14 maggio 2009

Vito e Paola Scafidi

Il teatrino della scuola
di Roberto Maurizio e Paola Scafidi
Paola Scafidi

Che tristezza vedere ridotta così male la scuola italiana! Senza toccare minimamente le infrastrutture scolastiche fatiscenti e la loro capacità di procurare la morte a soli 17 anni di studenti disarmati mentre sono intenti a fare ricreazione (ogni riferimento a Vito Scafidi, ucciso il 22 novembre 2008 è puramente casuale), come può la scuola italiana premiare i gruppi teatrali (quelli pagati a fior di mila euro dal Fondo d’Istituto) a scapito di cose molte più serie, come ad esempio, il riconoscimento della bellezza di una vita spezzata nel fiore della gioventù? E’ una vergogna, quando in una scuola si spendono soldi per fare “rappresentazioni teatrali” prive di senso, solo per far piacere ad un insegnante e fargli mettere in tasca 1.500 euro lorde l’anno. Una Colf guadagna, giustamente, le stessa cifra in un mese. Il teatro della vita è una cosa più seria rispetto al teatrino della politica e a quello scolastico.

La vera razza giornalistica


La sorella di Vito Scafidi, Paola, come risulta su Facebook, ha cercato di pubblicare una lettera che la stampa le ha rifiutata, con la motivazione banale di “troppo lunga”. In realtà, Paola, la lettera è troppo lunga e poi non ci sono i presupposti per la sua pubblicazione. Adesso ti spiego quali sono: 1. Gli articoli devono essere brevi; 2. Devono essere comprensibili; 3. Devono lanciare un messaggio; 4. Devono “stare sulla notizia” (il famoso uomo che morde il cane); 5. Non devono contenere errori di grammatica e di battitura; 6. Devono avere un’audience capace di sfiorare perlomeno il 10% del totale; 7. Devono rispondere alle regole fondamentali della comunicazione (Who, What, Where, When, Why). Ma poi, esistono altre leggi non scritte. Per pubblicare un articolo, stampare un giornale, fare una televisione, costruire una radio, devi avere, come si dice in America (intesa come Stati Uniti d’America) una lobby, un “gruppo di pressione”. Tu, Paola da chi sei appoggiata? Dalla Chiesa? Dai Cristiani? Dagli Ebrei? Dai Musulmani? Dai Cinesi? Dai Russi? Dall’Onu? Dalla Mafia? Dalla Camorra? Dal Pdl? Dal Pd? Da Di Pietro? Da Casini? Dalla Preside? Dalla Prof.ssa Ferrero? No. Quindi, è per questo che i tuoi articoli saranno sempre cestinati. Non da “Stampa, Scuola e Vita”, che li accoglie e li pubblica volentieri proprio perché, io e te, siamo purtroppo della stessa “razza”: non siamo appoggiati e sostenuti e finanziati da nessuno.

Attenti a Internet


Ma, queste Lobbies italiane sbagliano i loro conti perché non sanno che hanno a che fare con la grande rivoluzione di tutti i tempi: Internet. Stanno cercando di strumentalizzarla, ma non ci riusciranno, perché ci sono milioni di persone che ragionano con il proprio cervello e non si vendono alle Autorità costituite (Stato, Onu, Mafia, Ue). Per essere una vera Autorità devi avere il rispetto degli esseri umani. E sono miliardi le persone che utilizzano Internet. Fra poco, si potranno avere sul proprio computer di casa, tradotto nella lingua del paese in cui si riceve la notizia, tutte le “note” di Facebook, tutti gli articoli provenienti da tutte le parti del mondo. Non ci saranno più le censure che queste cosiddette Autorità impongono. Purtroppo, parlo di un mondo che deve ancora arrivare. Ma chi vivrà, vedrà fra non molto (non sono i tempi lunghi di Keynes).

