1 maggio 2009

Angelica e via Togliatti

Angelica, il cielo ti attende
di Roberto Maurizio
Angelica sei nei nostri cuori. (Foto di Roberto Maurizio)
Via dei Sesami

451 un autobus per la vita (foto di Roberto Maurizio)

I giornali, come giusto, riportavano soltanto le iniziali della ragazzina (A. C.) investita e barbaramente uccisa a Roma mentre attraversava via Palmiro Togliatti, il 30 aprile 2009, alle ore 18.30. Nel commentare la notizia sul mio blog, ho parlato di un angelo mandato in cielo. Dopo il sopralluogo effettuato nel pomeriggio di oggi, 1° maggio, in via Palmiro Togliatti, angolo via dei Sesami, mi sono accorto che la ragazzina si chiamava veramente Angelica. Con una tempestività, degna di lode e di affetto, gli amici di Angelica hanno preparato un piccolo “altare” con molti biglietti di affetto per ricordare quell'infuasto luogo dove la loro compagna ha perso la vita.

Macchie di sangue sull'asfalto (foto di Roberto Maurizio)

L’edicola
Ecco il punto dove il corpo di Angelica è stato brutalmente sottratto dalla furia del Jumbo-Bus (Foto di Roberto Maurizio)


Avevo appena cominciato a scattare qualche foto, quando sono stato apostrofato, brutalmente, da tre ragazzini di tredici, di quattordici anni, che stavano camminando sul lato sinistro di via Togliatti in direzione del Parco giochi verso la Prenestina. Pensavano, i ragazzi, che io volessi profanare morbosamente la loro “edicola”, la loro “ara”, il loro “altare”. Chiarito l’equivoco, mi spiegano che erano amici di Angelica e che sapevano bene come erano andate le cose.



Palmiro Togliatti, Roma, i bulloni e la morte (foto di Roberto Maurizio)

La fatale corso verso la morte



A destra della foto i ragazzi amici di Angelica (foto di Roberto Maurizio)


In primo luogo, in coro, mi dicono che la ragazzina aveva, prima del tragico evento di ieri, sempre utilizzato le strisce pedonali e rispettato i semafori. Il più alto del gruppo, prima di parlare, controlla sul suo cellulare l’effettiva esistenza del mio blog. Angelica, secondo la versione di questo ragazzo, stava attraversando la strada a due metri dalle strisce pedonali, dopo che due macchine si erano fermate per farla passare. Sicura di non trovare altri ostacoli, ha proseguito la sua fatale corsa verso la morte. Non poteva immaginare che, più in là, si sarebbe trovata di fronte ad un jumbo-bus nella sua corsia preferenziale. Visto che le autovetture “private” si erano fermate, Angelica pensava di trovare lo stesso atteggiamento da parte dell’autista del “pubblico”. Ma, il jumbo-bus ha una corsia preferenziale, lo dice lo stesso nome, quindi io “sono superiore”, il “preferito”, colui che guida, colui che decide, colui al quale sono state date le stigmate dell’onnipotente signore del cielo e di via Palmiro Togliatti.



La “bestia”
Il 451 corre verso la vita (foto di Roberto Maurizio)

L’impatto dell’elefantiaco mezzo pubblico sul corpicino della ragazzina è stato tremendo. I ragazzi sostengono che la colpa non può essere attribuita all’autista che non riuscì a controllare la “bestia”.

La vita corre verso la morte (foto di Roberto Maurizio)


Nove anni di guida alle spalle

Un albero messo solo per fare "scena", oggi è la bacheca di chi si vuole bene, dei tanti ragazzi abbandonati a sé stessi che sanno rispondere con un omaggio di infinito amore ad una tenera vita distrutta per l'incuria dei potenti (foto di Roberto Maurizio)


I ragazzi di via Palmiro Togliatti, sostengono, inoltre, che la velocità della “bestia” non poteva superare i 40 chilometri all’ora, perché i mezzi pubblici a Roma sono condizionati da restrizioni simili a quelle dei camionisti (che dio ce ne scampi e liberi). Ottomila tonnellate sul un corpo così fragile di Angelica vi sembra poco? Nonostante ciò, mentre iniziano gli spari dei quartieri romani di un maggio impietoso che ha negato ad Angelica di varcare la soglia del mese delle rose, “Stampa, Scuola e Vita” si schiera in favore dell’autista del 451, F.B. di 33 anni, 9 di guida alle spalle, e contro chi ha voluto fare della “Palmiro Togliatti” un’orrida corrida di sangue e di morte.

Una strada, la Togliatti, la grande Sub Augusta, voluta dai Romani, andata in frantumi dalla squallida politica di squallidi politicanti (foto di Roberto Maurizio)

Un’ultima considerazione

La Togliatti, non una strada, ma il trionfo dell'imbecillità

Angelica non è una terremotata d’Abruzzo. Angelica non chiede nulla. Non si mette in fila. Non potrà fare chiamare nemmeno il numero fisso, due euro, e il cellulare, un euro. Angelica non invoca nemmeno Vasco Rossi, impegnato a San Giovanni a far divertire i romani, i romeni e gli anglicani, più angli che cani.
Angelica piange ancora, mentre non ha avuto nemmeno un momento per sentirsi italiana, per sentirsi romana, per sentirsi una donna. La mia pietà, per quanto vale, è indirizzata anche a F.B. di 33 anni e con 9 di guida alle spalle. Bastava solo fare una “Palmiro Togliatti” più intelligente e una Festa dell’Unità in meno.

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