9 luglio 2009

Lo Turco al G8 censurato dal Corriere

La censura G8 del Corriere della Sera: Lo Turco all’Aquila
di Roberto Maurizio

Su di un trono di argilla

Il Corriere della Sera è il giornale italiano che vende di più perché, effettivamente, ha più notizie ed è ben fatto. Ma il merito di questo “primato” è che non ha concorrenti in grado di spodestarlo dal suo trono di argilla. Anche on Line il Corriere batte la “miserabile” concorrenza, ci vuole poco! Dal trono, Il Corriere fa il bello e il cattivo tempo. Attacca e spara a zero contro gli avversari (il governo Berlusconi e tutti quelli chi gli stanno sulle palle). Esemplare è stato il Corriere on line di ieri: attacco sotto la cintura al Berlusca, schifezze da far cadere anche uno Zar. Oggi, dopo che Obama si espresso in favore del governo italiano, il Corrierone, presenta queste notizie: Santa Rita, la paziente in lacrime; “Sono quello dei gelati”; Ahmadinejad non ha riflessi come Obama per trucidare un insetto. E le foto di Berlusca mentre s’ingroppa una minorenne? E le foto del Berlusca mentre tira quintali di cocaina? Dove sono? Il grande successo dell’Italia in questo G8 ha fatto riposizionare (un termine assai noto al giornale milanese che ha più redattori napoletani che fattorini di Bergamo) la barra in favore del “grande colpevole”. Ci sono ancora molte ore da attendere, e non si sa come andrà a finire il tutto! Però, chi ben comincia è alla metà dell’opera.


Yes we camp
A chi ha inventato questa lordura sarà assegnato il prossimo premio Pulitzer. Non lo capiscono gli anglosassoni e non lo recepiscono gli italiani. Ma quante massaie e pensionati sanno cosa significa we? L’errore già fatto dalla “giunta Roma-Veltrona” che gli ha regalato una sconfitta sonora (Yes, We Can) adesso viene messo in mostra dal Corrierone che chiede giudizi in merito. E noi, come iscritti al giornale on-line, inviamo il seguente messaggio che è stato decisamente censurato senza che siano state date le motivazioni. Allora, Corrierone: due sono le cose. La prima, ho dai spazio, come Radio Radicale e fai dire agli italiani quello che pensano, allora sei “in” e un po’ americano; o sei un lurido fascista che censuri senza dire perché. Corrierone: o fai partecipare tutti o non far partecipare nessuno. Io invito tutti a non scrivere più a questa merda di giornale che rifiuta i tuoi interventi senza spiegarti perché. Ecco il testo censurato. E poi parlano di Iran, di Cina. Ma sono degli angioletti rispetti a questo ammasso di gentaglia che crede di fare il giornalismo. Siete fuori dal tempo. Siete gente arricchita che credete solo nei soldi. Siete delle persone malvagie che non fanno né l’interesse del giornale (e chissene frega) né l’interesse del paese. Quando crescerà il paese con una stampa che censura una lettera di un suo lettore. Giudicate la lettera. Forse mi sbaglio. Forse non è scritta bene, ma, se andate a vedere quello che il Corrierone pubblica vi renderete conto che la mia “missiva” è sgrammaticata quanto le altre. Basta con la grammatica! Pubblicate le opinioni! E le mie erano: 1. Se gli abruzzesi continuano a fare melina e a pretendere sempre più soldi senza dare nessun cenno ad un gesto come quello di rimboccarsi le maniche (come hanno fatto in Friuli), allora siamo nella spazzatura; 2. Il terremoto è un evento che può essere previsto, grazie alle forze del G8, G24 o come cavolo volete chiamarlo; 3. Il terremoto in Abruzzo poteva essere meno distruttivo se le case non fossero state costruite proprio sul “cratere”; 4. Il Vesuvio ha una “panoramica” molto più bella dell’Aquila, quanto tempo dobbiamo aspettare per farci dire dalla splendida Angela Merkel, arrivederci!
La Carla e la quarta settimana
5. Carla Bruni, un’italiana di serie B che arriva in Abruzzo venerdi, quando c’è il pesce! Una Carla che si è messo in testa di difendere la Veronica. “Ma chi vi capisce a voi che avete soldi a palate?”, avrebbe detto un terremotato sotto “we camp”. Divorziate, attricette, volgare persone che appena possono si aggrappano alla fame nel mondo, al Tibet, al Darfur. Fa In parlare dei poveri, delle religioni che ti risollevano l’anima dopo aver comprato una Maserati e non sanno nemmeno dove sono stati uccisi le 150 persone in Cina. Si informano le signore bene attraverso ripetizioni private, qualcuna anche sulla barca del Massimo. Ma che volete, noi di sinistra, a Milano Marittima o a Capalbio, abbiamo problemi con la retro marcia della Ferrari, “non riesce a raggiungere la quarta settimana”.


