di Roberto Maurizio
Agnostici e catastrofisti
Non esiste al mondo niente di più bello e di romantico rispetto all’abbraccio di mamma gorilla che stringe tra le braccia il suo piccolo. E che dire della soave intermittenza di una lucciola? E poi, il panda, il cormorano. Per non parlare dell’aquila reale, della foca monaca, del bisonte europeo, dell’orso bruno e dello scoiattolo rosso, tutti in via di estinzione. Sono sicuro che nessuno al mondo possa odiare questi o altri animali solo per il gusto sadico di volerli per forza vedere soffrire o sparire. La biodiversità nel regno animale, come in quello vegetale, fa parte della nostra cultura, della nostra storia, della nostra stessa vita. Ma, da qui a far raggiungere una vera difesa dell’ambiente e della biodiversità, ci passa tanto spazio culturale, scientifico, umanistico e antropologico. L’ambiente appartiene all’umanità e tutti hanno il dovere di difenderlo. Nonostante ciò, il mondo istituzionale, cioè gli organismi interstatali, internazionali, governativi, non governativi, della società civile non riescono a mettersi d’accordo. Anzi, sono spaccati al loro interno. Nel mondo, infatti, esistono quattro tipi di atteggiamenti principali nei confronti dell’ambiente: A. gli agnostici, quelli che non si pongono proprio il problema (80%); B. i soddisfatti, quegli irriducibili ottimisti che hanno “fede” nel ruolo della natura che sa difendersi da sola senza l’intervento della “formica” uomo (5%); C. i realisti, quelli che valutano, distinguendoli fra di loro, tutti i problemi di affrontare uno alla volta (5%); D. i catastrofisti, quelli che diffondono notizie allarmanti a ogni piè sospinto (10%). All’interno di ciascuna categoria, esistono altri raggruppamenti. Nel Gruppo A, sono presenti gli indifferenti (40% del Gruppo), gli insensibili (40%), gli abordabili (20%). Nel Gruppo B, ci sono i poco sensibili (30% del Gruppo), i sensibili (30%), i fermamente convinti (40%). L’aggregato C è composto, principalmente da scienziati (30% del Gruppo), da uomini e donne di cultura (30%), da persone con i piedi per terra (40%). L’ultimo gruppo, D, quello più battagliero, è composto da “bartalisti” (Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare), da asceti (per i quali la natura è un “tutto un mito”), dai rossi, quelli che mischiano la Palestina con il “l’ultimo panda”, dai rossoverdi, quelli che frullano le lotte operaie con le Ogm, dai “finemondisti”, che aspettano il 2012, dai verdi del sindaco, che bevono solo l’acqua corrente, dai grigio verdi, che sono contro la guerra in Vietnam e in Afghanistan e non dicono nulla sul Sudan e sul Congo, dai verdi obamisti, quelli della green economy e dell’orto di Michelle, infine, dai “sanchisti”, quelli di Sancho Pancia e Don Chisciotte della Mancia.
Il troppo storpia
In “medio stat virtus”, dicevano i filosofi scolastici medievali, rifacendosi, a ritroso, a Orazio, nelle “Satire”, e ad Aristotele, ne “L’Etica Nicomachea”. La saggezza dei filosofi, sapientemente condivisa dal buon senso comune, spingerebbe a perseguire, nella pratica e nella politica, la via “di mezzo”, evitando gli eccessi. Invece, sia nella pratica sia nella politica, alzare i toni della voce e fare a gara a chi la dice più “grossa” sono diventati gli sport principali a cui si applicano non solo i partiti nazionali, ma anche le Istituzioni internazionali, alle quali sarebbe demandata la “Governance” di questo mondo “globalizzato”.
La Governance mondiale
Dopo la fine della “Guerra Fredda”, 1989, la geopolitica mondiale, lentamente, ha subito notevoli trasformazioni che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Il blocco comunista si è disintegrato; sono nati altri paesi “forti”, come i Bric (Brasile, Russia, India e Cina); l’America Latina invoca politiche revanchiste, populiste di estrema sinistra; l’Africa viene “aggredita economicamente” della Cina; il Medio Oriente fa dei progressi, ma resta inchiodato al conflitto israeliano-palestinese, anche se l’Iraq va verso una lunga transizione all’uscita della guerra civile e l’Iran mostra il suo potenziale distruttivo. L’Australia, come tutta l’Oceania, dorme “sonni tranquilli”. Questa situazione è ancora molto più confusa rispetto ai “begli anni” della Guerra Fredda. Prima c’era Est e l’Ovest, il Nord e il Sud, i paesi Ocse, quelli Non allineati, l’Opec e il Comecon. Tutti i paesi appartenenti ai vari raggruppamenti geopolitici, rappresentavano all’interno dell’Onu una posizione ben definita.
