Gialappa, vuvuzelas, D’Amico e immigrati
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
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Qual è il problema della Gialappa’Band? Sono nati tutti e tre intorno al probabile scoppio della Terza Guerra Mondiale, il 1962. La crisi dei missili sovietici a Cuba. I loro genitori e i loro parenti hanno influito negativamente sulla crescita dei tre feti che, invece di essere abortiti secondo la legge 22 maggio 1978, n° 194, ovviamente votata successivamente, furono procreati a scapito dell’umanità. Marco Santin (Milano, 11 febbraio 1962), Carlo Taranto (Milano, 16 dicembre 1961 e Giorgio Gherarducci (Milano, 1° novembre, ma molti sostengono 2 novembre, 1963) hanno contribuito a costruire un’Italia diversa. L’altro danno dei tre ribelli della crisi missilistica è inciso nel loro Dna: sono nati a Milano. E’ un’avventura che non si augura nemmeno al peggior nemico. Nascere a Milano, in tre mesi sommersi dalla nebbia, febbraio, novembre e dicembre è sentirsi per tutta la vita leghisti e pensare al federalismo. Meno male che il nome del gruppo derivi dalla “gialappa” (Ipomoea purga), una pianta floreale messicana dal cui tubero si estrae un fortissimo lassativo per i cavalli. Il trio è tristemente noto per le loro performance sui casi frequenti di calciatori colpiti da infezioni intestinali a causa delle cattive condizioni igieniche ed ambientali. Pagati da destra e da sinistra riescono a fare satira e informazione. Prendono a calci i soldi di Berlusconi e non ricevono soldi da Prodi e da D‘Alema. Rappresentano il più bell’esempio di libertà di stampa. Sotto di loro solo il tritolo. Non sono ideologicamente schierati, se non per i diritti umani e per la difesa dell’ambiente. Sono come il 75% degli italiani stufi di essere presi per il naso. Personalmente, raccomando di seguire tutte le partite dei mondiali “commentate” dai Giallappa’s Band su Radio Deejay. Riescono a fornire informazioni in diretta che la Rai, di merda, e Sky non riescono a dare. Confusi tra le trombette del Sudafrica, la Rai e Sky, per non parlare della venduta Sette, non riescono a commentare un’azione di calcio come si deve. Sky riesce anche, come sa fare, a dare notizie false. Secondo tempo, Messico - Francia, zero a zero, mentre vinceva per uno a zero il Messico, passato poi a due a zero. Sky di Rupert Murdoch, l’australiano, cioè l’acerrimo miliardario nemico di Berlusconi, italiano e pure sangue milanese, paga milioni di euro alla Ilaria D’Amico che, nel frattempo, come le operaie di Termini Imerese, di Termoli e di Pomigliano d’Arco, fa un figlio, lavora per la Sette, conducendo trasmissioni schierate a “sinistra”, cioè contro Berlusconi per far piacere a Murdoch e torna per i mondiale come se nulla fosse. Ma chi la vede a Sky non gli viene in mente che è venduta di parte? Ognuna può pensare come vuole, ma io che pago Sky, perché devo avere una presentatrice di sport che si occupa di politica.
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