6 ottobre 2009

Articolo 21. Libertà sul Web?

Articolo 21
di Roberto Maurizio

Giornalisti in “erba”

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Che peccato essere nato in Italia. Di tanti paesi al mondo la cicogna ci ha portato proprio in questa penisola, senza regole, senza sicurezze, con tanti leghisti, con tanti sudisti, con Gad Lerner che ci fa le prediche! In piazza, quella del Popolo di Roma, sono scesi in favore della libertà di stampa, anche gli alunni con i loro giornalini scolastici. Sono stato direttore responsabile del “Verrazano News”, il giornalino d’Istituto dell’Itc “Giovanni Da Verrazano” di Roma, per circa 20 anni. Il giornale non ha mai ricevuto una sovvenzione, mentre la Regione e il Ministero della Pubblica Istruzione elargirono a suon di bigliettoni le strutture musicali (circa 8 milioni di lire per l’acquisto di batterie, chitarre, amplificatori e quant’altro). E i giornalisti in erba? Ecco, quella non mancava!

Il Web, la Ragnatela Grande quanto il Mondo in pericolo

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Www, World Wide Web, fu la mia “intuizione a rimorchio” agli inizi degli anni ’90, dove l’Italia era stretta nella morsa della tempesta giustistalista. “Tutti dentro”, “ti faccio sentire il tintinnio delle manette”, “farabutti e ladri, farete una brutta fine”. Non si parlava della Camorra (Saviano stava in culla), della Mafia un poco, della Piovra solo qualche bomba e qualche migliaio di morti ammazzati. Intanto centinaia e centinaia di tentacoli si alzavano per essere immolati alla salvezza della purità della Grande Balena Bianca. Imperterrita Moby Dick continuava a comandare il Tacco a spillo, le squillo e tutto un territorio, dove il Sole, quando si alza, vede milioni di brave persone che, imperterrite, continuano ad amare questa Patria (allocuzione fascista che non va bene, è stata rifiutata anche dall’ex Camerata Fini). Questo martoriato territorio (che fa acqua da tutte le parti), questa valle di lacrime e pianti, con tanti morti innocenti in Abruzzo e a Messina. Sotto il terremoto o sotto il fango non c’è differenza per chi perde la vita. Purtroppo sono ancora pochi i morti, i feriti le famiglie distrutte. Se non ci sarà una vera prevenzione avremo migliaia e migliaia di morti sulle falde del Vesuvio, sull’Etna e dintorni. Se la protezione civile non sarà in grado di avvisare i proprietari di case a rischio, ci sarà ancora una strage e altre ancora. Molto dipende dal cittadino che dovrebbe, in primo luogo, difendere se stesso e la sua famiglia.


“Colpo Grosso”

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Le piante, gli alberi, nostri alleati, vengono ancora sradicati e bruciati. Le pendenze dei suoli non sono calcolate, nemmeno da un geometra della scuola serale (molto più bravo di un laureato alla Bocconi con tanti soldi in tasca e poco nel cervello). Inoltre, occorre rendersi conto anche che l’asse terrestre si sta muovendo lentamente. Ma il “Colpo Grosso”, forse, è stato inferto dalle troppe bombe sparate su questa Terra, come se fosse un piccolo giardino da bonificare. Dov’è uno studio scientifico dal quale si scagioni decisamente l’impatto delle bombe atomiche e di quelle delle stramaledette guerre in Iraq, Afghanistan, Ciad, Sudan, Somalia, Colombia, etc, sulla nostra Placida Terra sulla rotazione del nostro Globo, sull’asse terrestre? Siamo sicuri che queste imbecillità non c’entrino nulla sul cambiamento climatico? Il 2003, nemmeno a farlo a posta, è stato l’anno del grande caldo, dopo le bombe sull’Iraq e sull’Afghanistan.

Bombe sulla nostra amata Terra
Io guardavo la Luna Piena, ad Est, quando l’Afghanistan veniva bombardato. Pensavo, ovviamente, ai morti, civili e militari. Ma la Luna mi diceva “state destabilizzando il pianeta celeste”. Ma chissenefrega, tanto prima o poi salterà fuori un altro problema che sarà tirato a forza dai “potenti” che cancellerà dalla testa di questi “esseri pensanti con la mente e la stampa altrui” i veri problemi del Pianeta: allora, vai con Berlusconi, con le Escort e le puttane pugliesi; allora, vai con Obama e il settore sanitario privato e la nefasta notizia della sconfitta della Casa Bianca in prima persona che si è fatto “sniffare” dal Brasile le Olimpiadi, un paese in forte crescita, ma con tanti problemi interni, violenza, delinquenza, stupri, corruzione, e povertà.



Rimandati a settembre

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Il problema non è il progetto, è l'amante!




Panem et circenses; allora, vai con la vita di ogni giorno che non regala nulla agli esseri cosiddetti viventi che si accontentano di un terno al lotto, un cinque +, un sei meno, meno. Persone che dovrebbero essere sicuramente bocciati. Allora, dov’è la libertà di stampa? Dove troviamo la possibilità per esprimere le nostre opinioni? Anche se le esprimiamo nessuno o quasi le leggerà. Allora, sopravviverà “Porta a Porta”, Santoro, Gad Lerner, Emilio Fede? Ma siete sicuri che di questi energumeni la Terra ha veramente bisogno? Cosa ci resta allora?



Bart Simpson, un eroe
L’art. 21 della Costituzione, che “Stampa, Scuola e Vita” prende come suo modello, ma, nel contempo, per tutelarsi, copiando abbondantemente sul Web, presenta un suo articolato, dove tutto funziona, ad eccezione di “capisc’e”, la parola che Bart Simpson si sente apostrofare in un italoamericano scorretto dal guardiano italoamericano del supermercato dove il piccolo figlio di Homer aveva rubato un videogioco: «ho capito tutto, ma non ho capito “capisc’e”». Il Www tutela tutti, ad eccezione di quelli che non “capisc’ene”. Questa espressione verrà messa su “Telerotello”.


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