Storie di “comune umanità”: dalla A alla Z
Apurimac e Zizzi
di Roberto Maurizio
In una Italia dominata da scontri a tutti i costi, da eterne divisioni fra Guelfi e Ghibellini, da continue lacerazioni esterne, interne, trasversali, romboidali, esiste ancora una forte umanità che nella sua semplicità non merita le prime pagine dei giornali, perché il messaggio che da esse proviene è di un’estrema semplicità e di un’enorme sincerità.
Fra le tante Organizzazioni senza scopo di lucro, le cosiddette Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), due, in particolare, sono degne di menzione: “Apurimac” e “Zizzi”.
Fra le tante Organizzazioni senza scopo di lucro, le cosiddette Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), due, in particolare, sono degne di menzione: “Apurimac” e “Zizzi”.
Apurimac
La Onlus “Apurimac” prende il suo nome dall’impegno di sostegno statutario che si prefigge l’aiuto diretto alla popolazione peruviana dell'omonima regione latino americana. Questa Onlus ha assunto anche la veste giuridica di Ong (Organizzazione non governativa), che le permette di beneficiare dei fondi del Ministero degli Esteri, utilizzati per i progetti di cooperazione internazionale in America Latina e Africa. Nata il 2 luglio 1992, “Apurimac” è costituita legalmente a Roma. Scopo iniziale della sua nascita è l'appoggio alla missione agostiniana italiana in Apurimac, regione meridionale del Perù tra le più povere di tutta l'America Latina. “Apurimac” costituisce la sezione italiana della Ong “Order of St.Augustine”, accreditata presso il Dipartimento di Informazione Pubblica (Dip) delle Nazioni Unite a New York. Come ONG è abilitata alle seguenti attività: realizzazione di progetti di cooperazione internazionale nei Paesi in via di sviluppo; formazione in loco di cittadini dei Paesi in via di sviluppo; attività di informazione ed educazione sui temi della solidarietà internazionale.
Tra le vette della Cordigliera
Delle 25 Regioni con le quali è diviso il Perù, Apurimac è la quarta zona con la quale è diviso il paese andino. Apurimac è situata sulla Cordigliera delle Ande, confina con Cuzco, ed è divisa a sua volta in sette province: l'area d'intervento della missione comprende tre di queste, Grau, Antabamba e Cotabambas, dette “Province Alte” per la loro altitudine variabile dai 2.500 ai 5.000 metri sul livello del mare. Esse costituiscono la Prelatura di Chuquibambilla, 8.000 kmq di zona montagnosa e una popolazione di circa 80.000 abitanti. Questo territorio è chiuso in un isolamento geografico ed economico estremo: alla mancanza di vie di comunicazione si sommano un'agricoltura ed un allevamento di pura sussistenza, la limitata disponibilità di acqua e luce elettrica, l'assenza di capitali e tecnologie che rende le ricchezze del sottosuolo non sfruttabili. Analfabetismo e condizioni igienico-sanitarie penose sono ulteriori piaghe che affliggono la popolazione. A questa gente è diretto l'aiuto dei missionari e dell’associazione. Tale aiuto è una delle forme in cui si concretizza l'obiettivo guida di “Apurimac” onlus, il sostegno alle missioni che lavorano per i Paesi del Sud del mondo: in questo rientra la realizzazione di progetti di sviluppo in America Latina ed Africa.
Quipo: un nodo da sciogliere
Fra le tante iniziative di “Apurimac”, citiamo quella relativa all’assegnazione di una giornata particolare dedicata, non allo scontro, ma alla condivisione delle idee, alle testimonianze tra laici e religiosi per un confronto della prassi e dei percorsi educativi del volontariato. Non a caso è stato scelto il nome “Quipo”, che in quechua (la lingua della popolazione delle Ande), significa «nodo». L’appuntamento annuale, “Quipo”, è stato ispirato dall'enciclica di Benedetto XVI “Deus caritas est” e incentrato sul nuovo ruolo della carità nella sua più moderna accezione. Personalità di spicco del mondo laico e religioso, rappresentanti della realtà medica, politica e della comunicazione si sono confrontati in una tavola rotonda, per offrire nuove chiavi di lettura sull'inedita collaborazione tra realtà all'apparenza tanto distanti. Una collaborazione quotidianamente sperimentata da “Apurimac”, negli ultimi 15 anni, insieme ai missionari agostiniani, impegnati nelle missioni in Perù e Africa.
Amici della “Zizzi”
L’altra Onlus di cui ci vogliamo occupare è “Amici della Zizzi”, associazione impegnata dal 1986 in iniziative di carattere sociale, rivolte all'affidamento, al recupero e al sostegno di minori in condizioni disagiate. Tra le numerose iniziative dell’Associazione, menzionimo “Sos Affido”, un progetto ideato e realizzato per favorire un istituto ancora poco conosciuto in Italia: l’affido.
Affido
L'affido familiare è un provvedimento temporaneo, adottato dal Tribunale per i minoorenni, mediante il quale un minore viene accolto presso una famiglia, una comunità o una singola persona, nel caso in cui la famiglia di origine sia in una fase di difficoltà o nel caso in cui, per motivi generalmente legati ad una malattia, alla detenzione o di ordine educativo, non riesca ad occuparsi del figlio. È regolamentato dalla Legge n.184 1983, successivamente modificata dalla Legge n.149 2001. Le caratteristiche di questo provvedimento che lo differenziano, tra le altre cose, dall'adozione sono: la temporaneità - l'affido familiare non è definitivo e il minore, a differenza dell'adozione, non ha lo status di figlio; il mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine - il legame genitoriale non viene modificato; rientro del minore nella famiglia di origine - al termine della fase che impediva alla famiglia originaria di occuparsi del figlio questi torna a farne parte.
Una spiegazione chiara degli scopi, della natura di questa associazione no profit e dei suoi progetti,si può trovare nelle parole del suo fondatore Dott. Riccardo Ripoli, in uno stralcio del suo intervento di presentazione che riportiamo su "Articoli di Stampa, Scuola e Vita".
Contatti
Per prendere contatti con la prima Onlus, l’indirizzo web è: http://www.apurimac.it/ . Per “Amici della Zizzi”, http://www.zizzi.org/, oppure http://www.sos-affido.it/
Nessun commento:
Posta un commento