29 giugno 2009

E la gallina tornata sulla via ripete il suo verso

Odo gli augelli far festa
di Roberto Maurizio
George Clouney, il Gallo
Spiegare un articolo scritto sul blog, ex abrupto, (Confederations Cup. Trombette, Burka, Infibulazione Trick e Track) è come spiegare la barzelletta del barbiere che ha perso il treno per un pelo. L'infibulazione è una pratica orrenda che va repressa e sconfitta. Il burka, meno "invasivo" della chiusura della vulva o del taglio del clitoride, lede comunque la dignità delle donne. Ben lontana da questi riti è la fotografia del corpo di una donna o di un uomo. Senza il loro volere non sarebbe solo volgarità, ma anche disprezzo della privacy e si incorerebbe, giustamente, nelle maglie ferree della legge.

Mourinho, un altro gallo


La dignità delle donne, dunque, non è offesa se sono loro stesse, fidanzate o mogli di calciatori, che vogliono essere fotografate nude. La differenza tra il burka e la ragazza nuda o quasi è che la seconda è cosciente di quello che fa essendo poi pagata profumatamente. Tra un nudo di donna che lo fa per denari e una copertura totale di una donna che lo fa per spirtito religioso, sarebbe meglio senz'altro la seconda. Sono tutte e due, comunque, fatti contro la dignità della donna. Se io utilizzo il "nudo" maschile e femminile nel mio blog, come faceva Totò nei sui film, è per sconfiggere una mentalità medievale. Il Burka e le Donne con le mutande lunghe per "prendere il bagno" (Totò, lo Sceicco Napoletano) appartengono al Medio Evo. Non c'è più bella cosa al mondo che vedere "come mammate t'ha fatto". Sempre se ne vale la pena! Questo vale per gli uomini e per le donne che, sornioni e guattone, guardano esterrefatte George Clouny o quel interista (che non è un'offesa, fino a prova contraria) di José Mourinho. Basta con l'ipocrisia.


Finalmente un gallo vero (foto di Roberto Maurizio)



Questo blog non è un fumetto. Non si guardano solo le immagini. Si dovrebbe leggere il contenuto che è molto semplice. La vita è bella per chi riesce a dare un significato alla sua esistenza. La vita è bella per chi la ama, è brutta per chi la odia. La vita è bella per chi ama il bello. E il bello può essere dentro o fuori te. La vita è bella quando guardi un bambino con un handicap, un cane con la zampa rotta, un cimitero dove riposano in pace i "giusti". Giusto è un concetto allargato, dopo il '68. Anche i più infami (aggettivo qualificativo romanesco che designa senza ombra di dubbio la capacità di volere a tutti i costi fare del male) avranno diritto ad avere una loro dignità nei ricordi. Le trombette in Sud Africa hanno suonato a vuoto. Non erano le trombe del Paradiso, erano solo una rottura di coglioni che non può essere accettata da un mondo "civilizzato" (dove l'arroganza di chi comanda è uguale a quella di chi si oppone). Le trombette, intese come uno stillicidio continuo sui diritti dei cittadini, vanno respinte, come vanno respinte ogni forma di intolleranza e di mistificazione: di integralismo, di fanatismo (da fanum, tempio) , di fondamentalismo, di proselitismo, di darwinismo, di modernismo, di dogmatismo, di relativismo, di comunismo, di fascismo. I prossimi anni di questo "martoriato" 2000, dovrebbere allinearsi ad alcuni principi che ormai si ritengono obsoleti: giustizia, pace, democrazia, libertà, fraternità, solidarietà, religiosità. Essendo passata la tempesta del secolo breve e dell'11 settembre, si "odono gli augelli far festa", e speriamo che la "gallina", tornata sulla via, ripeta il suo verso.

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