Buon Natale a tutti gli Ortodossi
Oggi, 7 gennaio, si festeggia il Santo Natale Ortodosso. La Chiesa Ortodossa è una delle tre maggiori confessioni del Cristianesimo e vanta 250 milioni di fedeli, sia in Oriente che in Occidente (le altre due confessioni, quella Cattolica e quella Protestante, hanno 1027 e 316 milioni di fedeli). In Oriente l'ortodossia greca riunisce più dell'11% dei fedeli. Le Chiese Ortodosse delle varie nazioni sono autocefale, cioè si governano autonomamente ma riconoscono un primato d'onore al Patriarca di Costantinopoli; le Chiese Ortodosse più importanti sono quella greca, quella russa, quella serba e quella rumena.
Come abbiamo fatto per i musulmani, augurando un buon Aid El Fitr, auguriamo a tutti gli ortodossi Buon Natale:
Kala Christouyenna!
(greco)
Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
(russo)
Sarbatori vesele
(romeno)
Hristos se rodi
(serbo)
Natale ortodosso
Il Natale rappresenta l'evento della nascita di Gesù di Nazaret ed è una delle festività cristiane più importanti. La maggioranza dei fedeli, ortodossi, cattolici e protestanti, celebrano il Natale il 25 dicembre. Nelle nazioni dell'ex Unione sovietica, come Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Georgia, e nei Balcani, dove prevale la religione cristiana ortodossa, invece, il Natale è celebrato il 7 gennaio. La differenza tra queste date è dovuta al fatto che la chiesa ortodossa in Europa orientale non accettò né la riforma del calendario gregoriano né la riforma del calendario giuliano, così nel 1900 il giorno 25 di dicembre venne spostato alla data civile del 7 gennaio.Per la chiesa ortodossa, la ricorrenza di Natale è la seconda nell'ordine di importanza dopo la Pasqua. Il Natale, come la Pasqua, è preceduto da una quaresima di quaranta giorni. La fine del digiuno coincide con la vigila di Natale chiamata socèlnik. La tradizione vuole che nel giorno di socèlnik non si deve mangiare “fino alla prima stella”. A tutti gli ospiti che vengono ad augurare buon Natale, i padroni di casa offrono un bicchierino di vodka distillata. L’albero di Natale non è ancora addobbato. Sul tavolo le pile dei piatti, quelli di Natale, con un bordo celeste.La canonica cena del Natale ortodosso è magra, niente carne e prodotti a base di latte; sono ammessi solo uno o due piatti che ricordano ai commensali il sacro evento: cutià (grano di frumento o riso abbondantemente condito con miele) o vzvar (composta di frutta secca). Sotto la tovaglia si mette un ciuffo di paglia come quella della culla in cui dormiva il bambino Gesù. Sotto il tavolo invece va posto un oggetto di ferro che tutti i partecipanti toccano con i piedi: il ferro in Russia, sin dall’antichità, è simbolo di salute e forza. La cena passa in un silenzio solenne, e la festa comincia dopo la messa notturna. A tavola si radunano solo i membri della famiglia, mentre il giorno di Natale (7 gennaio), vengono gli ospiti. Dopo la quaresima si può dare finalmente lo sfogo ai piaceri della gola. Anzi, più ricco e vario sarà il cibo, tanto più agiata, credevano gli avi, sarà la vita durante tutto l’anno nuovo. I bambini e i giovani si divertono fuori a giocare e a fare scherzi di ogni genere ai vicini: nascondono le cose, bloccano le porte delle case e tante altre sorprese. Spesso si usava poi mascherarsi e andare in giro a spaventare la gente.Il Natale ortodosso, in genere, è una festa in cui si dà molta importanza agli auspici. È vietato in particolare fare le faccende domestiche, oltre alla cucina naturalmente, soprattutto spazzare per terra: si rischia di portare via dalla casa i soldi, la fortuna e la felicità. Guai a chi dà o prende in prestito denaro o cibo: resterà senza per tutto l’anno.
Fonte: http://www.ilpassaporto.it/
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