La strage degli innocenti, 300.000.000 di bambini uccisi nel mondo
Ma vuoi mettere che bello è combattere per un bambino africano. Facce di bronzo chiedono aiuto solo per farsi pubblicità. Dal 1987 (legge sulla Cooperazione allo sviluppo n° 49/87) ad oggi, sono morti circa 300.000.000 di bambini. Da quando sono entrati i tromboni dell’aiuto ai bambini (George Clooney e altri della stessa specie), i bambini continuano a morire sempre di più. Questi energumeni dovrebbero incazzarsi un po’ e cercare di avere notizie sui risultati raggiunti dalle associazioni internazionali, in primis la Banca mondiale, seguito dalla Fao, dall’Ifad. Tutti organismi fatti per far sopraelevare gli stipendi di buracrati da quattro soldi (cento milioni di euro all’anno, come minimo). Mentre le agenzie internazionali si trastullano cercando divi per fregare altri soldi agli Stati e ai privati, mentre gli immigrati sono stati fermati in Libia, mentre l’Hnhcr si comporta come il Corriere della Sera, milioni e milioni di bambini muoiono nella completa indifferenza. Mentre il Papa afferma, giustamente, di portare un rimedio alla fame nel mondo; il G8, come sempre, si schiererà in favore dei paesi poveri (sono 30 anni che il G7 pubblica le stesse tesi ormai consunte, gli sherpa li copiano di anno in anno – su questo Stampa, Scuola e Vita, produrrà i documenti), in base ai miei calcoli basati su percentuali prodotte dalle Nazioni Unite, sono 300.000.000 i bambini uccisi dalla fame. Se avessi dovuto prendere quelli di Pannella del 1989 saremmo a circa 800.000.000 di bambini, uccisi dall’ingiustizia umana.

No-global, N0-G8. N0-terremotati Tutto ciò, mentre i Noglobal, come il terremoto, fanno il loro mestiere, il G8 cerca di fare il suo. Tutti e due nel vuoto assoluto. Allora ci si mettono anche gli abruzzesi che per un “pezzo di tetto” stanno distruggendo un popolo orgoglioso che non ha mai detto grazie a nessuno, ha sempre saputo cavarsela con le proprie forze. La storia è tiranna. Solo il tempo potrà dire se la dignità è superiore ad una mela. Queste mie considerazioni, fatte durante un’estate fresca, in un appartamento di Roma che ha subito danni non evidenti immediatamente nella sua struttura dallo stesso terremoto dell’Aquila, sono solo evidenziate per dimostrare quanta strada ancora deve percorrere l’Italia per sentirsi superiore agli altri (certamente, è superiore alla Spagna e al Regno Unito, dai quali non abbiamo nulla da imparare, anzi, abbiamo sempre insegnato a loro l’educazione, il diritto romano e la civiltà). Dal Corriere, che mi ha censurato, aspetto una risposta che non verrà mai. Ecco il testo censurato:

Lo Turco
Sono lontani i tempi dei "grandi" dell'Abruzzo: Benedetto Croce, Gabriele D'Annunzio e tanti altri abruzzesi. "Yes we camp", la protesta dei teleguidati abruzzesi (scritta visibile dall'alto alle telecamere), renderà questa terra martoriata da un "povero" terremoto, che non ha fatto altro che fare il suo mestiere, lontana dagli interessi nazionali. Ma se contestate il vostro governo, perché mai io, paese straniero, devo venirvi incontro? Carla, un'italiana impossibile, vi ha sputato in faccia! Bene, forse ve lo meritate. Non so cosa penserà "Madonna", una delle poche abruzzesi che tengono alto il nome di una Regione che ha fatto la storia dell'Italia e che sa farsi valere nel mondo. Oggi non vi resta altro che piangere e farvi di nuovo guidare da uno dei tanti vostri leader (o come dice Berlusconi, Leaders) corrotti, a cominciare dal penultimo vostro "Governatore". Mamma li turchi! (Ovviamente, le foto non c'erano).

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