16 maggio 2010

Vecchia Roma, sotto la pioggia con canti più

Roma sparita. Ai balconi non c’è più
di Roberto Maurizio

Una foto presa da Facebook, Roma sparita


Lo stillicidio




C’era una volta Roma. C’erano una volta i balconi con tanti vasi di geranio, di begonie, di ortensie, di ciclamini, di bouganville, per non parlare di menta romana, prezzemolo, basilico e peperoncino. Dalle 20 alle 21.30, d’estate, se passavi sotto i balconi romani venivi innaffiato di acqua, H2O, e di odori di salvia, di timo, di alloro o lauro e di puro rosmarino. Poi, sono arrivati i verdi e la “civiltà”: quelli del Protocollo di Kyoto, del buco nell’ozono, dell’euro, della raccolta differenziata. E’ vietato lo “stillicidio”, contro il quale si battono tutti i condomini del mondo.


L’H2O





E’ vietato far cadere nemmeno una goccia dal settimo piano in giù. Quando è la mano “umana” a procurare questo “delitto”, scattano le manette. Quando è il “cielo” con le sue piogge, che ci stanno inondando da circa 200 giorni, non fa niente. Ma, è sempre la stessa acqua che cade dall’alto in basso, l’H2O. Invece, no! Se lo “stillicidio” è prodotto da una mano umana guidata dall’amore per le piante, secondo la legge, si tratta di un reato in flagranza. Se a farlo è il dio “pioggia” allora va tutto bene.


La mia bella Fornarina



Quant’era bella Roma una volta, quando c’erano ancora le assonanze e il rispetto reciproco, quando bastava una voce, una chitarra è un po' di Luna. Vecchia Roma, oggi sotto la Luna non canti più. Sono tutti indaffarati a fare soldi, appalti, enerie rinnovabili che rinnovano il portafoglio. Povera Roma maltrattata dai leghisti che brulicano nella nebbia e si attaccano al federalismo che serve per fare il formaggio Parmigiano avvolto dall'umidità della Padania. Oggi, a Roma, come in Padania, siamo comandati e condannati dalle ferree leggi del condominio. Ovviamente, leggi buone, progressiste, bipartizan e “civili”. Ma Roma ha perso la sua particolare caratteristica di accettare le “disgrazie” come quella di una goccia “sgocciolante e stillicida” dal piano superiore che finisce in testa al passante, come per benedirlo, per fargli ricordare la bellezza della vita, dell’acqua, dell’humus delle piante. Una Roma senza Bibbia con tanto Codice Civile e Penale. Quello di Di Pietro. Insomma, la chitarra romana è ormai scomparsa, non è più pizzicata sotto un manto di stelle che accompagna in sordina una voce un po’ velata per la bella Fornarina che al balcone non c’è più.

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