27 giugno 2008

Ingrid Betancourt. Premio Nobel alla Memoria

INGRID BETANCOURT. PREMIO NOBEL ALLA MEMORIA
di Roberto Maurizio



2317 giorni di prigionia
Sono trascorsi troppi secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni, da quando Ingrid è stata rapita dalla sinistra attualmente più "rivoluzionaria" esistente al mondo: le Farc. Oggi, la sinistra italiana, leggermente meno "rivoluzionaria", ha trovato la soluzione per far liberare Betancourt. Fino ad ora, come intermediario, cioè quello che condivideva le idee delle Farc, si era proposto il sinistro Presidente del Venezuela, Chavez, che ha mozzato la testa di Cristoforo Colombo. Adesso, assistiamo al “Coupe de Theatre” di Maurizio Chierici che, su l’Unità (con la L minuscola) chiede di assegnare, per referendum, alla povera Ingrid, il Premio Nobel. Il Premio Nobel per che cosa? La pace? La pace di chi? Di Ingrid, che con questa iniziativa potrebbe vedere vicina la sua fne. Perché mai, Maurizio Chierici, durante il sequestro Moro non ha proposto il Premio Nobel al grande Statista pugliese, che se lo meritava e se lo merita ancora oggi (alla memoria)? Perché non si è inventato, allora, questo "escamotage"? Le Br gli avrebbero dato ascolto? Gli uomini delle Farc, secondo Chierici, sono veramente così coglioni per cadere in questa trappola pensata a tavolino, nei salotti beni? Anzi. Il Nobel a Igrid, sarà una manna per la rivoluzione colombiana delle Farc. Un ostaggio Premio Nobel renderà le Farc sempre più forti e invulnerabili. Un Premio Nobel nelle mani dei rivoluzionari colombiani spronerà i capi dele Farc a continuare la loro azione eversiva. Sarà la ciliegina sulla torta. Se dopo sei anni di prigionia, la "Democrazia occidentale dei salotti bene" non ha saputo "inventare" niente di meglio che un Premio Nobel, allora abbiamo vinto noi, potrebbero dire le Farc. "Noi rivoluzionari del Fronte combattiamo le ingiustizie e le iniquità del capitalismo". Venire a patti con noi per lo scambio di una donna “qualsiasi” è semplice, anche se il Governo colombiano non ha mai accettato il dialogo con le Farc (e non si capisce perché). Ma, per le Farc, avere un Premio Nobel fra le mani, fa aumentare le loro richieste di autentici rivoluzionari che combattono contro le ingiustizie dei paesi ricchi che riducono i paesi poveri del mondo in condizioni disumane, dove continuano a morire milioni di bambini per fame e malattie. Maurizio Chierici ha convinto tutti con la sua teoria: se Aung San Suu Kyi ha visto salva la vita dopo essere stata insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1991, perché non ripercorrere la stessa strada con Ingrid. Chierici non ha tenuto in considerazione che il Myanmar è uno Stato membro dell'Onu fin dal 19 aprile 1948, molto prima dell'Italia, entrata come membro effettivo solo il 14 dicembre 1955. Nonostante tutto il male che si può dire sull'ex Birmania, è pur sempre uno Stato che "rispetta" il diritto internazionale. Myanmar, Iran e Corea del Nord sono degli Stati "costretti" a rispettare le regole internazionali. Brigate Rosse, Mafia, Camorra e Farc non hanno mai sottoscritto un contratto, inteso come negozio giuridico con valenza erga omnes. I contratti di queste "associazioni" li siglano non con ma contro ed hanno valenza, se pur farneticante, su tutti gli aderenti.
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Il Premio Nobel a Gabicce Mare
Dunque, a ridosso dell'estate, l'escamotage di Chierici sembra, più che altro, un argomento da trattare sotto gli ombrelloni della Costa adriatica. La noia si fa sentire. Quindi un argomento "elettrizzante" come il Premio Nobel a Ingrid potrebbe coinvolgere addirittura tutto il sindacato dei bagnini di Gabicce mare.


La Pulzella di Bogotà

L' “iniziativa” di Chierici, sponsorizzata da l'Unità, con la L minuscola (ma perché l minuscola?, come il manifesto, tutto minuscolo, e come il presidente giorgio napolitano tutto minuscolo) è un invito indiretto alle Farc di entrare nella storia dell’umanità come assassini di un Premio Nobel, alla memoria, e possibilmente anche di una Santa in Paradiso (è già pronto il nome Santa Ingrid Bentancourt. la Pulzella di Bogotà) per la cattolicissima (si fa per dire) Francia, incapace di agire come si deve con la forza necessaria per salvare una sua concittadina. Povera Ingrid! Resisti. “Stampa, Scuola e Vita” è con te.

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