sono diversi da quelli di dieci anni fa. Ma è la loro consistenza che aumenta ogni giorno di più. Il Cahier de Deleonce è lungo e pieno di insidie. Al centesimo posto, Obama, avrà un “piccolo problema” da risolvere: gli aiuti umanitari verso i paesi in via di sviluppo. Chi sono i maggiori donatori? Quelli del G8. Che cosa può fare Obama, corroborato da Berlusconi che rappresenterebbe un’Italia che in questo percorso è impegnata da diversi decenni? Far aumentare gli aiuti e far diminuire le rapine che avvengono durante la strada verso la meta, cioè la distribuzione.
Aps italiano ancora in calo
Il mancato obiettivo europeo dell’aiuto per il 2008
In attesa del dato ufficiale Ocse di aprile, il rapporto Aiuto pubblico allo sviluppo/Prodotto interno lordo (Aps/Pil) per il 2008 e quello con cui l’Italia si presenterà ai due scrutini internazionali del 2009 –la presidenza del G8 e la Peer Review del Dac- sarà attorno allo 0,22 per cento (livelli superiori quelli del 2007, 0,19). "E’ ancora lontano l’obiettivo europeo dello 0,51% per il 2010", scrive il Cini, "e i segnali per il 2009 sono ancora più preoccupanti". I primi atti della nuova legislatura in termini di risorse per la cooperazione allo sviluppo sono stati in piena discontinuità con quanto previsto già nel 2006-2007. Già il Dpef per il 2009-2011 non aveva dato alcun segnale incoraggiante per il futuro degli aiuti. A fine giugno, dopo due anni consecutivi di incrementi sul bilancio della cooperazione del ministero degli Esteri (Mae) - +74% nel 2007 e +15% nel 2008 – il decreto 112 ha tagliato le dotazioni di tutti i ministeri, con gli Esteri decurtati di circa 400 milioni (una riduzione del 14% rispetto alle disponibilità 2008 ), il quinto dicastero più penalizzato. Il Mae, ricorda il dossier, costituisce solo 0,36% delle spese dello Stato ma contribuisce per circa il 4,7% alla riduzione della spesa, mentre il ministero dell’Interno che incide sulla spesa dello stato per il 3,5% contribuisce al taglio per un 5%. La legge 133 non indica solo tagli ma stabilisce anche stanziamenti straordinari per esigenze prioritarie di spesa generale (art 63), escludendo anche in questo caso il bilancio del Mae. La legge 133/08, che è uno dei principali provvedimenti collegati alla Finanziaria, ha anticipato e posto dei paletti di spesa ministeriali per la legge finanziaria e di bilancio 2009, licenziate dal Consiglio dei Ministri il 23 settembre. La frammentazione del bilancio dello Stato, il difficile calcolo dei tempi degli esborsi stanziamenti e delle cancellazioni del debito, le risorse recuperate o decurtate durante l’anno permettono solo di fare stime approssimative sui futuri livelli di aiuto. L'Aps 2009 non è completamente fissato con l’approvazione della manovra finanziaria; alcune risorse vengono appostate anche in corso dell’anno. E’ il caso del 2007 con la destinazione di una quota significativa dell’extragettito per la cooperazione allo sviluppo - circa 1 miliardo di euro dei 13 miliardi spesi.
2009: l’Aps Mae allo 0,09% del Pil
2009: l’Aps Mae allo 0,09% del Pil
Nella tabella C della Finanziaria 2009, nella disponibilità del Mae si trovano 321,8 milioni di euro pari a meno della metà ovvero il 56% rispetto a quanto previsto per il 2009 nella Finanziaria scorsa (732,846 milioni). Nell’ammontare totale spesa corrente della manovra, i fondi destinati alla legge 49/87 rappresentano lo 0,09%. Si tratta del minimo finanziario in termini nominali dal 2000 e della metà delle risorse in termini reali disponibili nel 2001. Per il Cini, "321 milioni di euro sono una quantità insufficiente per fare conquistare al ministero degli Esteri il ruolo di protagonista dalle cooperazione allo sviluppo dell’Italia se si considera che solo le ong hanno raccolto privatamente per attività di solidarietà internazionale circa 400 milioni di euro nel 2007". Inoltre, "lo stanziamento per il 2009 non è quasi in grado di far fronte agli impegni pregressi. Alla fine di settembre 2008 erano gia stati deliberati 128 milioni di euro sul 2009, incluso il contributo italiano di 3 milioni di euro alla Education for All - Fast Track Initiative per l’istruzione di cui l’Italia ha la presidenza il prossimo anno". E avverte: "nel 2009, a meno di uno stanziamento straordinario potrebbero gravare sulle esigue disponibilità della Legge 49 anche i 130 milioni del contributo italiano al Fondo Globale per la lotta all’Aids, tubercolosi e malaria. Se a tutte questo uscite, infine, sottraiamo anche i circa 40 milioni previsti per il funzionamento della Direzione Generale Cooperazione allo sviluppo - erano 47 milioni lo scorso anno - il Mae non avrà praticamente risorse per nuovi interventi di cooperazione".
