13 aprile 2008

Gli occhi dei bambini del Darfur

A Roma, il “Global Day for Darfur” 2008
di Roberto Maurizio
Roma, 12 aprile 2008. Il Colosseo ha accolto oggi, ancora una volta, i manifestanti del “Global Day for Darfur”. Le celebrazioni ufficiali, nel resto nel mondo, si svolgeranno domani, in più di cinquanta capitali del pianeta. Il raduno, in Italia, è stato anticipato di un giorno, a causa dello svolgimento delle elezioni politiche e amministrative. Obiettivo delle manifestazioni non far dimenticare il dramma di milioni di persone martoriate da una guerra che ormai dura da più di cinque anni.

Un gazebo a strisce bianche e azzurre In un sabato romano autenticamente primaverile, tra gocce di pioggia, passaggi repentini di nuvole davanti ai raggi del Sole, migliaia e migliaia di turisti in fila per l’Anfiteatro o per la foto ricordo con i Centurioni, macchine e autobus a due piani che “sfiorano” i pedoni, si stenta a distinguere il piccolo gazebo a strisce bianche e celeste che lotta contro improvvise ma brevi folate di vento e contro l’ottusa e interminabile indifferenza dell’opinione pubblica internazionale. In Italia, il provincialismo è duro a morire. Il disinteresse atavico per i problemi legati alla politica internazionale è aggravato dalla mancanza di volontà politica e dalla quasi totale assenza di notizie sui principali strumenti di informazione di massa, a cominciare dalla Rai. (In ogni caso è meglio la disinformazione rispetto alla pseudo informazione faziosa di RaiNews). L'informazione deve essere corretta. Esiste solo un modo per raggiungere questo obiettivo: creare in tutte le testate giornalistiche la redazione "cooperazione internazionale". Non un solo Format, ma tanti Format, liberi e contrapposti, in lotta fra di loro per conquistare un mercato basato sulla verità della notiazia. Adesso, invece, l’attenzione dei lettori viene attratta dai “Media” solo su meschini problemi interni. Ed oggi, purtroppo, al Colosseo, questo disinteresse si è rinnovato in tutta la sua tragicità.



La folla e i giornalisti
Da lontano, spicca il cartello blu degli attivisti di Amnesty International: “Diritti umani subito”. Più da vicino emergono altri grandi manifesti, "Global day for Darfur, Roma 2008: Stop bambini sotto attacco", che vengono “indossati” dai rifugiati politici del Darfur in Italia. E poi, i volantini di Italians for Darfur. Infine, i piccoli ma “potenti ” disegni realizzati dai bambini rifugiati nei campi profughi provenienti dalla martoriata provincia sudanese. Cosa manca? La folla e soprattutto i “giornalisti”. “La scelta della data della manifestazione è stata infelice”, commenta un astante. In Italia, eventi di questo spessore non devono mai essere fissati durante un’elezione o una partita di calcio”. “A Roma, alcuni appuntamenti internazionali fondamentali sono falliti perché concomitanti con la partita della Nazionale italiana al campionato del mondo”. Questa è civiltà! Alla vigilia delle elezioni 2008, bisognava attendersi il forfait dei “giornalisti” “assorbiti come spugne” da “fatti interni”. Meno male che oltre alle tre o quattro telecamere, c’era anche la “troupe” di “Stampa, Scuola e Vita”.



Gli occhi dei bambini
Gli occhi dei bambini hanno un'anima. Dalle loro pupille spunta e tramonta il Sole. Chi è controluce non vede l'amore. (R.M.)



Foto di repertorio

Foto di repertorio

La “piccola”, ma significativa manifestazione, inizia con la proiezione del videomessaggio del testimonial d'eccezione George Clooney. A destra del “palco gazebo”, è allestita una “mostra” di disegni eseguiti dai bambini darfuniani che raccontano il loro dramma vissuto sulla loro pelle nera sfiorata dal Sole e trafitta dalla violenza della guerra. Attraverso i loro occhi raccontano la tragedia di milioni di persone. A turno, i rappresentanti dei promotori dell’iniziativa romana, gli attivisti di "Italians For Darfur", "Articolo 21", Amnesty International, Ugei e i rifugiati del Darfur, ricordano l'emergenza che vive la popolazione darfuriana. La prima ad intervenire è Antonella Napoli, Presidente di “Italians for Darfur” che ricorda come l'edizione del Global Day del 2008 in tutto il mondo è dedicata ai bambini "molti dei quali, oggi, compiranno cinque anni senza aver mai conosciuto la pace". “In Darfur, continua la Presidente, si continua a morire”. Le azioni dell'Onu risultano essere sempre poco efficaci. Troppo distanti le posizioni e gli interessi dei membri del Consiglio Permanente: da una parte chi difende il Governo del Sudan, considerato ispiratore delle violenze nei confronti dei darfuriani, dall'altra chi aspira a mettere le mani sul greggio sudanese. Nel mezzo il Darfur", spiega ancora Antonella Napoli. "E' per questo che serve una pressante ed efficace mobilitazione mondiale - conclude il Presidente di Italians for Darfur -. Occorre assicurare al più presto protezione ai civili, in particolare ai bambini. Ogni giorno 75 di essi si spengono per la fame".





Foto di repertorio



Pace in Darfur
Tra gli altri interventi, spicca l’accorato appello del rappresentante dei rifugiati del Darfur in Italia, Suliman Ahmed Hamed, che ha invitato la comunità internazionale a portare soccorso immediato alle famiglie distrutte dalla guerra e ha chiamato a raccolta, esprimendosi in arabo sudanese, simile al nostro "toscano", tutti i rifugiati per un’azione comune che possa riportare la pace in una tra le zone più belle ed abbandonate del mondo: il Darfur.

Tutte le foto sono di Roberto Maurizio. Il "servizio fotografico" completo verrà pubblicato su "Articoli di Stampa, Scuola e Vita" e su "News di Stampa, Scuola e Vita".

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