30 settembre 2008

Con i piedi per terra

Giucas Casella, Zelig, Concita e la satira
di Roberto Maurizio

La "pugnetta"

Mentre il capitalismo sembra sprofondare sotto i magli di una crisi dello stesso livello di quella del 1929, se non peggio, l’Italia si perde sull’Isola dei famosi (una delle poche trasmissioni dove non viene attaccato Silvio Berlusconi, per il momento). Contemporaneamente, Zelig (con perdite gravi di audience, spero), pagato da Berlusconi, non fa altro che vomitare sul suo datore di lavoro. Claudio Bisio, nonostante tutto, vuole far ridere ad ogni costo. Così si inventa la “pugnetta”. I telespettatori ridono e gli Arcimboldi di Milano se la godono. Se i genitori degli Arcimboldi e dei Bisiotti avessero usato le stesse tecniche suggerite da Zelig sarebbe stato veramente un evento fantastico per la salvezza del nostro Globo.

Wall street
Mentre Wall Street ingoia miliardi di dollari, e forse sta per mangiarsi anche i nostri risparmi, il povero imbecille telespettatore italiano ingoia l’abbandono di Giucas Casella dall’«Isola dei famosi». La “pugnetta” di Zelig si colloca allo stesso livello della minaccia a mano armata contro il Ministro Brunetta (che fa rima con…).


Concita



Grazie Concita, così si fa la satira! Era ora di decidere l’eliminazione di chi con la sua altezza oscura Berlusconi! Una sinistra così non si era mai vista prima: uccidevano solo quelli alti più di un metro e settantadue (ogni riferimento a Moro è puramente casuale).

Luxuria
Sull’Isola dei famosi solo una persona, una vera persona, si può salvare: è Vladimir Luxuria, che ha dovuto lottare contro l’integralismo più ottuso, molto diffuso, nella sinistra radicale. Mentre, deve essere respinto con veemenza l’arroganza di Zeling che se la prende addirittura con i ciechi. Forse quelli che sono diventati tali con le loro “pugnette”. Animali! Bisio, sei un animale! Ma quello che più dovrebbe preoccupare gli italiani è il perché Berlusconi debba continuarti a pagare. Ormai, i voti gli hai già portati! Perché devi continuare a conficcare la lama del coltello sulla persona che ti paga? Non è colpa tua, caro Bisio. Forse, oggi, con un giorno in più rispetto al suo calendario, il Deus ubis commilitonis eminentis, capirà che non gli servi più. Come le Iene, come Non dire mai…, come Ilary Blasi.

Le Iene
Quello che non capisco, come non capiranno molti italiani, perché il Governo Berlusconi sta mandando i soldati nelle strade, sta ripulendo l’Italia dai Rom, sta sbaragliando le puttane dalle strade, e poi, in Tv ha dei veri acerrimi nemici che non offendono solo lui, ma anche gli spettatori che sono costretti a seguire certe trasmissioni. Santoro, va bene! Chi vede Anno Zero sa che non parte da zero ma parte da sinistra. Sa che è di sinistra. Va bene. Ma, facendo zapping sulle trasmissioni colluse con il conflitto d’interesse, quelle di Mediaset, ti compaiono, non già quelle dichiarate di sinistra come Maurizio Costanzo, per quel che vale, colluso con Maria De Filippi, una donna, una storia, ma le Iene. Decisamente schierate. Il team formato da giovani bene della borghesia romana e lombarda, che vestono i panni sinistri.

D’Alema sesterzi
Ma non sarà che Berlusconi paga i suoi schiavi giornalisti della cosiddetta sinistra per sconfiggere la sinistra? Tutti i giornalisti, negli anni ’80 e ’90 prendevano soldi dai Governi (ad eccezione di Giuliana Sgrena e qualche un altro). Oggi, per essere di sinistra devi essere contro Berlusconi. Quindi, io, per fare gli interessi di Berlusconi mi dichiaro contro Berlusconi, quindi sono di sinistra, prendo i soldi da Berlusconi. Così se io sono contro gli Stati Uniti e sono di sinistra, per avere i soldi dagli Stati Uniti mi dichiaro contro Berlusconi, quindi sono di sinistra. Ma non vado con Barack Obama, come ha fatto Walter Veltroni che non ha capito niente (yes, we can, tradotto in romanesco se po’ fa’ e ha perso le elezioni). Vado con chi conta (Yes, I want money, Dammi i sesterzi), come dice con i piedi per terra Massimo D’Alema.

Nessun commento:

Posta un commento