di Roberto Maurizio
La forza dei denti
Qual è il problema dei privilegi? Che non vengono dati a tutti. Il privilegio è la massima ingiustizia che esista nel mondo, quando non viene equamente distribuito. E' uno dei gradini fondamentali della Mafia. La condivisione della povertà portava l’Italia degli anni ’30 ad essere unita. La povertà portava all’immigrazione senza privilegi (se non qualche ragazza sfruttata come prostituta, oggi, smentendo la parcondicio, questo privilegio viene negato alle povere lavoratrici del sesso). La ricchezza condivisa si è fatta strada negli anni ’60. Una lambretta, una vespa e una cinquecento alla portata di tutti (anche se allora i Caimani e i Papaveri non mancavano, quelli che avrebbero riprodotto animali come la Gruber, le tante Guzzanti l’una contro l’altra unite nella lotta contro il Nano, 168 centimetri (ma la Guzzanti quanto è alta? Spero 3 metri al di sopra della gentaglia che lei vuole incenerire).
I più attenti si sono resi conto che questo non è un blog di destra, anche se su alcuni punti sembra che irrompa in tematiche privilegiate dalla destra: Almirante, Castelli, Bossi, Mr Bean , la casa di Manhattan. E’ un blog e basta. Quando ci sarà da attaccare Berlusconi che non riesce a ripulire Napoli, quando ci sarà da attaccare Berlusconi che non riesce a far volare i nostri aerei (se devo morire, scelgo io, testamento biologico, e voglio morire con l’Alitalia e non con i cugini francesi o i vecchi amici-nemici tedeschi, e non se ne parli neanche di Bianche Scogliere di Dover), quando ci sarà da attaccare Berlusconi che rompe i coglioni con le sue veline e con gente assoldata che sputa dentro il piatto pieno di milioni di euro, allora saremo in prima fila. Allora scenderemo in campo contro il Cavaliere, se non cadrà prima colpito alle spalle da 33 lame confitte nella sua schiena dagli amici, parenti e serpenti. Nel suo testamento biologico, sembra che Berlusconi abbia detto non voglio morire democristiano, non voglio morire comunista, non voglio morire, come Craxi, socialista. Sembra che abbia detto solamente: non voglio morire. Ma quanti vecchi comunisti gridavano negli anni '80 e '90 di non volere morire democristiani e adesso si ritrovano nel Pd? Quanti fascisti dicevano, prima di Fiuggi, di non voler morire democristiani, adesso si ritrovano nel Pdl? Quanti comunisti dicevano di voler morire comunisti e oggi sono fuori dal Parlamento? Dopo 60 anni di Repubblica l'unico partito che ha vinto, vince e vincerà sarà la Dc.
Gli slogan, la cosa più squallida
La conchiglia in difesa della vita
Le aziende, che devono far comprare il loro prodotto da una massa eterogenea di consumatori, lanciano slogan comprensibili a tutti, anche ai più imbecilli. Ma sono imprese, che debbono far vivere centinaia e centinaia di operari, di impiegati, di dirigenti, di guadagnare, di realizzare un Roe, un Roi. Ecco che allora anche i partiti politici lanciano i loro slogan, sempre imbecilli per la massa. Ok. Ma che i sindacati, cioè quelli che prendono le quote direttamente dagli iscritti, si avvalgano di slogan solo per poter squarciare la gola e per risultare il più incazzato possibile, è inammissibile. Quando si parla di scuola non si possono utilizzare slogan. Solo una sinistra vecchia e squallida può ancora manifestare il suo dissenso non con proposte ma con slogan.
Scuola, aborto e contadini
Slogan chiama slogan. Allora, questo è il mio slogan in favore del futuro dei nostri giovani.
Il futuro di Epifani e quello degli antigelmini (che ammazzano i bambini: aborto) si chiama contadini.
Mandare tutti coloro che rifiutano il cambiamento a casa, anzi in campagna, non dove hanno le ville e i casolari, ma a zappare la terra è l'unico modo per salvare l'Italia. Dategli una zappa e fategli capire che cosa significa lavorare. Produrre. Lavorare la terra è la cosa più umana che ci sia. Uno zappatore ha il contatto diretto con la natura. Chi meglio di Epifani e di quelle vecchiacce maestre trasmesse dal Tg3 e professoresse fotografate in aula potrebbe realizzare questo sogno?
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