8 dicembre 2008

Alla Scala, c'è chi scende e chi si sala

Alla Scala come a Courmayeur e Cortina
di Roberto Maurizio
Venere e Giove (foto roberto maurizio)
Venere e Giove su Roma (foto roberto maurizio)
E' sempre esistita, in Italia e nel mondo, la netta divisione tra ricchi e poveri. Poveri, ma belli, ricchi, ma coglioni. Ormai, questa divisione tradizionale non vale più. I poveri sono i più sfigati, i più brutti e i più insopportabili; mentre i ricchi sono belli, intelligenti e rifatti. Il 7 dicembre 2008, alla Scala si sono presentati i ricchi che non sono stati in grado di capire la differenza tra un do maggiore e un do minore: il primo, secondo loro, ha i soldi (maggiore), il secondo no, è sempre lo stesso povero sfigato. I ricchi, con le pellicce e con i frak, hanno pagato migliaia di euro solo per apparire e non hanno percepito minimamente la bellezza dell'altezza di una nota. Questi stessi ricchi energumeni si recano a Cortina: sono i primi a fare le acrobazie con gli sci, i primi ad acquistare lo skypass, i primi ad essere i più abbronzati. Mentre alla Scala, gli energumeni si sono spacciati per cultori di Verdi (il "Don Carlo" lo sapevano a memoria), sulle Dolomiti o a Courmayeur, il loro sguardo non si alza più in alto di una sottana (solo per il 10%) o da una mutanda (il restante 90%, maschile, femmile o neutro: mutatis mutanda). Mentre sopra i loro nasi svetta un cielo di cristallo, una volta celeste trapuntata da milioni di miliardi di stelle, i "benestanti" sono interessati solo ai milioni o ai miliardi di euro, ai mutanti o alle mutande. Che cosa hanno i ricchi meno dei poveri? L'incapacità di capire il messaggio di un fenomeno celeste (come la congiunzione tra Luna, Venere e Giove, oppure l'elevazione da Sud-Est della costellazione di Orione, con Sirio al comando, il Cane Maggiore che annuncia i tempi per la semina e il raccolto), che fa parte della loro vita, che andrebbe vissuta in ogni istante come bene supremo per guardare con occhi lucidi e chiari la bellezza del creato. Ecco perché pubblichiamo, qui di seguito, le foto della volta celeste della periferia romana, con Giove e Venere protagonisti, non alla Scala di Milano, non in un hotel a 5 o più stelle di Cortina, non in un mondo perverso che non rispetta la dignità umana, ma su un terrazzo di Cinecittà Est dove, forse, esistono ancora certi valori.




La Luna di guardia (foto di roberto maurizio)

Aspettando Sirio, sui tetti di Roma, guardando Venere e Giove (foto di roberto maurizio)

P.S.: Hanno scoperto adesso perché i ricchi festeggiano Sant'Ambrogio il 7 di dicembre, la prima settimana dell'ultimo mese dell'anno. Il Santo di Treviri aveva previsto brutti tempi anche per loro che non avrebbero superata la sesta settimana. I ricchi, infatti, hanno un anno "ricchestile", dura 25 mesi!

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