3 gennaio 2008

1908-2008. Cent'anni dalla catastofe di Messina

1908 – 2008. A cent’anni dal terremoto di Messina



Alle ore 5.21, mentre la maggior parte delle persone dormivano, il 28 dicembre 1908, lunedì, un terremoto, tra il 10° e l’11° grado della scala Mercalli, seguito da un maremoto, mise a soqquadro le coste calabresi e siciliane nei pressi dello Stretto di Messina. Questa città, con il crollo di circa il 90% dei suoi edifici, fu sostanzialmente rasa al suolo. Le scosse durano tre giorni e ci furono oltre sessanta repliche di minore intensità e ben duemila furono le scosse di assestamento registrate nei due anni seguenti. Per Messina il bilancio fu tragico: 70.000 morti su una popolazione di 170.000 abitanti e oltre il 90% degli edifici distrutto. Il sisma provocò un violentissimo tsunami, in assoluto il più grande mai registrato nel nostro Paese, che ovunque si manifestò con un iniziale ritirarsi delle acque del mare seguito dopo pochi minuti da almeno tre grandi ondate che portarono ovunque distruzione e morte.
Senza risalire a Pompei, l’Italia è stata colpita negli ultimi 400 anni da molti terremoti e tsunami. Questi ultimi hanno colpito nel 1627 il Gargano (30 luglio) (11° grado della scala Mercalli) l’11 gennaio 1693 la Val di Noto (Sicilia) e il 4 febbraio 1783 la Calabria.
Due anni prima del terremoto di Messina, alle ore 5.12 del mattino del 18 aprile 1906, San Francisco venne colpito da una scossa tremenda che provocò 3000 morti. Gli americani si aspettano una nuova potente scossa entro il 2032.
La Protezione civile italiana è sempre in allarme. Ma si sono fatti tutti i passi necessari per prevenire perdite di persone umane, di animali e di cose? Il Vesuvio continuerà il suo apparente letargo? Le pendici di questo vulcano sono veramente sicure oggi, e lo sarebbero in caso di necessità?
Questo “appunto” non vuole essere malefico o portare iella. Si afferma solo tra le sue righe che la sicurezza preventiva non è mai troppa. Troppo tardi potrebbero essere le lacrime di coccodrillo versate inutilmente dalle autorità preposte alla vigilanza. Dopo il casco per le motociclette, le cinture per le auto, i limiti di velocità (i cui effetti benefici sulla mortalità sulle strade è tutta da dimostrare) che hanno scatenato il legislatore, a quando un provvedimento serio per salvare le persone, gli animali e le cose in caso di “quasi certo” terremoto prossimo venturo?

Nessun commento:

Posta un commento