I “colori” dell’Onu
Il motto Onu “one country, one vote” faceva sì che erano ben definibili i paesi che optavano per la soluzione nord-democratico (chiamiamoli Blu), quelli che adottavano la strada socialista (Rossi), quelli che si disinteressavano di tutto (Bianchi). A seconda dello statuto adottato dagli Organismi, dai Fondi e dalle Agenzie facenti capo all’Assemblea generale e all’Ecosoc si poteva tracciare la seguente divisione del potere. Gruppo Blu: Fondo monetario internazionale, Gruppo Banca mondiale, Gatt, Wto, Itc, Unido, Unodc, Unicri, Iaea, Instraw, Icao, Itu, Upu, Wipo, Uncitral, Unops, Unooa; Gruppo Rosso Blu: Undp, Fao, Ifad, World Food Programme, Unidir, Unu, Icao, Imo, Wmo; Gruppo Rosso: Unhcr, Unctad, Unep, Unfpa, Unicef, Unifem, Who, Unaids, Unitar, Unrisd, Unv, Unhabitat, Unrisd, Ilo, Incb. Questa suddivisione del “potere” dei gruppi di paesi all’Onu, nonostante la “Globalizzazione” e la fine della Guerra Fredda è rimasto invariato. Se si fa eccezione dell’Unpd, tutti i Fondi e le Agenzie e gli Organismi si avvicinano più al colore Blu se si tratta di economia, finanza, crescita e commercio e più al Rosso se la loro “mission” è di carattere sociale ed umanitario. Certo, l’Organizzazione mondiale della sanità (Who), come il Programma alimentare mondiale (Wfp) sono al di sopra delle parti quando si tratta di far fronte ad un’emergenza sanitaria o ad una umanitaria. Ci mancherebbe altro! Ma quello che è strano, per me, è come mai l’Unep (United Nations Environment Programme, Programma delle Nazioni Unite sull’Ambiente) debba schierarsi con il Gruppo Rosso. La difesa dell’ambiente non può appartenere solo ad una parte dell’umanità. L’ambiente è un bene di tutta l’umanità. L’approccio con il quale l’Unep dovrebbe affrontare il problema dovrebbe essere condiviso e accettato da tutti. Gli organismi umanitari e ambientalisti non governativi, per partito preso, sottolineano gli aspetti della solidarietà, della bontà, della moralità, della giustizia sociale, dei più alti sentimenti, trascurando gli aspetti del benessere crudo economico, quello commerciale e quello della sopravvivenza giornaliera di miliardi di persone. L’esercizio della retorica vuota potrebbe alla fine rivolgersi contro i presunti beneficiari delle prediche di alcuni accesi “finemondisti”.
Molte specie. Un Pianeta, un futuro
Si è celebrata, ieri, 5 giugno 2010, in tutto il mondo, la Giornata mondiale dell'ambiente, il World enviroment day, istituita dall'Onu per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull'Ambiente Umano del 1972, nel corso della quale prese forma il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), che è un organismo internazionale che fa capo direttamente all’Assemblea generale dell’Onu. All’Unep è attribuito il fine generale della tutela ambientale e dell'utilizzo sostenibile delle risorse naturali. La sede istituzionale, cioè il suo quartier generale, è a Nairobi, in Kenya. L’Unep opera in coordinamento con gli altri gli Programmi e le Agenzie delle Nazioni Unite, con le altre Organizzazioni internazionali, con gli Stati nazionali, con le Ong e con gli esponenti del settore privato e della società civile. Le funzioni principali di Unep riguardano: la realizzazione di studi volti a monitorare le condizioni ambientali a livello nazionale, regionale (su scala continentale) e globale; lo sviluppo di strumenti per la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche; il rafforzamento delle istituzioni per una corretta gestione delle fonti energetiche; il trasferimento di conoscenze e tecnologie nell'ambito del c.d. sviluppo sostenibile; l' attivazione di partenariati tra le autorità pubbliche, il settore privato e la società civile. L’Unep è organizzato in sei Uffici regionali, in un identico numero di Uffici esterni, in sette Uffici di collegamento, in otto Divisioni settoriali e si avvale del supporto scientifico di numerosi Centri di ricerca internazionali. Tra questi, l’Unep dispone anche di un'apposita unità di accertamento post-bellica che ha il compito di verificare i danni alle risorse ambientali e al territorio provocati dalle conseguenze dirette ed indirette delle guerre, denominata Post-Conflict Assesment Unit (Pcau). L'attuale Direttore generale dell’Unep è Achim Steiner, che ha preso il posto del precedente direttore esecutivo Klaus Töpfer, nel 2006. Il dr. Töpfer è rimasto in carica per due mandati consecutivi, a partire dal febbraio del 1998.
