di Roberto Maurizio
Un microfono da 90 mila lire, al massimo, un vestito da 40, riprese televisive da 100. Questa la struttura portante di una giornalista di assalto che doveva sconfiggere miliardi di dollari di loschi affari!
La Cooperazione è marcia, marciamo contro la Cooperazione
Finita nell'ignominia l'epopea della franco-colombiana, Ingrid Betancourt, "Stampa, Scuola e Vita" vuole dedicarsi ad un fatto più vicino agli interessi degli italiani, sempre più distratti e sempre più attenti alla terza settimana. Alpi, che non è una catena montuosa che una volta veniva declinata nella scuola postfascista, postguerra civile, post partigiana con "ECONLEGRASITIRAGIU" (non è questa la giusta "dizione" che veniva insegnata nelle quinte elementati del 1957, chiediamo ai lettori un aiuto), era una giornalista, del Tg3 sbattuta in Somalia con il compito di scoprire le malefatte della Cooperazione italiana allo sviluppo. Un processo indiziario a tavolino. Vai e uccidi la Cooperazione. La Cooperazione è marcia, marciamo contro la Cooperazione! Il giro di affari si aggirava intorno alle centinaia di miliardi di dollari. Io ti do, tutto compreso, due milioni di lire al mese, tutto compreso, trovami i colpevoli. Ma, senza soldi non si fanno le nozze. Ilaria, infatti, senza soldi, senza riferimenti, senza nulla, ha solo potuto offrire il suo corpo al massacro. Quello che doveva fare l'ha fatto! Ha infangato la Cooperazione, ha ridotto gli aiuti italiani allo sviluppo ai minimi termini, ha fatto regredire il nostro paese ai posti più bassi della "classifica" del Dac. Le Alpi fiutano il vento. Prima era la Cooperazione corrotta, poi il traffico illecito di armi, ora, finalmente, sembra essere la "monnezza"! Le Alpi, una volta immobili, ora si muovono là dove tira il vento. La puzza della spazzatura di Napoli arriva a Mogadiscio. All'epoca, 1994, o giù di lì, era Bertolaso il grande esperto della Cooperazione italiana che si occupava, con grande professionalità, di emergenza nei paesi in via di sviluppo.
Come si fa mandare una giovane giornalista in Somalia con un compito assegnato da fare a casa, senza averle mai dato nessuna informazione in merito? Ilaria non si era mai occupata di Cooperazione allo sviluppo, non era mai stata contattata dai giornalisti che all'epoca collaboravano con la Banca Mondiale, con il Ministero degli Esteri italiano e con la Cee. Ilaria si è improvvisata giornalista della Cooperazione, ha indossato i panni dell'inviata vestita di bianco candore contro gli squali dell'Oceano Indiano, voleva battere le iene senza soldi, senza attrezzature, senza progetti. Sulla scena teatrale dell'epoca, le hanno fatto assumere la figura di una martire votata alla distruzione della Cooperazione Italiana. I mandanti, sentitamente ringraziano.
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