20 luglio 2009

20 luglio 1969. La conquista della Luna

L’uomo sulla Luna
di Roberto Maurizio

Un mare di tranquillità


Il 20 luglio 1969, il modulo lunare “Eagle”, con a bordo Neil Armstrong e Edwin (Buzz) Aldrin venne separato dal “Columbia”, sul quale rimase Michael Collins. Dopo un attento controllo visivo, “Eagle” accese il motore e iniziò la discesa. Durante questa fase, gli astronauti si accorsero che il sito dell'atterraggio era molto più roccioso di quanto avessero indicato le fotografie. Armstrong prese il controllo manuale del modulo lunare, che fece allunare alle 20:17:40 Utc. Il primo sito di atterraggio dell'Apollo, nella parte meridionale del Mare della Tranquillità a circa 20 km a sud-ovest del cratere Sabine D, fu scelto perché ritenuto abbastanza piano e liscio dai rilevamenti effettuati dai lander Ranger 8 e Surveyor 5, così come dalle mappe tracciate dal Lunar Orbiter. Alle 2:56 UTC, ovvero, sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo, Armstrong compì la discesa sulla superficie e fece il suo “grande passo per l'umanità”. Aldrin lo seguì. I due astronauti trascorsero due ore e mezza a fotografare la superficie lunare e a raccogliere campioni di roccia.

Una bastonata per le femministe: tre uomini, due dei quali sulla Luna, e un bel “mankind”


Dopo 40 anni l’emozione resta la stessa che fece “attaccare” al video milioni di telespettatori. In Italia, quando Armstrong pronunciò l’ormai frase storica “A little step for a man, a big step for mankind”, erano le 4.56 del 21 luglio 1969. l’Italia insieme con il resto mondo assistette con febbrile emozione al compiersi di una storica tappa dell’umanità: lo sbarco dell’uomo sulla Luna. E se anche quell’incredibile viaggio vedeva come diretti protagonisti solo tre uomini, in realtà milioni di persone sparse in tutto il pianeta erano parte della missione «Apollo 11».


Orlando il furioso e Tito tra i tetti ritinti e tra una shadow e l’altra



In Italia, il sacerdote di quella lunga e, per chi l’ha vissuta, indimenticabile diretta televisiva è stato Tito Stagno. Fu lui, insieme con Ruggero Orlando da Houston, ad accompagnare gli italiani in quella straordinaria avventura. Adesso, come durante la fine della seconda Guerra mondiale, si scoprono altri protagonisti, come Piero Angela, allora un perfetto sconosciuto. Quello che resterà impresso nella mente degli italiani di quel giorno indimenticabile, sono le voci di Tito Stagno e di Ruggero Orlando e basta. Momenti di tensione, di alta televisione, mai prima e mai dopo superata. Ruggero che rimproverava Tito del suo approssimativo inglese. Ad un certo punto, mentre il modulo lunare stava per “allunare”, ci fu uno scontro tra i due “telecronisti” (che bel termine, ormai non più esistente) che raccontavano dal vivo un evento storico. La mia ricostruzione non può essere precisa, ma, ad un certo punto nacque la diatriba sul temine “shadow”. Secondo Tito erano le condizioni di una possibile grande ombra che ostacolava l’atterraggio dell’Eagle. Invece, più “laicamente” Ruggero parlava di problemi di barba. Un omaggio va a tutti e due i grandi cronisti. Ma, insuperabile rimane Ruggero Orlando, un grande giornalista che ha fatto vivere gli Stati Uniti come una grande nazione, con le sue glorie e i suoi limiti. Un grande, grandissimo Ruggero Orlando.






