di Roberto Maurizio
Roma, Fao - Foto di RM
La fame nel mondo
La Mission di “Stampa, Scuola e Vita” è quella di fornire notizie sui principali problemi che affliggono il mondo, con l’obiettivo di procurare un dibattito. Finora, il “dibattito” non è stato molto serrato! La Redazione, comunque, continuerà a scrivere e sperare. La “fame nel mondo” è sicuramente un argomento da seguire con attenzione, soprattutto oggi che stanno esplodendo nei paesi poveri le contraddizioni della cosiddetta globalizzazione. La crescita economica esponenziale del prodotto interno lordo di Cina e India sta portando i livelli del prezzo del greggio alle stelle. La risposta di molti paesi, come il Brasile, è stata quella di utilizzare alcuni prodotti alimentari alla produzione di biocarburanti. Nel rapporto Ocse-Fao “ Agricultural Outlook 2007-2016”, si afferma che i recenti picchi dei prezzi dei prodotti agricoli sono in larga misura da addebitare a fattori transitori come siccità nelle regioni produttrici di grano e alle diminuite scorte. Ma, guardando più a lungo termine, sono in atto cambiamenti che potrebbero mantenere relativamente alti i prezzi nominali di molti prodotti per tutto il prossimo decennio. Contribuiscono a determinare questi cambiamenti di lungo termine dei mercati anche la riduzione dei surplus di produzione ed il calo dei sussidi alle esportazioni. Ma, per il rapporto il fattore più importante è l’impiego crescente di cereali, di canna da zucchero, di semi oleosi e di oli vegetali per la produzione di sostituti dei combustibili fossili, etanolo e bio-diesel. Questo sta sostenendo i prezzi agricoli e indirettamente provoca anche un aumento dei prezzi dei prodotti animali, a causa dei costi più alti del foraggio animale.
Negli Stati Uniti, si prevede che nel decennio compreso tra il 2006 e d il 2016 raddoppierà la produzione di etanolo da mais. Nell’Unione Europea l’ammontare di semi oleosi (soprattutto colza) usato per produrre bio-carburanti è destinato ad aumentare nello stesso periodo, passando dai 10 milioni di tonnellate attuali a 21 milioni. In Brasile le proiezioni danno per il 2016 una produzione annuale di etanolo di circa 44 miliardi di litri, rispetto ai 21 miliardi prodotti oggi. La produzione di etanolo cinese, attualmente stimata intorno ai 3.8 miliardi di litri, si prevede registrerà un aumento di 2 miliardi litri dai livelli correnti. Il rapporto fa notare come prezzi più alti rappresentino un problema per i paesi importatori netti di prodotti alimentari e per i poveri delle fasce urbane. E se i prezzi più alti delle materie di base causati dall’aumentata produzione di bio-carburante vanno a vantaggio di chi le produce, essi si traducono in costi extra e redditi più bassi per gli agricoltori che hanno bisogno di quei prodotti come foraggio per il bestiame.Cambiano i mercatiIl rapporto evidenzia anche come stia cambiando la struttura degli scambi commerciali. La produzione ed il consumo di prodotti agricoli in generale crescerà ad un ritmo più veloce nei paesi in via di sviluppo che nelle economie sviluppate – specialmente per quanto riguarda la carne di manzo e di maiale, il burro, il latte scremato in polvere e lo zucchero. I paesi OCSE potrebbero perdere quote di esportazione per quasi tutti i principali prodotti agricoli. Ciononostante essi continueranno a dominare le esportazioni di grano, di cereali secondari e di prodotti caseari. Il commercio agricolo mondiale, misurato in base alle importazioni globali, con tutta probabilità crescerà per tutti i principali prodotti di base presi in esame nel rapporto, ma meno che per il commercio non agricolo, poiché il protezionismo sulle importazioni si presume continuerà a limitare la crescita degli scambi. Ciononostante, il commercio di carne di manzo e di maiale ed il latte in polvere intero si prevede cresceranno di oltre il 50 per cento nei prossimi 10 anni, quello dei cereali minori di circa il 13 per cento e quello del grano del 17 per cento. Le proiezioni sul volume degli scambi degli oli vegetali anticipano un aumento di circa il 70 per cento.
