4 maggio 2009

Liceo Scientifico "Vito Scafidi"

Liceo Scientifico “Vito Scafidi”
di Roberto Maurizio

Una rosa rossa per Vito


A maggio, quando sbocciano le rose e gli altri fiori, la classe di Vito Scafidi, a Rivoli, conta i suoi petali. Il Liceo Scientifico “Darwin”, quello dell’evoluzione della specie, oggi, 4 maggio 2009, ha riaperto i cancelli. Un 22 novembre 2008 nero, quello in cui Vito, della quarta liceale, viene ucciso, durante l’intervallo. Un momento “topico”, in cui nulla può accadere, se non lo scambio della merenda. Un tubo di ghisa, dimenticato da anni tra soffitto e controsoffitto si abbatte senza speranza. Accanto al corpo senza vita, di Vito, anche quello di Andrea Macrì, che rimane a terra, colpito proprio sulle cose più belle della gioventù, le gambe, quelle che servono per ballare, per saltare, per rincorrere le ragazze. Ma Andrea riavrà la sua voglia di "volare" da un fiore a un altro, tanto è l'amore dei suoi amici e di tutta la gente che pensa a lui nel mondo. Andrea, non sei solo!

Un maledetto imbroglio



Gli studenti del "Darwin", del prossimo Liceo Scientifico "Vito Scafidi", durante la "cerimonia" di oggi


A 5 mesi dalla tragedia, dunque, gli studenti del Liceo “Darwin” tornano sui banchi. Sono solo 277 studenti di 26 classi su 43. Meglio che niente. Gi alunni, i genitori e le autorità varcano quella la soglia di quel “maledetto imbroglio” che viene chiamato ancora scuola. Le altre classi, saranno “rifugiate” in alloggiamenti tampone fino all’inizio del nuovo anno scolastico, 2009-2010: 1° settembre 2009.


Una scuola per medici, ingegneri, italiani e stranieri





Vito Scafidi, un alunno, una figura "chiave" nella scuola italiana del futuro


Durante la cerimonia di commemorazione, la madre di Vito, ha avuto un malore. Subito dopo, ha chiesto di ricordare il sacrificio del figlio non solo a parole, ma con fatti concreti. Ha chiesto, giustamente, che il Liceo venisse intitolato a Vito. Quanta rassegnazione in una madre che non ha più il calore del figlio. Quanta tristezza se questo appello cadesse nel vuoto. Non una misera strada, come propongono i “politici” piemontesi che sono uguali a quelli di Roma (senz’anima), ma una scuola, quella in cui Vito avrebbe potuto studiare per diventare un ingegnere, un medico, deve essere dedicata a questo martire del XXI secolo. Liceo Scientifico “Vito Scafidi” è la proposta che “Stampa, Scuola e Vita” propone ai suoi lettori. Lo farà anche attraverso Facebook.


Un cedro "fortunato"



Un cedro del Libano, Vito e suo padre Fortunato, guardano il Mediterraneo


Il giardino antistante la scuola “Darwin”, speriamo presto Liceo scientifico “Vito Scafidi”, è stato ricomposto da Fortunato Scafidi, papà di Vito. Fortunato ha piantato un cedro, simbolo della memoria, attorno al quale gli studenti, quasi in processione, hanno disteso bastoncini scritti su carta di riso biodegradabile ed hanno disegnato, con i loro volti, un emblema che rappresenta la rabbia di chi non ha avuto nulla dal ministero della pubblica o senza pubblica istruzione. Una “cerimonia troppo istituzionale” che non ha saputo dare un senso al ricordo di Vito e a un “cedro fortunato” che rimarrà per l’eternità nel cuore e nelle menti degli alunni del prossimo Liceo Scientifico “Vito Scafidi”.

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