di Roberto Maurizio
I giornali, come giusto, riportavano soltanto le iniziali della ragazzina (A. C.) investita e barbaramente uccisa a Roma mentre attraversava via Palmiro Togliatti, il 30 aprile 2009, alle ore 18.30. Nel commentare la notizia sul mio blog, ho parlato di un angelo mandato in cielo. Dopo il sopralluogo effettuato nel pomeriggio di oggi, 1° maggio, in via Palmiro Togliatti, angolo via dei Sesami, mi sono accorto che la ragazzina si chiamava veramente Angelica. Con una tempestività, degna di lode e di affetto, gli amici di Angelica hanno preparato un piccolo “altare” con molti biglietti di affetto per ricordare quell'infuasto luogo dove la loro compagna ha perso la vita.
Macchie di sangue sull'asfalto (foto di Roberto Maurizio)
Palmiro Togliatti, Roma, i bulloni e la morte (foto di Roberto Maurizio)
A destra della foto i ragazzi amici di Angelica (foto di Roberto Maurizio)
L’impatto dell’elefantiaco mezzo pubblico sul corpicino della ragazzina è stato tremendo. I ragazzi sostengono che la colpa non può essere attribuita all’autista che non riuscì a controllare la “bestia”.
La vita corre verso la morte (foto di Roberto Maurizio)
Nove anni di guida alle spalle
Un albero messo solo per fare "scena", oggi è la bacheca di chi si vuole bene, dei tanti ragazzi abbandonati a sé stessi che sanno rispondere con un omaggio di infinito amore ad una tenera vita distrutta per l'incuria dei potenti (foto di Roberto Maurizio)
I ragazzi di via Palmiro Togliatti, sostengono, inoltre, che la velocità della “bestia” non poteva superare i 40 chilometri all’ora, perché i mezzi pubblici a Roma sono condizionati da restrizioni simili a quelle dei camionisti (che dio ce ne scampi e liberi). Ottomila tonnellate sul un corpo così fragile di Angelica vi sembra poco? Nonostante ciò, mentre iniziano gli spari dei quartieri romani di un maggio impietoso che ha negato ad Angelica di varcare la soglia del mese delle rose, “Stampa, Scuola e Vita” si schiera in favore dell’autista del 451, F.B. di 33 anni, 9 di guida alle spalle, e contro chi ha voluto fare della “Palmiro Togliatti” un’orrida corrida di sangue e di morte.
Una strada, la Togliatti, la grande Sub Augusta, voluta dai Romani, andata in frantumi dalla squallida politica di squallidi politicanti (foto di Roberto Maurizio)
Angelica non è una terremotata d’Abruzzo. Angelica non chiede nulla. Non si mette in fila. Non potrà fare chiamare nemmeno il numero fisso, due euro, e il cellulare, un euro. Angelica non invoca nemmeno Vasco Rossi, impegnato a San Giovanni a far divertire i romani, i romeni e gli anglicani, più angli che cani.
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