19 settembre 2008

Lina Sotis e Ancelotti

Lina Sotis e Ancelotti
di Roberto Maurizio

Carlo Ancelotti

Tutto ebbe inizio il 14 settembre scorso, subito dopo la seconda sconfitta consecutiva del Milan. Dopo due giornate, il “grande” Milan si trovava ancora a zero punto (- 3 come media inglese). Il Papa, nello stesso giorno, a Parigi, diceva di non benedire le coppie separate. Più separati di così, come Ancelotti e il Milan! Il Bon Ton vorrebbe che Ancelotti faccia le valigie. Nulla di serio. Però, Bon Ton, Ancelotti, Milan e Papa potevano rappresentare una miscela esplosiva per un sorriso in più. Quindi mando alla rubrica Bon Ton la mia “miserrima” battuta. Dopo due giorni, la mia “porcata” non compare sul Corriere, rubrica Bon Ton. Allora mi scateno. Perché? Cosa c’è sotto? Una censura preventiva per favorire il Papa a pochi giorni dal 20 settembre? Come si permettono di censurare una “cretinata”? È il segno dei tempi? Non ci resta che piangere. Scrivo una lettera orrenda alla conduttrice della rubrica per fa valere i miei diritti. Cara Lina, (questo è il testo integrale, intervallato tra parentesi da miei commenti postumi) ho inviato alla Sua rubrica una mia riflessione sul Bon Ton. Carlo Ancellotti (e qui cade l’asino, Ancellotti, nonostante che si pronunci cosi, almeno per i meridionali, si scrive Ancelotti, con una l, è come “innammorato” che a Napoli vale il doppio). Milan. Zero punti. Purtroppo ho utilizzato un accostamento "invadente": il Papa che in Francia ha, giustamente, affermato, di non benedire le coppie separate. Volevo solo dire la mia opinione: Ancellotti (sempre con due elle) non deve più guidare il Milan. Lei mi ha censurato, senza dirmi perché. Lei ha la mia email e mi avrebbe dovuto rispondere. Non l'ha fatto. Io, come può constatare ho scritto altre lettere sul Corriere della Sera, ma, grazie al loro spirito democratico, i Suoi colleghi li hanno pubblicate. Solo due rubriche mi hanno censurato, la Sua e quella del Vice direttore che vola sempre più in alto, l'ambasciatore che non porta pene (qui me la sono presa con l’Ambasciatore Sergio Romano, che avrà giustamente scartata una mia missiva). Lei mi ha censurato perché in Italia non si può parlare male del Papa? Se fosse vero, saremmo veramente in dittatura (qui il tono si alza, non contro il Papa, ma contro la Stampa corrotta). Attenzione, però, anche le vostre lettere censurate passano sul Web (il riferimento è esplicito, tutto ciò che passa sul Web resterà per l’eternità, come Pamela Anderson). Il Web che voi state utilizzando è la vera democrazia (La demagogia incalza, mi sentivo come Di Pietro con il megafono fra gli "operai" dell’Alitalia – 88 mila euro l’anno, sono quelli della terza settimana). Voi non potete staccare la spina (riferimento intellettuale di sinistra, Marshall Mcluhan). Lo potete fare solo con la censura (e il pensiero va a Hugo Chavez e a Evo Morales, il primo del Venezuela pieno di italiani che si fanno calpestare la testa, il secondo a capo della mia amata Bolivia, la terra di Bolivar, amante della pace e dello sviluppo). Ma esiste la storia con la S maiuscola (i nostri storici non hanno ancora saputo decifrare gli ultimi sessant’anni della nostra storia, pur avendola vissuta, come fa, allora ad esistere una Storia?). Sono sicuro che Lei non avrà il coraggio di pubblicare la mia lettera (invece no, l’ha pubblicata). Non siete come Radio Radicale dove possono accedere tutte le persone che vogliono dire qualcosa (mentre censurano i loro collaboratori, ad iniziare da Capezzoni per finire a Luigi De Marchi). Voi censurate e fate dire solo le banalità che volete. Se per essere pubblicati non bisogna citare il Papa, ditelo. Mi risponda e mi dica: 1. perché sono stato censurato? 2. quali sono i vostri criteri di scelta; 3. Bon Ton è una rubrica aperta a tutti? In questa valle di lacrime, con licenziamenti che tagliano le gambe a migliaia e migliaia di persone negli Stati Uniti, esiste solo un'Isola Felice: l'Italia. In questo bel paese tutto è consentito (anche far prevaricare l’ombra sinistra del licenziamento per di battere Berlusconi: ecco i nuovi martiri, che saranno fatti santi, i sindacalisti che scelgono il patibolo, non per loro, ma per i bambini che saranno ridotti alla fame a causa dell’ideologia, una bestia feroce che cerca in ogni modo di sopravvivere a scapito di innocenti), anche censurare le battute. Il seno della Savino non lo censurate. Se continuate così vi resterà solo una cosa da fare: rifarvi il seno (sarà quello che si rifaranno gli operai milionari dell’Alitalia). (questo pezzo sarà pubblicato su robertomaurizio1947.blogspot.com).

Morale della favola

Lina Sotis


Ecco la risposta sconvolgente che Lina Sotis, responsabile di Bon Ton, una rubrica che conduce sul Corriere della Sera fin dal 1982, un manuale di saper vivere in società, autrice di numerosi saggi e romanzi, tra gli altri, “Il nuovo Bon Ton”, “A me piace quella lì”, “Il colore del tempo” e “Una come tutte”.
Sotis, Mercoledì, 17 Settembre 2008
Caro Roberto, lei non è stato censurato ma ha semplicemente posto la domanda a chi proprio non sa rispondergli. A mala pena so chi sia l' Ancellotti e non vedo perché devo infiltrarmi in una situazione così insidiosa e paludosa. Perché si arrabbia tanto? E' milanista? E' di cattivo carattere o ce l'ha con me? In ogni modo grazie di scriverci, ma per piacere la prossima volta scelga soggetti lontani dal calcio. Tipo: vale la pena di arrabbiarsi tanto con una signora.Ciao Roberto.

Lina, l’incantevole
Cara Lina, se non fosse per la tua età, io sarei stato schiavo dei tuoi desideri. Non è che son di primo pelo, ma per me sei veramente magnifica. Hai smontato in un attimo tutti i miei bollori. Hai ragionato con la testa e con il cuore. Ci vorrebbero altre donne come te in questa Italietta che non riesce ad uscire dalle secche, perché è milanista, comunista, fascista, calcista. Ci vogliono donne come te che riescono a riconoscere il buongusto e disprezzano le mutande bianche o rosa che escono dai bordi dei pantaloni o della gonna. Quello che manca all’Italia è il buon gusto. Arrangiarsi è cattivo gusto, come quello che ho fatto con te. Ancellotti, vedrai, verrà alla Roma. Più cattivo gusto di così?

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