Il battesimo dei gorilla
Il paese ospitante delle celebrazioni della Giornata mondiale dell'ambiente 2010 è il Ruanda, in Africa. L'Unep, infatti, ha deciso di celebrare la Giornata in concomitanza con la cerimonia Kwita Izina, indetta ogni anno in Ruanda: Kwita Izina è il battesimo dei gorilla di montagna nati durante l'anno, ad ognuno di essi viene dato un nome durante una solenne cerimonia. Il battesimo dei gorilla è stata la cerimonia principale celebrata dall'Onu, ma ci sono state tantissime altre manifestazioni, concerti, escursioni che hanno fatto riflettere che la nostra terra ha bisogno degli uomini, proprio come gli uomini hanno bisogno di lei.
Le iniziative in Italia
Queste sono le principali iniziative intraprese in Italia per la Giornata Mondiale sull'Ambiente.
Il Panda d’oro
La Giornata dell’Ambiente in Italia si sono aperte con il via sul sito del Wwf, www.Wwf.it, alle candidature per l’Oscar per l’Ambiente del Wwf, il Panda d’Oro 2010. Giunto alla sua quinta edizione il premio sarà assegnato ai progetti che rappresentano buone pratiche per la conservazione della biodiversità. Edizione speciale nell’Anno della Biodiversità ha coinvolto una giuria popolare che sceglieranno il progetto migliore. Le candidature potranno provenire da Enti, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane, Enti Parco e da altri enti gestori di aree naturali protette, Agenzie Regionali per la protezione dell’Ambiente o da altre agenzie o enti che svolgono progetti sulla biodiversità, ma anche società private di progettazione. Dal 3 settembre si potrà votare il progetto migliore scegliendo sul sito tra quelli selezionati da una speciale Commissione del Wwf. La cerimonia di premiazione è prevista il 4 ottobre. Cinque le categorie individuate: “Terra-specie”, “Terra-habitat”, “Mare-Specie”, “Mare-habitat” e “Custode della biodiversità”, ovvero, premio riservato ad una persona che si è particolarmente distinta per un’azione concreta per la conservazione, gestione e valorizzazione della biodiversità. Nelle quatto edizioni precedenti il Wwf ha premiato progetti che hanno coinvolto praticamente tutte le regioni, sia come enti che come territorio interessato, con un primato all’Emilia Romagna. Tra gli enti maggiormente premiati le Province che hanno visto assegnarsi ben otto Panda d’Oro, seguite dagli Enti gestori di aree naturali protette (6) e il Corpo Forestale dello Stato (4). Molti dei progetti premiati erano interessati da finanziamenti Life dell’Unione Europea. Un’edizione speciale nel 2005 venne dedicata al turismo sostenibile.