2009: l’Aps dei ministeri Economia e Ambiente, -22,75%
2009: l’Aps dei ministeri Economia e Ambiente, -22,75%
Il ministero dell’Economia ha contratto impegni per 1,150 miliardi di euro in occasione delle ultime conferenze per la ricostituzione dell’IDA XV, della Banca Africana XI e della Banca Asiatica - pagabili al massimo in 10 anni - a cui si aggiungono 250 milioni di arretrati. Il fabbisogno richiesto dal Mef sul Fondo speciale per 2009, che finanzia il versamento verso le Banche regionali, è intorno ai 300 milioni di euro. Le uniche indicazioni pubblicamente disponibili per il Fondo speciale sembrano non indicare alcuna disponibilità per il 2009, rendendo impossibile l’avviare l’iter per autorizzazione del contributo italiano a Banche e Fondi di Sviluppo. Nel bilancio del ministero sono iscrivibili come Aps i contributi al “Fondo europeo di sviluppo” –345 milioni – e i trasferimenti automatici al bilancio comunitario ripartiti poi in Aps, per un totale stimabile attorno ad un miliardo milioni di euro. Per quel che riguarda il dicastero dell’Ambiente, la finanziaria 2007 aveva istituito il Fondo per lo Sviluppo sostenibile per finanziarie attività di cooperazione ambientale nei Paesi in via di sviluppo alimentato con un disponibilità finanziaria di 25 milioni di euro l’anno nel triennio 2007-2009. Nell’ultimo anno di vita il Fondo sarà tagliato del 22,75 per cento.
Cancellazioni del debito: chiesti i fondi a Jovanotti!
Cancellazioni del debito: chiesti i fondi a Jovanotti!
Una stima accurata dell’Aps deve comprendere le risorse fuori bilancio: erogazioni di prestiti concessionali e cancellazioni del debito che dal 2000 al 2007 hanno rappresentato rispettivamente il 5 per cento e il 22 per cento dell‘Aiuto allo sviluppo italiano. I prestiti sono erogati attraverso il Fondo Rotativo, gestito da Artigiancassa, che a giugno aveva una disponibilità al netto degli impegni e delle approvazioni già effettuate pari a 1,2 miliardo di euro. La contabilizzazione dei prestiti concessionali nell’Aps è data dalla differenza tra erogazioni e rientri. Negli ultimi otto anni i rientri hanno superato le erogazioni, incidendo negativamente sull’Aps (per circa 400 milioni di euro complessivi dal 2000). Dal 2007, a seguito delle cancellazioni e delle conversioni del debito e dell’approvazione di importanti nuovi crediti a Etiopia e Mozambico l’apporto dei crediti è ritornato ad essere positivo, anche se ancora poco significativo - 20 milioni netti nel 2007. Nel 2009, inizieranno le erogazioni del prestito di 100 milioni concesso all’Iraq, ma il possibile rimborso del debito argentino – 400 milioni di euro –sottrarrà 0,025% punti all’APS Italiano oltre ad aumentare le giacenze sul fondo. Una stima delle cancellazioni 2009 è difficile poiché non esiste un documento pubblico che indichi o la totalità dei crediti ancora cancellabili o gli accordi di cancellazione in negoziato durante l’anno con la relativa quota di APS. Stime del Ministero dell’Economia prevedono che nel 2009 possa venire firmate cancellazioni per 700 milioni di euro.
Nessun commento:
Posta un commento