Alla Scala come a Courmayeur e Cortina
di Roberto Maurizio
Venere e Giove (foto roberto maurizio)
Venere e Giove su Roma (foto roberto maurizio)E' sempre esistita, in Italia e nel mondo, la netta divisione tra ricchi e poveri. Poveri, ma belli, ricchi, ma coglioni. Ormai, questa divisione tradizionale non vale più. I poveri sono i più sfigati, i più brutti e i più insopportabili; mentre i ricchi sono belli, intelligenti e rifatti. Il 7 dicembre 2008, alla Scala si sono presentati i ricchi che non sono stati in grado di capire la differenza tra un do maggiore e un do minore: il primo, secondo loro, ha i soldi (maggiore), il secondo no, è sempre lo stesso povero sfigato. I ricchi, con le pellicce e con i frak, hanno pagato migliaia di euro solo per apparire e non hanno percepito minimamente la bellezza dell'altezza di una nota. Questi stessi ricchi energumeni si recano a Cortina: sono i primi a fare le acrobazie con gli sci, i primi ad acquistare lo skypass, i primi ad essere i più abbronzati. Mentre alla Scala, gli energumeni si sono spacciati per cultori di Verdi (il "Don Carlo" lo sapevano a memoria), sulle Dolomiti o a Courmayeur, il loro sguardo non si alza più in alto di una sottana (solo per il 10%) o da una mutanda (il restante 90%, maschile, femmile o neutro: mutatis mutanda). Mentre sopra i loro nasi svetta un cielo di cristallo, una volta celeste trapuntata da milioni di miliardi di stelle, i "benestanti" sono interessati solo ai milioni o ai miliardi di euro, ai mutanti o alle mutande. Che cosa hanno i ricchi meno dei poveri? L'incapacità di capire il messaggio di un fenomeno celeste (come la congiunzione tra Luna, Venere e Giove, oppure l'elevazione da Sud-Est della costellazione di Orione, con Sirio al comando, il Cane Maggiore che annuncia i tempi per la semina e il raccolto), che fa parte della loro vita, che andrebbe vissuta in ogni istante come bene supremo per guardare con occhi lucidi e chiari la bellezza del creato. Ecco perché pubblichiamo, qui di seguito, le foto della volta celeste della periferia romana, con Giove e Venere protagonisti, non alla Scala di Milano, non in un hotel a 5 o più stelle di Cortina, non in un mondo perverso che non rispetta la dignità umana, ma su un terrazzo di Cinecittà Est dove, forse, esistono ancora certi valori.
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La Luna di guardia (foto di roberto maurizio)
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Aspettando Sirio, sui tetti di Roma, guardando Venere e Giove (foto di roberto maurizio)
P.S.: Hanno scoperto adesso perché i ricchi festeggiano Sant'Ambrogio il 7 di dicembre, la prima settimana dell'ultimo mese dell'anno. Il Santo di Treviri aveva previsto brutti tempi anche per loro che non avrebbero superata la sesta settimana. I ricchi, infatti, hanno un anno "ricchestile", dura 25 mesi!
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