di Roberto Maurizio
Ingrid, viva
Io c'entro
Ma perché nessuno ha il coraggio di dire quello che pensa! Nel corso di questa frenetica campagna elettorale, contrassegnata da una noia inaudita (si può fare, se po’ fa’, meno male che c’è Silvio, io centro, la destra è destra, la sinistra e sinistra e l’anatra è all’arancia), nessuna parola viene spesa per dire la verità o, se si vuole, la quasi verità, sul Darfur, su Aung San Suu Kyi, sulle Olimpiadi di Pechino, sul Tibet e, tanto meno su Ingrid Betancourt.
Il coraggio di tacere
Abbandonati, perlomeno in questo momento, i problemi del fondamentalismo islamico, di Bin Laden, del cosiddetto Medio Oriente, della Palestina, di Israele, del Golan, siamo costretti a seguire dai media l’uccisione di un tifoso della Juventus, le cui modalità sembrano ricordare da vicino i fatti del G8 di Genova, che assomigliano, a loro volta, alle “battaglie non violente” dei monaci buddisti nel Tibet (e nessuno ha il coraggio di dirlo).
5426 prigionieri
Il rapimento della Betancourt non è altro che un ridicolo rifacimento dei sequestri delle Brigate rosse in Italia (e nessuno ha il coraggio di dirlo). 5.426 sono i prigionieri civili in mano dei cosiddetti guerriglieri comunisti delle Farc, esattamente come l'intera popolazione di Bagnolo Piemontese. La cifra dei prigionieri delle Farc è pari al 704% dei martiri della strage di Marzabotto (770 civili barbaramente uccisi dai nazisti). Eppure, la sinistra democratica e antifascista non ha minimamente reagito a questa vera e propria violazione dei diritti civili e umani. Anzi, a volte si è schierata a favore di alcuni "Statisti" latinoamericani che hanno ostentato addirittura una simpatia verso questi gruppi di "guerriglieri" che si autodefiniscono comunisti. Inaudito e grave è un atteggiamento di Capi di Stato o di Governo che non si schierino apertamente contro questi "terroristi" che si muovono come ombre vaganti nel passato. Uccidere la Betancout è come decapitare la statua di Cristoforo Colombo. La seconda opzione qualcuno l’ha già attuata. Continuare a tenere prigioniera Ingrid è solamente una vergogna e serve solo a farcela amare sempre di più come icona della libertà e della democrazia.
2231 giorni
Sono, con oggi, 3 aprile 2008, 2.231 giorni che Ingrid è nelle mani di questi uomini del passato, del vecchio secolo breve: i "guerriglieri" delle Farc. Ormai la Betancourt è una donna distrutta. Anche se venisse liberata non sarebbe più se stessa. La sua liberazione porterebbe solo benefici all'immagine degli "uomini politici" che l’hanno fatta soccombere e macerare nell’indigenza e nelle pene per migliaia di giorni senza fare nulla prima.
Ma quello che mi chiedo è se tra questi uomini (con la u minuscola, perché in questo modo bisogna chiamare questi meschini, questi vigliacchi) ci sono, per caso, anche delle donne?
Ingrid, crocifissa
Queste donne carcerieri della Betancourt, quando verrà crocifissa Ingrid, avranno ancora voglia di chiamarsi donne?
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