Cinemambiente, biciclette e sposi
Gli altri eventi che si sono svolti ieri nell’ambito della Giornata mondiale dell’ambiente, si sono svolti a Torino, con Cinemambiente, la Tredicesima edizione è stata realizzata con la speciale partnership del Wwf che ha partecipato con tre novità. Per il Wwf è infatti importante riconoscere, valorizzare e sostenere l’impegno delle arti che lavorano per la diffusione e sensibilizzazione sul tema della biodiversità, per renderla visibile e condivisibile come patrimonio comune. E’ stata creata una Menzione Wwf rivolta ai cortometraggi internazionali che partecipano al Festival per individuare quello che meglio rappresenta le tematiche di denuncia dei problemi ambientali o dello sviluppo sostenibile o più in generale del rapporto tra uomo e ambiente. Evento speciale Wwf si è svolto alle ore 16.30 nell’ambito del festival, dove è stato riproposto al pubblico il celebre lungometraggio “Anima Mundi” di Godfrey Reggio, che fu realizzato nel 1991 per la prima campagna sulla biodiversità del Wwf internazionale, grazie alla donazione di Bulgari. Alla manifestazione ha partecipato il presente Isabella Pratesi, responsabile conservazione del Wwf Italia. In concorso al Festival è stato proiettato anche il film "Il suolo minacciato del regista Nicola dall’Olio, prodotto da Wwf e Legambiente di Parma. Il documentario tratta lo scottante tema del consumo del suolo partendo dall’esempio della pianura padana. A Roma, a Villa Ada Race si è svolta la quinta edizione della corsa nella storica villa della Capitale che è stata dedicata alla biodiversità e che è stata celebrata nella Giornata Nazionale dello Sport. Oggi, domenica 6 giugno è stato convocato dall’Associazione Podistica Dilettantistica Villa Ada Green Runner e che gode del patrocinio del Municipio Roma II, devolverà i fondi raccolti dall’iscrizione della gara al Wwf per sostenere le azioni di conservazione nel territorio del Lazio. Nel tempo il comune impegno per la tutela del complesso Monumentale di Villa Ada - Monte Antenne ha naturalmente evoluto la collaborazione tra Villa Ada Green Runner e Wwf in una scommessa per il futuro delle risorse naturali e della biodiversità, avviando un percorso che, traendo ispirazione dal patrimonio naturalistico della villa storica, ha raggiunto obiettivi volti alla sostenibilità ambientale. Villa Ada Race promuove infatti la raccolta differenziata spinta, mettendo a disposizione bidoncini per il corretto conferimento dei rifiuti, utilizza bicchieri in materiale compostabile, privilegiando dispenser riutilizzabili per acqua e bevande. La gara di 5,5 km, si svolgerà su strada sterrata nel cuore di una delle più belle ville storiche di Roma, è competitiva ed è stata inserita nel calendario Fidal (Federazione Italiana Atletica Leggera). È prevista anche una corsa non competitiva aperta a tutti. A seguire la corsa dei bambini dai tre anni in su. Tra i premi di quest’anno anche di alcuni prodotti “Terre delle Oasi” provenienti dai territori protetti dal Wwf. Verranno premiati i primi tre assoluti uomini e donne, oltre ai premi per le società con più atleti iscritti arrivati. In Toscana, cinque ettari di natura protetta grazie è stata donata da una coppia di neo sposi. Il Wwf ha ringraziato in modo speciale la coppia di sposi Claudia Canessa e Lorenzo Agnoletto che hanno devoluto il corrispettivo dei loro regali di nozze per l’acquisto e la tutela di un pezzo di natura. Grazie ai fondi raccolti tra parenti e amici in occasione del loro matrimonio il Wwf ha infatti potuto allargare l’oasi Wwf di Rocconi, in Toscana, di ben 5 ettari. In una cerimonia dedicata agli sposi il Wwf ha inaugureto il nuovo tratto protetto in una delle zone più selvagge, sovrastante le “Strette dell’Albegna”. L’oasi nata nel 1995 si trova nella Maremma interna, ed è particolarmente aspra e selvaggia, alte pareti verticali e pinnacoli rocciosi sovrastano un bosco di latifoglie e due corsi d’acqua.
Il giglio delle sabbie
A Burano, è stata dedicata una giornata di volontariato in una delle spiagge più belle e meglio conservate del litorale tirrenico. Questi 12 km di costa nell’Oasi Wwf “Lago di Burano” rappresentano ancora un ecosistema dunale mediterraneo ben conservato poiché è possibile osservare piante rare come la santolina delle spiagge, il giglio delle sabbie, l’eringio, ecc, e incontrare coleotteri come la pimelia, la tentiria, o addirittura la rarissima eurinebrya, ma anche uccelli come il fratino o addirittura il succiacapre che talvolta nidifica tra i legni spiaggiati.