La risposta dalla Fao
Il Direttore generale della Fao, Jacques Diouf
Dal 3 al 5 giugno 2008, la Fao ospiterà una Conferenza internazionale ad alto livello su “Sicurezza alimentare: le sfide del cambiamento climatico e della bioenergia”. Capi di Stato e di Governo e ministri discuteranno dell’attuale situazione alimentare e del rialzo dei prezzi delle derrate, di come il cambiamento climatico incida sull’agricoltura e di come essa a sua volta possa contribuire a ridurne gli effetti.
Coltivazione di colza per la bioenergia
L’obiettivo del summit è quello di aiutare i paesi e la comunità internazionale a trovare soluzioni sostenibili mediante l’individuazione di politiche, strategie e programmi necessari per salvaguardare la sicurezza alimentare mondiale.
All’ordine del giorno
- L’individuazione delle nuove sfide che minacciano la sicurezza alimentare mondiale in termini di domanda e di offerta, di politiche e struttura del mercato.
- Una migliore comprensione del legame esistente fra sicurezza alimentare, cambiamento climatico e bioenergia.
- L’identificazione di un processo che porti a interventi a livello istituzionale affinché negli accordi internazionali sul clima e sulla bioenergia vengano integrate misure di salvaguardia della sicurezza alimentare.
- Discussione e adozione di politiche, strategie e programmi volti a garantire la sicurezza alimentare mondiale, in particolare di misure per fronteggiare il rialzo dei prezzi alimentari.- Dichiarazione finale su “Sicurezza alimentare mondiale e azioni necessarie”.
Il calcio europeo contro la fame nel mondo
Kakà, giocatore del Milan, "Ambasciatore contro la fame" del PamFoto Fao
La sensibilizzazione dell’opinione pubblica mondiale è uno dei principali argomenti che la Fao persegue da anni. In verità, i risultati non sono mai stati brillanti. Da tempo, questo blog, sta cercando di far capire che non basta creare slogan, alzare bandiere, coinvolgere attori, cantanti, premi Nobel. Serve molto di più: la volontà politica internazionale di voler affrontare e risolvere i problemi. Tuttavia, siccome, non fa male coinvolgere Clouney, Montalcini, Baggio, lasciamo che la Fao continui su questa strada. Anche il Pam (Programma alimentare mondiale) ha pensato al calcio ed ha scelto come “Ambasciatore contro la fame” il giocatore ventiduenne del Milan Kakà. La Fao, invece, ha firmato il 14 aprile 2008, a Lisbona, con l’Associazione delle leghe professionistiche di calcio europee (Epfl) un accordo di cooperazione per promuovere iniziative comuni destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza alimentare e sulla lotta contro la fame nel mondo. L’accordo è stato firmato dal Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf, dal Presidente dell’Epfl e della Lega calcio britannica Sir David Richards e dall’Amministratore delegato dell’Epfl, Emanuel Macedo de Medeiros. Presenti alla cerimonia numerose stelle del calcio che hanno espresso il loro pieno supporto all’iniziativa. Secondo il Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf, la collaborazione fra Epfl e Fao servirà ad “informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul drammatico problema della fame nel mondo che ancora oggi riguarda 862 milioni di persone”. Il Presidente dell’Epfl, Sir David Richards, dal canto suo ha sottolineato che “Attraverso la popolarità del calcio professionistico in Europa l’Epfl può favorire la presa di coscienza su questioni come la mancanza di cibo e la povertà che colpiscono così tante persone nel mondo”. L’amministratore delegato dell’Epfl, Emmanuel Macedo, ha assicurato che le leghe calcio professionistiche europee sono orgogliose di lavorare insieme alla Fao: “Abbiamo 862 milioni di motivi per accettare l’invito di collaborazione della Fao”. Le due organizzazioni ritengono che il potere del calcio sia uno strumento chiave per promuovere la lotta contro la fame nel mondo e raggiungere il primo obiettivo di sviluppo del Millennio: dimezzare la percentuale delle persone che soffrono la fame e la povertà nel mondo entro il 2015. In base all’accordo firmato oggi l’Epfl, che raccoglie 27 leghe associate per un totale di oltre 900 club calcistici, promuoverà insieme alla Fao una serie di iniziative legate alla lotta contro la fame.
Il grido di dolore di Papa Giovanni Paolo II
Un modo per comprendere cos’è la “fame nel mondo” e cosa bisogna fare per alleviare e superare questo dramma, resta ancora insuperato il Documento prodotto, su indicazione di Papa Giovanni Paolo II, nel 1996, dal Pontificio Consiglio Cor Unum, che pubblichiamo integralmente su Articoli di Stampa, Scuola e Vita.
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