La grande bufala
di Roberto Maurizio
CHIEDO DI FARE ATTENZIONE SULL'ORA IN CUI VIENE POSTATO QUESTO "ARTICOLO". DI UNTORI NE ABBIAMO TANTI. BASTA CON GLI UNTORI! ALLE 14 DEL 12 DICEMBRE, I COSIDDETTI TELEGIORNALI PARLAVANO DI UNA ROMA INVASA DALLE ACQUE. BASTA CON CHI VUOLE UN 'ITALIA IN GINOCCHIO! VOGLIAMO UN PAESE CIVILE CON LA PROTEZIONE CIVILE CHE INTERVIENE MOLTO PRIMA E NON MOLTO DOPO I DISASTRI. VOGLIAMO GIORNALISTI CHE NON SPAVENTINO CON L'INFLUENZA I VECCHI, CHE HANNO IL LORO VISO RIVOLTO VERSO IL PARADISO. VOGLIAMO UN'ITALIA PIU' CIVILE.
Aridatece l'esondazione de 'na volta
Il mondo è pieno di "bufale". La bufala è un animale che non ha niente a che vedere con quello ch qui si vuole affermare. La bufala, dal cui latte vengono prodotte mozzarelle che vengono esportate in tutto il mondo, è un animale nobile. E' ignobile chi fa una "bufala", cioè quell'azione che volta al fine di ingannare il pubblico presentando deliberatamente per reale qualcosa di falso o artefatto. La "bufala" si distingue dalla truffa, che, invece, è un vero e proprio reato, per la mancanza di intenzionalità da parte di chi la racconta o per la mancanza di profitto a scapito delle vittime. La "bufala", eticamente e moralmente, è più grave della truffa, perché dietro ad essa non esiste una contropartita, cioè un guadagno o una ricompensa. La televisione è una "grande bufala", perché potrebbe fare a meno, godendo di monopolio, di dire cazzate, invece lo fa solo pe il gusto di farlo.
L'influenza un'"esondazione", una "pandemia" solo per il gusto di procurare allarme
Mentre il Tevere non esonda, non invade Roma, non mette a rischio il Papa, non costringe i politici a ritirarsi sul Palatino, mentre tutti quelli della Valpadania fanno il tifo per il fiume biondo-merda, i cosiddetti Mass-Merdia si dimenticano dell'influenza che non tira. Non tira i milioni di ascolto se l'allarme è un altro. Un allarme alla volta. Adesso c'è la "bufala" Tevere, passata questa si ricomincia con la "bufala" influenza. Itendiamoci, le inondazioni e l'influenza sono problemi gravi, ma vanno trattati con cura e con saggezza. Invece no. La Tv lancia allarmi spropositati che intaccano il sistema nervoso dei vecchi e delle vecchiette. Possibile che non esista un garante della paura! Chi diffonde notizie false e tendenziose sulla borsa valori, sugli argini dei fiume, sull'andamento di una pandemia influenzale, dovrebbe meritare gli arresti domicialiari con i carabinieri che controllino se l'imputato assiste ai "Pacchi" in diretta e alle trasmissioni (meglio chiamarli inoculazioni) di Bruno Vespa e di Emilio Fede. Chi diffonde il panico merita il panico: occorre individuare i "giornalisti" (cioè quei raccomandati che hanno una tessera) che si divertono a spaventare la gente. Per loro un rimedio sicuro, secondo Brunetta, c'è: il licenziamento e basta. Ma per chi, coscientemente e volutamente incoraggia la diffusione di notizie collocate solo per fare audience e producano un danno ai telespettatori, ci vorrebbe la forca, non la pena di morte, ma l'espropriazione di tutti i beni in loro possesso. In pratica, dovrebbe essere trattati come mafiosi, cioè come quelli che realmente sono.
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