La festa delle lucciole
A Livorno, forse, la cosa più bella e romantica di tutta la Giornata Mondiale per l’Ambiente: la festa delle lucciole nel Giardino di Villa Regina. E’ stata una serata trascorsa ad ammirare le piccole lucciole nel Giardino delle Farfalle di Villa Regina, gestito dal Wwf Livorno. Questi piccoli insetti in questo periodo si concentrano nei lembi ancora privi di veleni e pesticidi. I visitatori sono stati accompagnati all’interno del parco pubblico ed hanno osservato ogni angolo di campagna, riscoperto i profumi, il silenzio e le piccole lucciole nell’oscurità. E’ stata una serata alternativa ai consueti divertimenti estivi dei cittadini livornesi. La festa è stata a basso impatto ambientale: non sono state previste grandi infrastrutture, un’illuminazione modesta, i suoni e le voci sono state mantenute a basso volume. Questa festa ha voluto riproporre il concetto di parco pubblico come luogo di pace ed armonia per uomini e animali, come oasi e rifugio dallo stress cittadino. Nel mese di giugno, cioè durante il periodo riproduttivo, le lucciole invadono il Giardino. Gli accompagnatori aveva con sé torce elettriche. Sul posto, gli esperti entomologi hanno illustrato il fenomeno della bioluminescenza e hanno descritto la vita delle lucciole e degli altri insetti. L’unica eccezione, in questa notte buia, è stata rappresentata da alcune lampade a gas accese dietro ad un telo bianco che hanno costituito una mini-postazione per osservare falene e coleotteri.
Le iniziative all’estero
In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, l’Unep ha organizzato diverse iniziative per promuovere il sostegno, la difesa e lo sviluppo dell’ambiente. In particolare. La manifestazione ufficiale, in Europa, è stata tenuta a Ginevra, dove un trenino elettrico ha portato i visitatori in giro per il Parc Palais des Nations - Parc de l’Ariana. Testimonial d’eccezione dell’evento è stata la modella Gisele Bündchen, ambasciatrice dell’Unep, che intepreta lo spot relativo alla campagna di sensibilizzazione alla salvaguardia della biodiversità e che, nella settimana della moda a San Paolo dall’8 al 14 giugno, si farà portavoce delle istanze della difesa ambientale.
In un'Haiti ancora ferita dal terremoto verrà invece ospitato l'evento cardine dell'America Latina e i Caraibi, nel corso del quale verrà reso noto il rapporto "Global Environment Outlook" (Geo) dell'Unep. Nel Nord America la manifestazione più importante si terrà a Pittsburgh: più di 130 eventi ed attività, tra le quali la conferenza nazionale Usa sull'acqua, festival e un concorso sul risparmio idrico ed energetico tra quartieri. Musica araba e discussioni su ambiente e biodiversità, invece, nel Bahreïn, in Medio Oriente.
Le principali tappe dell’ambiente
1972 Conferenza di Stoccolma “Sull’ambiente umano”
La Dichiarazione di Stoccolma sull'ambiente umano è stata approvata il 16 giugno dai capi delle 110 delegazioni presenti e articolata in 26 principi, è la prima presa d'atto che "si devono condurre le proprie azioni in tutto il mondo con più prudente attenzione per le loro conseguenze sull'ambiente" poiché la sua difesa e il suo miglioramento sono diventati " uno scopo imperativo per tutta l'umanità" insieme alla pace e allo sviluppo sociale ed economico. I principi stabiliti: la libertà, l’uguaglianza e il diritto ad adeguate condizioni di vita; le risorse naturali devono essere protette, preservate, opportunamente razionalizzate per il beneficio delle generazioni future; la conservazione della natura deve avere un ruolo importante all’interno dei processi legislativi ed economici degli Stati.
1980 Strategia Mondiale per la Conservazione - Wcs
Gli obiettivi: mantenimento dei sistemi vitali e dei processi ecologici essenziali; conservazione della diversità genetica; utilizzo “sostenibile” delle specie e degli ecosistemi
1987 Rapporto della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo (Wced)
“Il nostro futuro comune” è noto come rapporto Brundtland e definisce per la prima volta lo sviluppo sostenibile come: “lo sviluppo che deve rispondere alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie”.
