24 ottobre 2009

Hdng1947. Don Giulio. Parroco dimenticato

Don Giulio e l’Hdng1947
di Roberto Maurizio

Il Convento, foto di Roberto Maurizio


La domanda che dobbiamo PORCI
L’odio che in Italia scorre nei tappi dello “Champagne dell’11 settembre 2001”, che si riversa su Facebook con 24.000 adesioni per l’uccisione dell’Imperatore, quello che è stato preso per il culo da “l’Internazionale” ha radici lontane. E’ quello che ha sconfitto l’antivirus Hdng1947, nato il 27 giugno 1947 venerdì. L’antivirus Hdng1947 era un’illusione d’amore. Prometteva l’eterna felicità vissuta quotidianamente nel rispetto di Dio. L’antivirus Hdng1947, che ci portava la felicità e l’ebbrezza di vivere in un mondo migliore, è stato sopraffatto dalla bestialità degli uomini, dei volatili, delle mucche e dei PORCI. La domanda che dobbiamo PORCI, perché una banale influenza, sponsorizzata da quel cazzo di Topo Gigio, rappresenti veramente un pericolo per l’umanità? Secondo l’Unità, il giornale di un partito che non c’è ancora, il virus A/H1N1 ha procurato 4.999 casi di decessi nel mondo (molto meno rispetto agli operai morti sul lavoro e agli studenti uccisi sotto strutture scolastiche malfatte). Che sfiga, potevo essere il 5.000° caso. I giornali di sinistra e di destra, come i commercianti beceri e venduti, non mettono mai il prezzo intero a 1.000 euro, ma a 999,99. Che bello avere le notizie veritiere da chi si professa sostenitore del popolo, della classe operaia, dei Franceschini e dei Bocchini (pardon, questo appartiene alle altre labbra carnose e tumefatte del Pd regionale Ammarrazzo, al quale va il nostro sostegno).


Dal maiale all’uomo, il passo è breve
A/H1N1 è un’influenzavirus appartenente alla famiglia Orthomyxoviridae. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di dare un nuovo nome alla febbre dai suini che ha contagiato l'uomo, ribattezzandola influenza A (H1N1), ecco il significato di questa sigla. In circolazione esistono tre sottotipi del virus che causa l'influenza, denominati A, B e C. La denominazione A, dunque, deriva dal fatto che il tipo di virus che si è diffuso dal maiale all'uomo appartiene a questo sottotipo. Il sottotipo B non si trasmette dagli animali, ma è presente solo tra gli uomini ed è anche abbastanza raro. Il sottotipo C risulta il meno aggressivo causando solo leggeri problemi respiratori. La denominazione H1N1 deriva dal fatto che il virus di tipo A è avvolto da un mantello che ha due proteine caratteristiche chiamate emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). Ognuna di queste proteine, però, ha diversi sottotipi. In particolare, dell’emoagglutinina se ne conoscono 15 e della neuraminidasi nove. Il virus partito dal Messico, poco propenso al rispetto delle norme igieniche e sanitarie, presenta nel “mantello” i sottotipi H1 e N1 delle due proteine usate per la classificazione. Anche il virus che circola durante le epidemie stagionali è del tipo H1N1, la differenza sta nel fatto che quello derivato dal maiale fonde in sé una porzione del materiale genetico del virus che colpisce gli uccelli, una porzione del virus che normalmente colpisce l'uomo e due parti del virus dei suini.


Edward Jenner, dalla vacca (vaccino) alla scomparsa del vaiolo nel mondo 1980
Questa caratterizzazione così precisa, fa sperare in un rapido sviluppo del vaccino che è stato realizzato ma, i coglioni dei nostri medici, sapendo della loro incapacità, hanno paura del vaccino. Prima proviamolo sui merdosi clienti: se muoiono solo 400, allora ci facciamo vaccinare! Che bella categoria! Fa a gara con i magistrati che, dimenticano il loro status e vanno in giro con calzini di un colore orrendo in questa Italia Patria della Moda nel Mondo. Il vaccino è un preparato contenente materiale costituito da microorganismi o parti di essi, opportunamente trattato per perdere le proprietà infettive, ma non quelle antigeniche, per essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui viene somministrato. L'immunità deriva dalla stimolazione, nel soggetto ricevente, alla produzione di anticorpi neutralizzanti il microrganismo stesso. Il nome, ancora oggi utilizzato per indicare tale strumento di lotta alle malattie, fu proposto da Louis Pasteur ad un congresso internazionale di Medicina a Londra «al merito e agli immensi servizi resi da uno dei più grandi uomini dell'Inghilterra: il Jenner», il primo ad aver fatto uso di vaiolo vaccino (da qui appunto vaccino) nella prevenzione del vaiolo umano, dando vita alle prime vaccinazioni secondo criteri scientifici riconosciuti dalla Royal Society. Il preparato deve possedere requisiti essenziali quali l'innocuità, l'efficacia, la facilità di somministrazione, il basso costo di produzione.

H, emoagglutinina, D (don), N, neuraminidasi, G, Giulio, 1947
Il nostro antivirus, quello dell’Hdng1947, è poco aggressivo, non ammazza nessuno, si pone in prima linea contro la violenza, la guerra, le differenze razziali, la proliferazione nucleare, l’inquinamento dell’aria, dei fiumi, dei mari, contro le barche più lunghe (io ce l’ho più lunga di te, imbecilli che non saranno attesi nemmeno un secondo durante i giudizio universale). Heart (of) Don Giulio 1947 (Hdng1947) lascia le menti libere di pensare liberamente.


Don Giulio
Don Giulio, il nostro idolo, è stato Parroco di San Martino in Pensilis negli anni bui del dopoguerra. Don Giulio ha saputo coniugare la sua fede con la situazione difficile degli anni ’50. Spero di non essere blasfemo, Don Giulio è stato come un Imam iracheno sunnita di oggi. Un apostolo che ha saputo difendere con i denti la cristianità di un piccolo paese abbandonato a se stesso e all’inciviltà. Meno male che la democrazia piovuta dall’alto con le bombe era cristiana, o perlomeno, la parte principale, quella americana che si è sempre vergognata di mettere nella bandiera il segno della croce, come la sua ex madre patria, la perfida Albione, ma, per scaramanzia, la mette sul dollaro: “in God we trust”.


Carneade. Chi era costui?
Nessuno ha mai creduto in Dio e nella Chiesa praticante, più di Don Giulio. Don Emilio era più vicino ai giovani e alla popolazione. Il primo serafico, liceale, intellettuale, il secondo, solo un vice, come Don Abbondio. Carnaede, Don Emilio non sapeva chi era. Don Giulio si avvicinava a Manzoni e a Dante.


Cuccuvaie, mazzarielle e stick
In questo perfido Molise, sarebbe ora di iniziare la conta. Non quella del “cuccuvaie”, nascondino, nemmeno quella di “Rosa, Rosetta, Italia e Vanda”, e né quella di “mazze e’ mazziarielle”. Quello che adesso serve all’Italia e al Molise e lo “Stick”: mettere su un mattone una moneta, allontanarsi per 10 metri, procurarsi una pietra, prendere la mira, caricare il braccio di forza inaudita, lanciare “a preta” il più forte possibile, colpire “u maton” e raccogliere il soldo per donarlo a Don Giulio.

Nessun commento:

Posta un commento