15 dicembre 2007

Ottavo Summit dei Premi Nobel per la Pace

The Next Generation


Dal 13 al 15 dicembre 2007, si terrà a Roma, l’Ottavo Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace. Quest’anno il tema scelto è “The Next Generation”.
Presentiamo, per ora, il resoconto dell’incontro del 14 dicembre 2007: “Generazione Africa: una lotta per la vita. Dalla lotta all’Aids alla tubercolosi multi resistente”.



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Alle 15.48 del 14 dicembre 2007, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio di Roma, ormai fuori dal grande clamore della giornata d’apertura che aveva chiamato a raccolta quasi tutti i principali Media del mondo, si apre, con il solito ritardo romano, alla presenza di tantissime persone, tra cui molti giovanissimi, una tra le sessioni più interessanti dell’Ottavo Summit, “Generazione Africa: una lotta per la vita. Dalla lotta all’Aids alla tubercolosi multi resistente”. Il coordinatore, Franco Di Mare, giornalista Rai, ha introdotto l’incontro al quale hanno partecipato la Sen. Rita Levi Montalcini, 98 anni e ½, come ha tenuto a sottolineare, Presidente della omonima Fondazione, Kerry Kennedy, figlia di Bob e Presidente della Robert F. Kennedy of Europe, Betty Williams e Mairead Corrigan Maguire, Premi Nobel per la Pace, 1976 e fondatrici della Community of Peace People, Anna Cataldi, Testimonial della Campagna Internazionale anti tubercolosi multi resistente, Mario Ravaglione, Direttore di Stop TB, dell’Oms, e Lorenzo Tallarigo, Presidente dell’Internazional Operations ELI LILLY & Co.
Dopo gli interventi delle due Nobel per la Pace, Rita Levi Montalcini ha incantato gli astanti per la sua lucida e appassionata relazione sulla salute dei poveri nel mondo, soprattutto di quelli colpiti dall’Aids. La Senatrice ha sottolineato la necessità di un intervento più ampio e più maturo da parte dei paesi ricchi in favore di quelli poveri, ma quello che ha più colpito l’uditorio è la ripetizione accorata sulla necessità di salvare i bambini africani che rappresentano l’alba e il sogno dell’intero popolo nero.
Il dibattito ha poi presa la piega giusta per affrontare tematiche legate alla salute umana. Dalle speranze alle certezze. Così gli interventi dei tre “specialisti” della tubercolosi sono andati al di là delle parole e hanno affrontato cifre e risultati concreti. I due brillanti medici italiani (Ravaglione e Tallarigo) e la Testimonial, Anna Cataldi, hanno così riassunto la situazione, senza facili allarmismi e senza, come si dice, peli sulla lingua:
1. La tubercolosi è una malattia dalla quale si può guarire facilmente;
2. Nonostante ciò, continuano a morire milioni di persone in tutto il mondo;
3. La tubercolosi miete più vittime di tante altre malattie più “celebri” (come la Sars, l’Hiv, etc.), ma non riesce a sfondare il muro della “popolarità”, forse perché il cosiddetto Occidente si crede immune;
4. La malattia, invece, è presente anche nel nostro paese e nelle cosiddette zone sviluppate (OCSE): uno su tre italiani è portatore sano;
5. In un mondo globalizzato come quello attuale non conviene mai abbassare la guardia;
6. Esiste una forma violenta della malattia che resiste a qualsiasi farmaco (la tubercolosi multi farmaco-resistente, in sigla MDR-TB) , contro la quale, solo di recente, grazie alla tecnologia della Partnership Lilly MDB-TB, un’alleanza di organizzazioni pubbliche e private, è stato trovato un rimedio efficace a debellare questa patologia;
7. Finalmente, una notizia buona.



Quindi, l’Ottavo Summit dei Nobel per la Pace si è trasformato anche come cassa di risonanza per la cooperazione tra pubblico e privato che insieme possono collaborare per migliorare decisamente la salute di tutti i cittadini del mondo.

Le foto sono di roberto maurizio (citare la fonte)

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