1992 Summit della Terra (Unced) a Rio de Janeiro
L’Unced, meglio nota come “Vertice della terra” si è svolta a Rio de Janeiro (Brasile), richiamando il 20° anniversario della Prima Conferenza Internazionale “Sull’ambiente umano” di Stoccolma (1972). La Conferenza di Rio ha permesso alla Comunità internazionale di concordare strategie ambiziose, per raccogliere le sfide ambientali attraverso una cooperazione mondiale volta alla sostenibilità. Cinque le Convenzioni Globali definite e prive di obblighi giuridici: Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo definisce in 27 punti diritti e responsabilità delle nazioni nei riguardi dello sviluppo sostenibile; Agenda 21, di applicazione della Dichiarazione di Rio, pone lo sviluppo sostenibile come una prospettiva da perseguire per tutti i popoli del mondo; Dichiarazione dei principi sulle foreste sancisce il diritto degli Stati a utilizzare le foreste secondo le proprie necessità, senza ledere i principi di conservazione e di sviluppo delle stesse; Convenzione quadro sui cambiamenti climatici - cui seguirà la Convenzione sulla Desertificazione - pone obblighi di carattere generale miranti a contenere e stabilizzare la produzione di gas che contribuiscono all’effetto serra; Convenzione sulla diversità biologica con l’obiettivo di tutelare le specie nei loro habitat naturali e riabilitare quelle in via di estinzione.
1994 Carta di Aalborg (Danimarca)
La “Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile” elabora il concetto di sostenibilità, individua le responsabilità ambientali delle città e le impegna a sviluppare politiche ed azioni positive per andare verso città sostenibili.
1996 Conferenza di Lisbona “Dalla Carta all’Azione”
Le città si impegnano ad attuare l’Agenda 21 a livello locale, riconoscendo le proprie responsabilità nella regolamentazione della vita sociale.
1997 Rio+5
Cinque anni dopo Rio de Janeiro, nella 19a sessione speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York, i governi hanno esaminato i progressi effettuati nell’attuazione degli impegni definiti al Vertice di Rio. Nonostante i progressi compiuti, la verifica è stata contraddistinta da una generale insoddisfazione per il grado di attuazione e la consapevolezza che molti sono i passi ancora da compiere per l’ambiente.
1997 Trattato di Amsterdam
Art. 2 “La Comunità Europea promuoverà …uno sviluppo sostenibile, armonioso ed equilibrato delle attività economiche, un alto livello di occupazione e della sicurezza sociale, l’eguaglianza tra donne e uomini, una crescita economica sostenibile e non inflattiva…un alto grado di protezione e miglioramento della qualità dell’ambiente, la crescita degli standard e della qualità della vita, la solidarietà e la coesione sociale ed economica tra gli Stati membri”.
1997 Protocollo di Kyoto
Impegna i Paesi industrializzati e i Paesi con economia in transizione a ridurre entro il 2010 le emissioni di gas in grado di alimentare l’effetto serra del pianeta . Tre gli strumenti di attuazione: attuazione congiunta degli obblighi; commercio dei diritti di emissione; sviluppo pulito attraverso scambio di tecnologie e sistemi di gestione ambientale.
2000 Csd 10
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato, nella 55a sessione, una risoluzione su Rio+10 in cui si prevede la preparazione del Vertice di Johannesburg nel corso della decima sessione della Commissione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. La Csd è una Commissione del Consiglio Economico e Sociale (Ecosoc) dell’Onu, istituita nel 1992 con il compito di controllare l’attuazione dell’Agenda 21.
2000 Vertice dell’Aja
Conferma la necessità di controllare le emissioni di gas serra per l’intero globo e di implementare le relazioni internazionali per rendere operativo il Protocollo di Kyoto.
2000 G8 Trieste
Tre gli argomenti di discussione dei Ministri dell’Ambiente degli otto maggiori Paesi industrializzati: il cambiamento climatico, in cui nel Rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) 2001 viene attribuito alle attività umane il riscaldamento del pianeta; lo sviluppo sostenibile nella prospettiva del Vertice di Johannesburg del 2002 (Wssd); l’ambiente e la salute, come obiettivo fondamentale della politica ambientale.
