30 settembre 2008

Dopo la liberazione dei 5 connazionali, la stampa italiana abbassa il sipario sul Darfur

La stampa nazionale riscopre il Darfur solo dopo il sequestro degli italiani in Egitto
di Roberto Maurizio

Campo profughi del Darfur in Ciad
Non tutti i mali vengono per nuocere
Ci voleva la cattura dei 19 turisti in Egitto (tra cui 5 italiani), per far tornare alla ribalta, sui media mondiali e soprattutto su quelli nazionali, paesi da sempre abbandonati a se stessi, Ciad e Sudan. Nei servizi televisivi della Rai, ma anche sulle grosse testate giornalistiche della carta stampata, in effetti, non è mai stato pronunciato il nome del Darfur, però, ci sono andati vicini. Quando impareranno a fare i giornalisti, forse, citeranno anche questa regione che sta proprio tra Egitto, Libia e Ciad.

Il bilancio di sei mesi di missione di pace Ue


L’Unione Europea, criticabile quanto si vuole, a volte, è superiore a molte altre istituzioni, che parlano e non agiscono. L’Esecutivo di Bruxelles proprio in questi ultimi giorni di settembre 2008, sta operando un bilancio sui primi sei mesi dall’avvio effettivo delle operazioni, avvenuto nel marzo scorso. Della Missione di forza di pace Eurofor Tchad/Rca. Bruxelles ha fatto sapere che, dal mese di novembre prossimo, alla Missione parteciperà anche la Russia.


La Missione di Pace per il Ciad e il Darfur
Christina Gallach

La Missione di Forza di Pace dell'Unione europea Eufor Tchad/Rca è stata avviata nell'ambito di un impegno più generale dell'Ue nella regione per affrontare le ramificazioni del conflitto in Darfur, la regione meridionale del Sudan al confine con il Ciad. La missione ha avuto come primo scopo quello di dare supporto ai 290 mila rifugiati che in fuga dal Darfur per approdare al confine tra Ciad, Sudan e Repubblica Centro Africana. La Russia, che parteciperà alla Missione della Forza di Pace Ue in Ciad a partire dal prossimo novembre, invierà quattro elicotteri da trasporto. La notifica del sostegno russo alla Missione è stata resa nota contemporaneamente all'avvio della missione di monitoraggio in Georgia dell'Ue Eumm, che si avvia ufficialmente domani, 1° ottobre, e coincide con la crisi Russia/Nato/Ue avviatasi quest'estate in seguito alla crisi militare nel Caucaso. Su questo argomento, si è espressa Christina Gallach, portavoce dell'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Ue, per cancellare ogni dubbio su un possibile legame tra l'evoluzione delle relazioni dell'Unione con la Russia: «I negoziati tra Ue e Russia sulla cooperazione in Ciad, iniziati lo scorso marzo, non sono stati per nulla influenzati dalla tensione scattata dopo la guerra in Georgia», ha detto Cristina Gallach. «È molto positivo - ha aggiunto Gallach - che con i russi si possa continuare a fare affari».

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