11 maggio 2009

Cavallo Pazzo

Crazy Horse, Cavallo Pazzo
di Roberto Maurizio

Nessuno da bambino si è fatto sfuggire la possibilità, perlomeno una volta, di interterpretare il più amato degli Indiani d'America: Cavallo Pazzo. C'è chi, dopo 200 anni dall'annientamento dei "presunti veri" proprietari di un immenso continente, continua a chiamarsi così, sapendo che Internet segue la legge di Antoine Lavoisier, ghigliottinato nel 1794: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".Una volta pubblicata un'immagine, uno scritto, un'idea, su Internet si riproduce all'infinito automaticamente. Viene moltiplicata per miliardi di pixel. Non sai dove va a finire la tua informazione. In pratica, con Internet non esiste più la censura. Una volta bastava bruciare i libri e tutto scompariva. Oggi, su Internet, Nulla si crea (perché la maggior parte delle cose sono copiate, ma copiare non equivale a imitare, le imitazioni le fanno i "pagliacci" (con tutto il rispetto di quelli che professionalemente svolgono questa funzione di far ridere i bambini, "pagliacci", in questo contesto, sono quelli che prendono i soldi e non riescono nemmeno a far ridere) copiare è il fondamento della libertà d'espressione), Nulla si distrugge (è impossibile eliminare qualsiasi cosa dopo un secondo che l'idea prende la strada su Internet), tutto si trasforma (non avranno scampo i conservatori, gli untori, i censori). Internet è vera libertà. I numeri non fanno solo quantità, ma anche qualità. Vogliamo un mondo migliore, senza conservatori, senza untori e senza censori. Internet non consente di ghigliottinare nessuno, allora avremo 100 anni nei quali di moltiplicheranno i Lavoisier. Non abbiamo più bisogno della ghigliottina perché il boia non ha più la lama da far calare sul collo degli uomini liberi.

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