Le celebrazioni negli Stati Uniti



Gli Stati Uniti d’America celebrano i 40 anni dallo sbarco sulla Luna con una raffica di iniziative che hanno riportato in primo piano i tre astronauti protagonisti della storica missione dell'Apoll0 11. La più attiva, nella corsa alle celebrazioni, è stata indubbiamente la Nasa che offre sul sito web la trasmissione in “tempo reale” della intera missione degli astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins (che restò in orbita lunare): dal lancio ieri dell'Apollo 11 fino al ritorno con successo sulla Terra il 24 luglio. La trasmissione consentirà di rivivere il 20 luglio il famoso 'primo passo' di Armstrong sul nostro satellite. Per l'occasione la Nasa ha inoltre presentato una versione restaurata (con l'aiuto di una compagnia di Hollywood) delle immagini delle passeggiate lunari di Armstrong e Aldrin. Ieri la Nasa ha diffuso muove immagini del punto di atterraggio di Apollo 11 scattate dal Lunar Reconnaissance Orbiter, che è in orbita lunare. Oggi sarà la National Symphony Orchestra del Kennedy Center di Washington a celebrare l'impresa con un concerto dedicato ai temi musicali di film come 'Guerre Stellari', 'Star Trek' e 'E.T.'. Il giorno dell'anniversario, lunedì 20 luglio, la Nasa terrà una conferenza stampa a Washington con la partecipazione di Aldrin (di gran lunga il più attivo tra i tre membri dell' Apollo 11) e di altri famosi astronauti come James Lovell (Apollo 8 e 13), Thomas Stafford (Apollo 10) e Eugene Cernan (Apollo 10 e 17).
Sempre lunedì Aldrin ed altri astronauti, insieme ad alcuni dirigenti della Nasa, parteciperanno ad un dibattito al Newseum sul futuro della esplorazione spaziale, un tema che sta particolarmente a cuore all'ente spaziale Usa ancora alla ricerca di una missione definita dopo il completamento della Stazione Spaziale Internazionale. La sera dl 20 luglio i tre astronauti dell'Apollo 11 parteciperanno, insieme a numerosi altri colleghi, ad un ricevimento per celebrare l'anniversario della storica missione e per conferire un premio postumo al presidente John Kennedy (Ambassador of Exploration award) che lanciò in un famoso discorso la sfida allo sbarco sulla Luna entro gli anni '60. Per l'occasione la tv cable HBO ha rimesso in vendita la sua miniserie 'Dalla Terra alla Luna', prodotta dall'attore Tom Hanks, che comprende dodici ore di materiale sull'intero programma spaziale, dalle capsule Mercurio fino alle missioni Apollo. I media americani sono pieni di interviste a celebrità per sapere dove erano quando Armstrong sbarcò sulla Luna. Una delle risposte più insolite giunge dall'ex-candidato alla Casa Bianca John McCain: "Nel 1969 ero prigioniero dei vietnamiti - ha spiegato - Seppi che avevamo conquistato la Luna solo un anno e mezzo dopo".

E la Luna bussò
Michael Collins, Roma

Lo sbarco del 20 luglio 1969 ebbe come protagonisti parecchi italiani, o ritenuti tali, oriundi, nati per caso, cittadini onoris causa, siamo lontani da Cristoforo Colombo. Il più illustre di tutti, in questa vicenda, è Michael Collins, nato a Roma il 31 ottobre 1930. Michael, sicuramente il più simpatico della “comitiva”, rimase a bordo del “Columbia”, che ricorda vagamente il “genovese”. Per parecchie ore, Michael rimase oscurato e ignorato da tutto il mondo, per questo viene ancora ricordato come l’uomo più solo nell’Universo.
Invece, Michael, da buon romano, come dice Bossi, stava “riposando e meditando” e faceva fare i lavori più “umili” ai suoi amici, che allunavano come se fossero in “Formula Uno”, scendevano i gradini per recitare frasi storiche, “A little step for a men and so on”, raccoglievano le pietre lunari, lasciavano la targa « Here Men From Planet Earth First Set Foot Upon the Moon July 1969 A.D. We Came in Peace For All Mankind », risalivano sulla scaletta, riaccendevano i motori… Ma che fatica. Collins, da buon romano, faceva lavorare gli altri. E vi sembra poco! Nonostante che non abbia fatto un gran che, Collins, il romano, rimarrà nella storia. E c’è ancora chi canta la canzone più cretina come più cretina non si può “E la Luna bussò”. Collins allora rispose “aspettate un momento, adesso opro”.

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