3 settembre 2008

Vacanze molisane 5

Campomarino, Këmarini, a due bracciate dalle Tremiti
di Roberto Maurizio

Sul Lido La Vela, a Campomarino, puoi toccare le Isole Tremiti, con un dito
Ruri, Porkanuni, Këmarini

Campomarino, 23 luglio 2008. Gesù, Santa Cristina e un viso di una fedele, dove traspare in tutta la sua potenza una trilogia senza soluzione di continuità. La stessa fede ritrovi in Ruri e Porkanuni
Minoranze linguistiche
Su “Le News di Stampa, Scuola e Vita” del 7 dicembre 2007, avevamo dedicato un lungo articolo alle minoranze linguistiche del Molise, tutte situate nella Provincia di Campobasso, sia quelle croate (Montemitro, Acquaviva Collecroce e San Felice del Molise) che albanesi (Montecilfone: Munxhufuni, Portocannone: Porkanuni, Ururi: Ruri e Campomarino). La troupe di “Vacanze molisane”, com’è noto, ha avuto il suo centro di intelligence presso l’Hotel Santoianni di San Martino in Pensilis, quindi, lontano dal primo paese arbëreshë della lista. Su “Vacanze molisane 4” ci siamo occupati di Ururi e di Portocannone. Oggi tocca a Campomarino, in albanese Këmarini.

Un mare con la bandiera blu


Campomarino è un comune di 6.443 abitanti della Provincia di Campobasso. È il secondo comune marinaro dopo Termoli, anche perché se si esclude Petacciato, sono solo questi due paesi ad essere bagnati dal Mar Adriatico. Il centro principale, sorge su un promontorio, mentre ai piedi di quest'ultimo si estende una vera e propria Città marittima, Campomarino Lido, che durante l’estate raggiunge circa 100.000 frequenze, tra abitanti, villeggianti e pendolari. Stabilimenti balneari di primissimo ordine affollano una spaziosa spiaggia, “sorvegliata” da barriere artificiali di massi e cemento che formano un margine alle maree e all’erosione. Solo 50 anni fa, la spiaggia di Campomarino Lido sfiorava i 200 metri di profondità. A pochi chilometri di distanza, sorge la contrada Nuova Cliternia, caratterizzata principalmente da campi agricoli, fondata durante il fascismo. Il Territorio di Campomarino è abitato sin dal diciannovesimo - diciottesimo secolo a.C. come dimostrano i resti dell’insediamento scoperto nel 1980 in località Arcora. Distrutta più volte durante le invasioni barbariche, riuscì a risorgere ed a divenire centro di primaria importanza longobarda e normanna. All’inizio del periodo Angioino, il paese apparteneva al feudo della famiglia d’Alneto. Nel XV secolo, passò sotto il dominio dei Monforte per essere successivamente donato da Cola Monforte alla Corte Regia. Il terremoto del 1456 danneggiò duramente il paese ed il feudo era divenuto quasi deserto: nel XV secolo questo venne ripopolato dai profughi albanesi, costretti a lasciare la terra natale a causa dell’avanzata dei turchi nei Balcani. Nel 1466 fu raggiunto dagli Albanesi in fuga dai Turchi. Dal 1461 al 1470, Giorgio Castriota Scanderberg (principe di Krujia, in Albania), inviò un corpo di spedizione di circa 5.000 albanesi guidati dal nipote Coiro Stresio in aiuto a Ferrante I d'Aragona nella lotta contro Giovanni d'Angiò. Coiro Stresio sconfisse, il 18 agosto del 1461, a Lago di Sangue, posta tra Greci, Orsara di Puglia e Troia, le truppe partigiane di Giovanni d'Angiò guidate da Piccinino. Le popolazioni , ed anche Campomarino, subirono allora quella che fu nella storia delle colonie albanesi in Italia, la terza migrazione. Per i servizi resi, furono concessi al principe Scanderberg diritti feudali su Monte Gargano, San Giovanni Rotondo e Trani e fu concesso ai soldati e alle loro famiglie di stabilirsi in ulteriori territori. I coloni albanesi rifondarono le terre e vissero convivendo pacificamente per lungo tempo con la popolazione locale. Dopo vari Governi, tra cui spicca quello del conte Manelfrido dal 1503 il potere passò alla famiglia Di Sangro, la quale fu l’ultima titolare del paese prima dell'abolizione del feudalesimo. Gli abitanti si chiamano Campomarinèsi. La chiesa di Santa Maria a Mare è la più importante del paese: essa fu costruita tra il XII ed il XIII secolo in stile romanico e restaurata nel 1710. I Resti più antichi sono gli absidi e la cripta appartenenti alla prima costruzione: nella cripta sono stati impiegati anche degli elementi romani di spoglio, tra cui dei capitelli con motivi vegetali; in essa si trova inoltre un affresco quattrocentesco raffigurante San Nicola e San Demetrio, quest’ultimo ritratto mentre combatte contro un turco.

