31 ottobre 2009

L'Italia che frana

Maria e il Presidente
di Roberto Maurizio
I giardini del Quirinale



Una bambina della quinta elementare, Maria, viene premiata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale. Maria sbotta a piangere. Singhiozza. Le maestre le avevano fatto imparare a memoria la storiella dell’inquinamento, dello sviluppo equo sostenibile, della “fine del mondo che incombe”. Proprio in questa giornata, dedicata ad Halloween, durante la quale a Perugia, nel 2007, venne barbaramente uccisa Meredith Kircher, studentessa dell’Erasmus, non poteva essere più appropriato il monito del “redde rationem” e del “giudizio universale”, lanciati dal programma di Rai 3, “Ambiente Italia”, nel corso della “Festa d’Autunno al Quirinale”, durante la quale Maria ha singhiozzato.


Topo Gigio, Ilaria Alpi e le frane


Una volta, in Italia, nonostante che i bambini morissero in quantità da super mercato, 300 su 1000, che l’influenza si portava via centinaia di migliaia di persone, i ragazzi e le ragazze erano educati ed indirizzati verso un futuro migliore. Oggi, invece, fin dalla prima elementare, gli alunni vengono spaventati a morte: il clima, i ghiacciai, le frane, l’uomo assassino di se stesso, l’influenza A con Topo Gigio e, last but not least, le navi dei veleni in Calabria, la morte di Ilaria Alpi.



Ci poteva stare


Ho lavorato, da giovane, per anni con il Direttore responsabile di “Politica Internazionale”, prof. Giampaolo Calchi Novati. La mia rubrica si chiamava “Trecentossesantagradi”. Il direttore mi cassava tutte le notizie dove c’era un condizionale. Questa è la stampa seria. Occorre abbandonare completamente le frasi ipotetiche: “ci poteva stare”, “forse Marrazzo…”, “ma se Berlusconi…”. La stampa deve dare solo le notizie separate dai commenti. Prima le notizie certe e reali, poi i commenti a parte.

Programmi “elementari”



Inverni lunghi e rigidi si sono sempre avuti. Basta ricordare le sconfitte di Napoleone e di Hitler da parte del Generale Inverno in Russia, o al lento progredire in Italia dell’Armata Anglo Americana nel corso della Seconda Guerra mondiale. Caldi torridi, sempre stati. Basta vedere i film “Divorzio all’italiana” e “Totò Lemoco”. E le frane? Il nostro stivale d’argilla contiene nel suo Dna lo smottamento del suolo, le alluvioni, le inondazioni, le tracimazioni. Dov’è la differenza tra quello che avveniva 50 anni fa e quello che avviene adesso? La comunicazione immediata della notizia. E’ per questo che il “Quarto potere” deve essere controllato. E’ l’elemento più disumano oggi esistente. Non è gestito dagli uomini, né dal potere politico, dallo Stato o dai monopoli. E’ diretto da una mano invisibile, come quella di Adam Smith, che gestisce l’acceleratore e i freni. Gentaglia, forse, più violenta di qualsiasi mafia mondiale. Quella che riesce a condizionare anche i programmi “vigliacchi” delle classi elementari.

L’Italia che frana



Speriamo che Halloween possa dare una mano a questa Italia che frana, a questo Stivale sotto il tiro dei terroristi dell’informazione. E poi dicono che gli italiani si buttano a sinistra e guardano “Il Grande Fratello” e “Uomini e donne”!

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