8 giugno 2009

Astensione. Primo partito in Italia

Astensione. Primo partito in Italia
di Roberto Maurizio


Spazzata dall’astensione la Gossipolitik


In Italia, le elezioni europee sono state vinte dai 16.884.604 (pari al 33,44% dei 50.341.733 elettori) che hanno scelto l’astensione, che diventano così “primo partito” nella competizione elettorale del 6 e 7 giugno. Il Pdl, con 10.823.582 voti (pari al 35,3% dei votanti 30.603.488) passa al secondo posto. Se alla cifra record delle astensioni, aggiungiamo i 2.853.627 di schede bianche e nulle, la protesta degli italiani contro i partiti di Governo e contro quelli dell’opposizione si avvicina al 40%. 4 italiani su 10 hanno manifestato il loro dissenso e attendono risposte concrete dall’esecutivo e dall’opposizione. 4 italiani si 10 non si sentono solo sudditi, vogliono contare, vogliono dei cambiamenti concreti nel breve tempo. Speriamo che questo segnale possa risvegliare questa classe politica addormentata su vecchi stereotipi e le impongano una svolta reale sul come affrontare i problemi seri: il lavoro, il reddito, il debito, la crescita, lo sviluppo, le infrastrutture, la sicurezza, le riforme. La gente non ne può più della Gossipolitik gettata in pasto a giornali stranieri pornografici. Non ne può più che continua a sputare sull’Italia, come Report che spara a zero sulla multinazionale italiana, sull’Eni. Diamo più dignità al nostro paese, quella che si merita nel mondo, grazie ai meriti dei cittadini italiani che lavorano, producono, investono, studiano. L’astensione, però, non ha danneggiato il Governo che ha visto crescere i suoi elettori di 1.792.875 voti, 280.731 per il Pdl e 1.512.133 per la Lega Nord, passando da 12.457.577 delle europee del 2004, a 13.949.232 del 2009, con un incremento del 12% e un aumento dei seggi da 25 a 29.



Il Pd, invece, anche se ha perso 1.963.854 voti (dato relativo a circa il 99,9% delle sezioni), si sente soddisfatto con una riduzione di due seggi al Parlamento europeo, da 24 a 22. In effetti, il Governo subisce un arretramento rispetto al voto delle politiche del 2008, e subisce un “tracollo” rispetto alle aspettative: Pdl 40% + Lega 11%, avrebbe avuto la maggioranza assoluta del paese dalla sua parte. A parte la vittoria indiscussa di Di Pietro e della Lega Nord, che hanno soddisfatto le aspettative, Dario Franceschini, esce a testa alta. Il “tracollo” non c’è stato anche se la “mazzata” è stata forte. Il Pd si è messo in mezzo al guado. Le nostre previsioni del 6 giugno sui risultati delle elezioni europee sono state centrate al 90% (vedere www.robertomaurizio1947.blogspot.com/2009/06/astensionismo-secondo-partito.html). Abbiamo “azzeccato” il Pdl, la Lega Nord, Di Pietro, l’Udc, e lo sbarramento, cioè il non raggiungimento del 4% degli altri partiti della competizione. Due gli errori commessi: il primo è stata la previsione sul Pd, dato al 20%, il secondo, proprio sull’astensionismo, per il quale il nostro blog si era battuto: lo davamo come secondo partito, invece è stato il primo!

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