Vignetta di A.M. citare la fonte
Alle europee: à la guerre come à la guerre
Le europee sono state "ammazzate" da una volgarità mai vista prima in Italia. A la guerre come à la guerra. Paesi come la Sapgna che si permettono di ergersi a "costruttori di pace". El Pais che interviene a gamba tesa in una contesa che gli riguarda minimante. Un Papi, una Noemi (che come dice Caldoreroli è anche napoletana), un volo su aerei di Stato che c'entrano come un fico secco sulle elezioni europee, come il cavolo a merenda. Che sia squallido tutto quello che si riferisce alla vita privata del Premier Berlusconi potrebbe essere anche vero. Ma, utilizzare a fini elettoralistici questi argomenti è stata una bassa operazione propagandistica che non avrà nessun riscontro nelle votazioni. Come quella della Bonino, che difende i carcerati con quatrro ergastoli sulle spalle, che difende gli stupratori e i violentatori dalla pena di morte, che difende Israele, che difende la Turchia, che difende i tossicodipendenti, che difende la droga, che difende l'aborto, che difende i più grandi malfattori del mondo e poi se la prende con Berlusconi, per un pugno di voti. Il Cavaliere, durante una sua performance da quattro soldi a Milano, aveva iniziato il suo discorso dando il benvenuto alle "signore in menopausa". L'ira di dio, cioè dalla dia, mademoiselle Bonino, si è scagliata contro quell'impostore che aveva detto solamente "benvenute ragazza senza mestruazioni". Non è la stessa cosa dire, come ha chiesto la piemontese Bonino, forse parente dalla Littizzetto, "benvenuti ragazzi con la prostata". La prostata è una malattia che si può contrarre anche a vent'anni (così i radicali hanno perso, grazie alla Bonino, migliaia e migliai di voti). La menopausa, invece, è una situazione umana, come la pubertà, come la vecchiaia, non è una malattia, è una condizione di vita delle donne. Ecco perché questo blog continua a sostenere l'astensione, che la Bonino non sa che è anche la condizione delle donne in cinta che in Italia trovano ancora difficoltà a far prevalere non solo il loro diritto, ma il nostro diritto ad avere una popolazione "indigena". La lotta per l'astensione non è solo contro questa buffonata delle europee, ma anche quella di dare alle donne il diritto di mettere in vita l'essenza del futuro, i figli. I radicali, che sono a favore della contraccezione e sulla limitazione delle nascite, se ne fregano dei diritti delle puepere, le uniche che poi daranno i soldi per la loro disennata campagna elettorale. Figli italiani abbandonati a loro stessi. Anzi meno sono e meglio è. Questo anche secondo il Pd che se ne frega dei figli che restano in famiglia e si occupano solo di quelli che qualcosa a casa portano. I nostri figli senza lavoro non hanno una copertura in un'eventuale licenziamento. Ma di che stanno blaterando? I figli ce l'abbiamo noi sulle spalle fino a 35 anni, senza lavoro. Non hanno né coperture sindacali, né coperture dei cocopro, cocodè. Ma di coco parlate. Non ci sono solo disoccupati, la maggior parte è inoccupata, senza assistenza dei sindacati. Esiste solo la famiglia in Italia, lasciata solo alle parole di Famglia cristiana, collusa con la sinistra che vuole sempre meno figli per poter creare una bella società multirazziale, dove il colore nero sarà prevalente e i bianchi scompariranno dallo stivale. Una famiglia che si è formata grazie al proprio lavoro, ai propri risparmi. Bonino, hai voluto fare concorrenza a Di Pietro. Il molisano riceverà i voti e tu no. L'astensione ridarrà al nostro paese il diritto di mettere i piedi per terra, e anche gli abruzzesi con tutti i soldi che hanno ricevuto dovranno rimboccarsi le maniche e non aspettare i miracoli. Bonino vorrebbe far lavorare le donne fino a 65 anni: donne che hanno buttato il sangue fin dalla giovane età, sfruttate nella famiglia di provenienza, sfruttate nella famiglia di acquisizione, lavato, stirato, pulito i cessi, fatti i figli, curati i genitori, lavorato per 8 ore al giorno in fabbrica e in ufficio e altre 8 ore in casa. Ma questa menopausa quando se la godranno? Allora viva Brunetta: "Meno pausa per tutte". Nonostante ciò, le donne vivono di più e meglio degli uomini.
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