12 maggio 2010

Federico Caffè. Tanta voglia di vivere

Federico Caffè
di Roberto Maurizio



Federico, ti voglio semplicemente bene!


Lo so che sei ancora fra di noi. Lo so che non ci hai abbandonato, anche se volevi buttare alle ortiche i più squallidi mistificatori dell'allora e della sempre più ancora società corrotta. Federico Caffé rappresenta l'anima di questa società contro la quale Lui ha alzato la sua voce. Un uomo, un vero uomo, che è riuscito a distinguere il bene dal male. Ha combattuto il male, l'arroganza, si è fermato sugli altari della fede incorrotta. Ha lanciato messaggi agli uomini e alle donne di buona volontà, fuori da qualsiasi schema ideologico. I tanti studenti, tra cui il Governatore della Banca d'Italia, dovrebbero solamente recitare un'Ave Maria senza piena di grazia. Federico Caffé è tuttora un uomo esistente senza ombre e senza macchie, un uomo che ha il diritto di essere ricordato come uno tra i più potenti autori di questo piccolo villagio globale. Nel 1970, il Maestro sapeva che un incontro con un indiano, venuto a piedi da Nuova Delhi, poteva essere un momento importante per la misera Italietta, che stava per entrare, succesivamente, fra il G7. L'Italia, nelle sue mani: Era talmente "grande" che riusciva a vederla libera e scevra dalle tante ingratitudini che gettavano ombre sulle tante ingiustizie. I giovani, quelli che hanno da dire qualcosa di diverso e proficuo per la società, sono i benvenuti. Benvenuto sia il giovane che crede ancora nelle idee e nella realizzazione di un'utopia: costruire una società senza odio, senza prevaricazioni, senza illusione di prevalere per qualche minuto. L'orologio del Prof. Federico Caffé si è fermato il 15 aprile 1987. Aspetto ancora che il battito del tempo possa riportarmi in vita un Maestro di vita e di sapienza. So che Caffé è ancora fra di noi. Certo, sta aspettando il momento in cui possa "risorgere". Risorgerà, forse, tra le laudi di quelli che hanno raggiunto un momento nella Rai con milioni di euro in tasca. Risorgerà, forse, tra le mie tante passioni. Risorgerà, Federico Caffé, perché era l'unico che sapeva come condividere la scienza con la realtà. L'unico che avrebbe potuto dire alla mia attuale alunna Selvaggia di essere sempre se stessa e di studiare fino a quando il potere non ti distrugga. Amare Selvaggia e Caffé è un'unica via senza possibilità di ritorno. Ma Federico e Selvaggia, nel cielo di Roma, rappresentano solo un'unica soluzione: la vita che sgorga da un segno indelebile della Città Eterna: la passione! Caffé era un uomo di tante passioni. Era un uomo che aveva come ultimo suo scopo, scoprire un'entità dalla quale trarre beneficio. Beneficio per se stesso, beneficio per gridare al mondo la sua ingratitudine, la sua voglia di valere qualcosa, mentre gli amazzavano gli studenti prediletti. Macchine o Brigate Rosse, fa lo stesso! Ma non è questo. Caffè voleva solo una cosa. Essere lui stesso! Povero Caffè. E' morto senza dirci come e dove. Povero Caffè. Io ti starò sempre vicino. Mentre gli "altri" (quelli che hanno fatto carriera con il tuo nome, e ti hanno sempre adorato), io ti voglio semplicemente bene!

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