di Roberto Maurizio
Ai confini della realtà
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E’ facile prendersela con la pistola e non con il grilletto. Ad armare l’arma è sempre una mente malata. Una mente prodotta da una società incivile, nella quale chi spara sa che deve uccidere. Il filmato pubblicato su Google sul ragazzo Down (con la D maiuscola, perché i down con la d minuscola sono solo quei coglioni che si divertono e non pensano minimamente che il loro cervello è ancora più down di qualsiasi bestia mai esistita nell’Universo) rappresenta la bassezza nella quale è scivolata quest’Italia che viene elogiata a San Remo, da Pupo. Un’Italia, senza un minimo di dignità, è un’Italia senza valori. E i partiti, tutti, non hanno nulla da raccontare, perché sono senza valori, a cominciare da quello che si fregia con il nome “dei Valori”.
Più spari, più parli, più rubi, più diventerai un politico italiano
Ma di che “Valori” stiamo parlando, quando quattro ragazzotti, ignoranti, coglioni, scellerati e imbecilli offendono la dignità di un ragazzo “diverso”. Diverso è il modo di trattare le persone colpevoli di questo reato e prendersela con Google. Quanti ragazzi, studenti, coglioni e stronzi hanno ripreso l’insegnate di geografia e sputtanata su Internet? Questi imbecilli dovrebbero essere individuati e messi alla gogna, cacciati dalla società, ma saranno sicuramente quelli che guideranno questo povero paese malato e imbrigliato tra fango, ingiustizie, multe e oscenità. Ma tanto è un gioco! Negli anni ’70 si faceva il gioco della Rivoluzione, delle Br, dei Neri di Acca Larenzia.
La gogna della vergogna
Oggi, quei giovani, guidano il paese. Verrà il tempo che anche per questi imbecilli di oggi sarà il momento di guidare questo paese senza capo né coda, e non subiranno nemmeno la gogna della vergogna. Sparare sulla Croce Rossa, riprendere un’insegnante di geografia dietro una cartina, farsi quattro risate quando la “vita” (quel processo che va dalla nascita alla morte) ti vedrà spiaccicato sul lato destro del fiume Congo, dove soltanto la pietas degli animali avranno cura di una povera carcassa sgangherata dagli artigli e dai denti famelici della crudeltà della cattiveria innata in certe pattumiere che contengono solo fango e sporcizia. E’ inutile che Google sia crocefisso. Ci penseranno per te i coccodrilli.
I giudici? I coccodrilli
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Diamo, dunque, in pasto questi scellerati studenti di merda ai coccodrilli (alla legge). Forse, non piangeranno nemmeno dopo aver assaporato una carne schifosa che potrebbe essere digerita soltanto dagli alieni, quelli che frantumano le ossa degli umani con la varechina, con il Ddt, con un solo sorriso, quello di avere di fronte gli esseri più abietti dell’Umanità. Per conquistare questo posto d’onore non bisogna per forza ammazzare milioni di persone. Basta non rispettare il “diverso”, come la Professoressa (down) di Geografia dietro la lavagna con la schiena nuda e con le calze a rete. Discorsi, inutili, come altrettanto inutile è far capire agli autori di queste orrende storie di stragi contro i ragazzi “down”, chiamiamoli handicappati, che la loro infamità non ha confini con la realtà. Solo i coccodrilli, con tutto il rispetto di questi animali nobili che non usano le stesse strategie di queste iene (anch’esse, da rispettare), di questi barbari disumani che hanno solo come ultimo fine il niente, la violenza per la violenza fine a se stessa!
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