Ecco la lettera di Paola Scafidi


Buon giorno, siamo la famiglia di Scafidi Vito, il ragazzo che tragicamente ha perso la vita a scuola il 22 novembre 2008, nella sua aula, nel luogo in cui stava costruendo il suo futuro. Non avremmo mai voluto scrivere in prima persona, non ci appartiene tale comportamento, ovvero metterci in mostra, ma leggendo quanto è stato pubblicato in data 8 maggio 2009, ci siamo sentiti toccati nel profondo. Rispondiamo a colei che ha tentato, inutilmente, a nostro parere, di giustificare il comportamento tenutosi lunedì 4 maggio durante la riapertura del Liceo scientifico Darwin di Rivoli. La Prof.ssa Anna Maria Ferrero ha affermato di essere da anni referente del Gruppo di teatro del Liceo, in base alle sue affermazioni ho tratto le mie conclusioni. La “signora” si è preoccupata, e mi domando come concepisca essa la preoccupazione, del suo Gruppo teatrale e dell'interruzione di tale attività. E' evidente quindi che il personale di tale scuola si preoccupi maggiormente di cose futili, di poca importanza. A mio parere, vista la rappresentazione teatrale di poco spessore, sarebbe stato meglio evitare tale rappresentazione; essa ha parlato di tenacia da parte dei ragazzi, ragazzi che hanno lodato, lusingato la struttura scolastica e non solo, rimuovendo, o forse trascurando un piccolo grande particolare. La scuola da loro cantata e lodata allo stesso modo in cui Dante cantava la sua Beatrice, D'Annunzio la sua Ermione, ha portato via un ragazzo di soli 17 anni e ha cambiato totalmente la vita di Andrea Macrì. Mi domando allora da chi essa tragga spunto per svolgere tale ruolo, tale mansione. I grandi della storia hanno realizzato grandi opere teatrali, rivalutandole più volte, opere che sono rimaste immortali e che non verranno mai eclissate. Ovviamente, il corpo teatrale del Liceo Darwin non è a tale livello, è infatti un semplice Liceo. Ma sempre dai grandi della storia ci è stato insegnato che quando non si trovano parole, bisogna lasciare parlare il silenzio. Sarebbe stato meglio far salire sul palco ragazzi vestiti di nero, disporli in fila e far urlare “silenzio”. Questa tipologia di rappresentazione teatrale sarebbe stata apprezzata e applaudita, sarebbe rimasta nella storia della scuola. E' facile improvvisarsi attori, è difficile riuscire bene nella parte. La Prof.ssa ha affermato che l'idea di tale rappresentazione è partita dagli allievi stessi, mi domando fino a che punto essa possa credere che la gente creda a tale affermazione. Ogni iniziativa studentesca, per poter andare in porto, deve avere l'approvazione dall'alto ovvero da chi ha il potere di farla realizzare . Dietro a uno studente, c'è sempre un professore o meglio dire c'è sempre chi da il consenso. Sono state dette tante parole, parole che non rimangono, ma che volano via e si perdono nello stesso momento in cui vengono pronunciate. Non è stato ricordato Vito tanto meno Andrea. La Prof.ssa afferma che i ragazzi si sono sentiti avviliti ed addolorati nel constatare come le loro parole, i loro pensieri siano stati attribuiti ad un malinteso. Le propongo invece di mettersi per un solo istante nei panni delle due famiglie, addolorate, invece dalle parole di quei ragazzi immaturi, irresponsabili, visti come pedine nelle mani di chi si serve di loro per esultare la propria scuola. Io Paola Scafidi, sono salita sul palco per ringraziare a mia volta il Liceo scientifico Darwin, ho ringraziato, anche nome della mia famiglia e della famiglia di Andrea. Ho ringraziato l'edificio per avermi privato per sempre di mio fratello e per aver cambiato la vita ad Andrea. Un ringraziamento ironico, pesante, provocatorio. La Sig.ra Ferrero ha dimostrato la sua maturità dopo le mie parole pronunciate sul palco, poiché durante la mia uscita, ha invitato i ragazzi ad accompagnarmi con la musica, per far sì che uscissi degnamente di scena. Ovviamente il tutto ironicamente. Non intendo prolungarmi oltre evito di commentare ancora questa lettere è stata inviata alla stampa che non la pubblicherà perché troppo lunga a voi i commenti grazie.


Paola
“Stampa, Scuola e Vita” pubblica con entusiasmo la tua bella lettera. La stampa non è solo quella finanziata con i miliardi delle Lobbies, ma quella che viene letta. Questo blog, come puoi vedere ha circa 70.000 contatti. E’ letto sia in Italia sia all’estero: Canada, Australia, Brasile, forse Cina e Birmania. “Stampa, Scuola e Vita” è come un “messaggio lanciato da un naufrago in una bottiglia”. Prima o poi il messaggio arriverà. Ciao Paola, ciao Vito, un bacio a Andrea.

Questo articolo si trova anche su Facebook (note di Roberto Maurizio) e su www.maurizioroberto.com

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