2001 G8 Genova
Gli impressionanti eventi di Genova stigmatizzano la presenza di un sempre più diffuso sentimento di attenzione verso povertà, Terzo Mondo, ambiente e sembrano mettere in risalto il netto distacco tra movimenti pacifisti e ambientalisti e istituzioni dei paesi più industrializzati.
2002 Rio + 10
Johannesburg Vertice Mondiale sullo sviluppo sostenibile. Si è tenuto in Sudafrica e ha avuto lo scopo di riesaminare i risultati a dieci anni dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo (UNCED). Ha incoraggiato la realizzazione degli obiettivi fissati a Rio de Janeiro e definito nuovi impegni politici da parte di tutti i paesi nel cammino verso lo sviluppo sostenibile: intesa raggiunta a fatica su energia, acqua, clima, biodiversità, commercio e finanza.
2007 Vertice di Bali
Vertice sui destini del pianeta. Dal 3 al 14 dicembre, 190 Paesi del mondo riuniti a Bali per il vertice climatico delle Nazioni Unite, hanno approvato il documento – già battezzato Bali roadmap – che apre la strada a una trattativa di due anni e che si concluderà al vertice di Copenhagen del 2009. La novità è che i Paesi in via di sviluppo, privi di qualsiasi obbligo sotto il Protocollo di Kyoto, accettano in intraprendere «azioni appropriate» per la riduzione dei gas-serra, ottenendo in cambio tecnologia e finanziamenti dal mondo ricco. Ma nel contempo, la posizione dei Paesi industrializzati è stata in qualche modo addolcita, con l'adozione di «impegni o azioni» che siano «appropriate a ogni nazione» e che «tengano conto delle circostanze nazionali».
2009 G20 di Pittsburg
Vertice del G20, tenutosi il 24 e 25 settembre 2009, si conclude, come al solito, con un nulla di fatto per il clima e l’ambiente. Si parla, però, della Tobin Tax
2009 Vertice di Bangkok
Vertice tenutosi dal 28 settembre al 9 ottobre dove è emersa l’esigenza di correre ai ripari, di investire in energie rinnovabili, di ridurre la dipendenza dal petrolio e di tutelare l’ambiente riducendo le emissioni dei gas causa dell’effetto serra e improntando lo sviluppo futuro al concetto di sviluppo sostenibile.
2009 Vertice di Copenhagen, Cop 15
Dal 7 al 18 dicembre (vedere “Stampa, Scuola e Vita”, nota del 20 dicembre 2009). Fallimento completo della Conference of Parties (Cop) evitato all’ultimo secondo, con scarsi risultati utili per il clima e l’ambiente.
2010 Prima Conferenza di Bonn
Dal 1° all’11 giugno, Conferenza di “Medio termine” in preparazione del Vertice di dicembre a Cancun
2010 Seconda Conferenza di Bonn
Agosto 2010, in preparazione di Cancun
2010 Vertice di Cancun, Cop 16
Novembre-dicembre 2010, La Conference of Parties farà il punto sugli obiettivi del protocollo di Kyoto, in scadenza nel 2012, facendo pressione su quei Governi ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo, nella speranza d stanziare 30 miliardi di dollari, sempre entro il 2012, per la fase denominata “Fast Start”, cioè l’avvio degli aiuti ai paesi meno industrializzati. A Cancum, come a Boon, parteciperà anche l’Iucn, l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, con la proposta di trovare un accordo che vada oltre Kyoto, cioè un obiettivo precedente a quello del 2020 richiesto dall’Onu, per non perdere di vista l’obiettivo finale della riduzione delle emissioni e della deforestazione, per proteggere la biodiversità, festeggiata proprio quest’anno in tutto il mondo. L’Iucn illustrerà la situazione del riscaldamento globale ancora poco nota al mondo politico, e lo stato dei lavori per limitarlo, insufficiente attualmente a mantenere la temperatura del pianeta al di sotto della soglia considerata pericolosa.
Ho visto camminando per Roma ieri una bella iniziativa della Corona:un albergo fatto con i rifiuti.Finalmente qualcuno che si occupi di salvaguardare l'ambiente.Girando in rete poi ho trovato il link dell'iniziativa http://www.coronasavethebeach.org/it/el-hotel/
RispondiEliminaE' vero. Mi sono dimenticato di scriverlo. Anche perché le iniziative italiane sono state pubblicate solo dalla Stampa di Torino.
RispondiElimina