Via Alcide De Gasperi: da pista di atterraggio a lussuoso passeggio


Nella storia più recente gli eventi storici meritevoli di ricordo sono i moti rivoluzionari del 1799, quando numerose popolazioni di origine albanese, tra cui Campomarino, si schierarono al fianco delle truppe Sanfediste per sostenere la monarchia dei Borboni contro la Repubblica Partenopea e i Francesi. Il secondo evento di grande rilevanza storica internazionale è riferito al secondo conflitto mondiale, quando Campomarino fu sede di numerosi campi d’aviazione alleati. Da questa piccola città partivano numerose missioni di guerra con caccia e medi bombardieri, per attaccare le postazioni tedesche nei Balcani e nel nord Europa. Per questo suo ruolo nella Seconda Guerra Mondiale molti la ricordano come la “città degli aviatori”. La pista dell'aeroporto, oggi via Alcide De Gaspari, è diventata quello il "corso", che porta dalla stazione ferroviaria al lido "Conchiglia azzurra", il più antico del luogo.


Il Lido di Campomarino
Il lido di Campomarino, perla emergente della costa molisana, gia' negli anni scorsi si e' vista assegnare il prestigioso riconoscimento di Bandiera Blu d'Europa, marchio di garanzia della CEE per le spiagge piu' pulite e attrezzate d'Italia. Il turista che sceglie Campomarino potra' scoprire nello spazio di pochi km un piccolo grande universo d'ospitalita', strutture funzionali e innumerevoli possibilita' di svago. Inoltre Campomarino Lido può rappresentare un ottimo punto di appoggio per escursioni e gite giornaliere dato che dista solo 7 Km. dal porto di Termoli, ideale per imbarcarsi verso le splendide Isole Tremiti ed è non lontano da località molisane di grande interesse culturale e storico quali Altilia, Pietrabbondante, Agnone e religioso come San Giovanni Rotondo e altri Santuari del Gargano (Santuario di Padre Pio e Santuario di San Michele). Nella Sezione dedicata alle strutture alberghiere troverete un ampia possibilità di scelta tra gli hotel e/o residence. Gli stabilimenti balneari del Lido di Campomarino sono: Mare Chiaro, Miramare, Toschi, La Piovra, La Vela, La Perla, Anna, Azzurro, Barone e Rosa (ogni stabilimento è preceduto da Lido).

Campomarino, "città del vino"


Città del Vino è una definizione che indica un luogo privilegiato per questa antica arte di vinificazione. La Città del Vino è quindi quel luogo dove da secoli grandi ed esperti vignaioli hanno prodotto il vino e lo portano a degustare ad una grande quantità di persone amanti del buon gusto. Città del Vino è anche un nome depositato e riservato a quelle cittadine Italiane che fanno parte dell’Associazione omonima, sorta a Siena nel 1987. Esso è quindi un titolo di cui possono fregiarsi tutti coloro che hanno acquisito i diritti, sia per l’adesione all’idea, ma soprattutto per la loro autentica storia enologica. Campomarino, quindi, per la sua tradizione vitivinicola, per la estensione del territorio coltivato a famosi vitigni, ma soprattutto per la qualità del prodotto vinificato, come i d.o.c. delle cantine Cliternia, Di Majo-Norante, Borgo di Colloredo e Di Tullio, non poteva certo sottrarsi ad un impegno così importante.


Le foto
Le foto scattate a Campomarino, Lido e Città, da parte della nostra troup, sono circa 400. Troppe, anche per gli "stomaci forti". Alcune sono veramente belle perché colgono l'attimo. Le Tremiti a "due bracciate", la processione e la fede, le onde che si infrangono in quell'istante irripetibile, lontane dagli Tsunami, lontane da Gustaf e dalla sua malefica sorella Catherine, ma parenti di una data che è rimasta impressa nel Dna degli abitanti della regione: non 1789 (Rivoluzione francese), non 1492 (scoperta dell'America), ma 1456.








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