C'è un momento per ridere e tanti per piangere
Negli anni '60 e successivi del trascorso Secolo Breve, Viareggio, con il suo carnevale, rappresentava una valvola di sfogo, un divertimento che si traduceva in speranza. Da piccolo, venivo colpito da quelle maschere di Viareggio che indicavano all'Italia una via di uscita, di nuovo una speranza. Oggi, con la triste collaborazione del canale più triste della Rai, quello di Ballarò, dopo che questi intelligenti "comunisti" hanno cassato, censurato Leonardo, quello pseudo programma che crede di fare scienza e vita in 7 minuti e mezza, per far andare in onda in diretta la più becera trasmissione mai vista in Tv. Il carnevale di Viareggio. Le morti si sprecano, i soldi da raccogliere per una causa giusta vengono confinati in questo momento di allegria che diventa un mortale, oscuro, nascosto sentimento di bombe che Dario Fo fa scoppiare tra le gambe dei bambini del Terzo mondo. Ma che cavola di comunicazione è questa? Avete 364 giorni per incentivare e ricordare la morte che incombe e la buttate anche in momento di gioia e di felicità? Domani, signori toscani di Viareggio sono le ceneri, oggi si doveva essere felici. Ma il Pd non sa che cos'è la felicità, non sa divertirsi, prende tutto come un momento di crisi, di afflizioni, di negazione dell'animo e dello spirito. In poche parole, chi non sa nemmeno divertirsi non è degno di governare. Divertirsi è un sentimento che la Costituzione italiana non mette in nessun articolo. Dopo la guerra, dopo le distruzioni, dopo le rappresaglie, dopo il conflitto tra italiani, non era possibile mettere un articolo nella Costituzione dove si fosse sancito il diritto dei bambini di essere felici, di ridere, di trovare un modo per riconoscersi in un mondo dove, invece dell'odio, delle morti, dell'esasperazione, del fondamentalismo viareggino corroso da eventi nefasti ricondotti durante la sfilata a Berlusconi che spara contro i bambini e la felicità. Berlusconi non rappresenta il giusto, l'onnipotenza. E' un personaggio al quale la storia saprà dare una sua giusta collocazione. Ma quando un personaggio diventa una maschera, quella Pirandelliana, potrebbe anche rappresentare uno, nessuno e centomila. Berlusconi è oggi la maschera di questo paese al quale partecipano anche i cittadini di Viareggio. Non c'è più il Carnevale di Viareggio di una volta, quando durante la guerra fredda la Toscana, l'Emilia e la Romagna si schieravano con l'Urss, con Baffone. Ma allora erano perlomeno simpatici e sapevano far ridere i bambini. Quando una società ha bambini depressi che non riescono a ridere, allora siamo di fronte ad una società finita, inesistente. Viareggio, non solo il carnevale, è nelle mani di persone che, come tanti pseudo comici toscani, i peggiori oggi esistenti su piazza, dalle cui lacrime e sangue spunta di tanto in tanto un battuta riuscita male. Viva il Brasile, il carnevale di Rio, viva l'America Latina cattolica, non quella di Chavez che poteva sfiare tranquillamente all'interno del carnevale del Pddi Viaregio, che riescono a coniugare la gioia di vivere con il piacere di esistere.
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