La ferrea logica della perfidia
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Forse questi versi (si fa per dire) stanno cercando di essere poesia, intesa come momento sublime per parlare con chi ha la capacità di capire. Un interlocutore che sente, vede, ma non dialoga. Il dialogo è finora un monologo.
Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile
L’una, le due, le tre, le quattro.
Il tempo inesorabilmente e lentamente passa.
Un braccio legato alla spalliera
Fissato come Cristo in Croce
Chiede e non trae beneficio alcuno.
Venerdì, Sabato e Domenica
Un sorso d’acqua chiede e non trova nessuno.
Chiede rispetto e come ricompensa
In Cielo si porta la sua anima immensa.
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