12 luglio 2009

Marino contro lo "stupratore Pd del garage"

Lo vedi, ecco Marino, la “sveglia” del Pd
di Roberto Maurizio

Una questione morale grande quanto una montagna


«Trovo davvero incredibile che un criminale – Luca Bianchini (ndr)- che già 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd». Questo il duro attacco che il senatore Ignazio Marino, medico-candidato alle primarie del Partito democratico, lancia circa i criteri di selezione dei dirigenti locali riferendosi all'arresto dello stupratore seriale a Roma, coordinatore di un circolo democratico nella Capitale. «È evidente - ha detto Marino in una nota - che nel Pd abbiamo una questione morale grande come una montagna, che non può essere ignorata né sottovalutata». «Non c'era nessun intento offensivo nelle mie parole e mi spiace se qualcuno si è sentito offeso» ha spiegato Marino. «Sono convinto che la linfa del Partito democratico siano i circoli, le migliaia di persone e i militanti che ci lavorano ogni giorno, i coordinatori che sul territorio fanno un lavoro straordinario che va riconosciuto da tutti» ha sottolineato il senatore Pd, senza tuttavia rinnegare le proprie parole. «Quello che ho segnalato - ha aggiunto il candidato alla segreteria del Pd - è che con la nota vicenda di Roma è successo qualche cosa che non doveva accadere e per questo dobbiamo interrogarci. Lo ripeto: non può accadere che una persona che ha avuto problemi con la giustizia tredici anni fa per un reato odioso e ignobile come la violenza sessuale, finisca a coordinare un circolo del Pd. È importante - ha concluso - tenere alto ovunque il livello della vigilanza e questo caso, che è un caso certamente isolato, deve rappresentare per noi un campanello d'allarme. Trovo non ci sia nulla di male nel riconoscere che è stato fatto un errore, che non deve mai più ripetersi».

Una lettera da Internet di una donna stuprata. Nessuna pietà per i violentatori

«Non sapevo dove mi avesse portato. Era buio. Piangevo e lo imploravo di lasciarmi andare. Ma lui non ha ceduto: dopo avermi violentato, si è drogato e ha obbligato anche me a sniffare». Non sono trascorse neppure 24 ore da quella serata maledetta e vittima, che ha solo 20 anni, è ancora sotto shock ma è lucida nel suo racconto. Il suo è uno sfogo. «Non avevo mai visto prima quell'uomo. Mi si è seduto vicino, mentre aspettavo l'autobus delle 21.30, ha iniziato a fare pesanti apprezzamenti. Ero in anticipo di 20 minuti e per evitare di rimanere lì sono andata a prendere un taxi. Lui ha capito, mi voleva fermare, mi ha minacciato con un coltello. Quando sono riuscita a fermare un taxi, lui è salito assieme a me e ha detto di voler andare in via Brescia. In quel momento non sapevo più che fare, ho iniziato ad avere paura. Ho cercato di far capire all'autista che qualcosa non andava e, arrivati sul posto, gli ho chiesto di aspettarmi per 5 minuti: lui mi ha risposto di chiamare il radiotaxi se avessi avuto bisogno di un altro passaggio». La ragazza si è trovata da sola, in un posto della città a lei sconosciuto. «Non sapevo dove fossi finita. Il marocchino mi ha costretto a seguirlo e io di nascosto ho chiamato un amico per chiedere aiuto. Ma la batteria mi si è scaricata. Ho offerto denaro allo straniero, affinché non mi facesse del male. Avevo capito cosa voleva da me. Mi rispondeva che non se ne faceva nulla dei miei soldi e che dovevo stare zitta perché lui aveva il coltello e se lo facevo arrabbiare mi avrebbe ucciso. Mi diceva che aveva sgozzato decine di persone. Mi ha portato in una stanza buia, protetta da un nylon. C'era sporcizia ovunque. Ho iniziato a piangere e ad implorarlo. Lui ha steso per terra la sua giacca. Piangevo ed avevo paura. Lo ho pregato di lasciarmi andare, ma non è servito a nulla». La ragazza, scossa, non sapeva che fare, dove fuggire. «Pensavo di essere libera, ma lui dopo la violenza mi ha costretto a rimanere. Mi ha portato in una stanza sporchissima dove c'erano due uomini che parlavano in arabo e che avevano un sacchetto della spesa pieno di droga. Lui ha preso lo stupefacente, lo ha sniffato e ha obbligato anche me a fare lo stesso, puntandomi contro un coltello da carne di colore giallo e con la lama di 20-25 centimetri. Ho iniziato ad agitarmi. Poi ha cucinato e mi ha obbligato a mangiare: ha preso il couscous con le mani e me lo ha messo in bocca. Sono stata lì per oltre due ore, mi sembrava un'eternità. Piangevo e lui continuava a dirmi che mi avrebbe ucciso. Per fortuna è arrivata la polizia. Lui, avvisato da altri stranieri, è scappato e io sono corsa verso i lampeggianti, fuori dal cancello».


La violenza contro le donne non ha anima né partito


Ci voleva una sveglia al Pd ormai logoro e tramortito da rivalità tra ex comunisti ed ex democristiani. La sveglia l’ha suonata il Senatore Ignazio Marino. Non ci sono partiti con le “mani pulite” solo per il colore della bandiera. Non ci sono uomini corrotti e malvagi solo a destra. La vigilanza è la prima arma contro i delinquenti e i fannulloni.

Il mephisto nero

Il senatore Marino sta mostrando le palle e darà sicuramente filo da torcere alla “nomenclatura” vetero comunista e squallida democristiana. Basta con Franceschini e con Rosi Bindi, una comunione dopo l’altra; basta con la “programmazione quinquennale” di Bersani; basta anche con le finte novità, come la Serracchiani. Il vero sgrullone su un partito che ha perso l’orientamento può venire solo da Marino. Dovrebbe, però, essere un po’ più scaltro per prendere i voti come Obama che è decisamente musulmano, ma maledettamente cristiano, decisamente africano, ma maledettamente americano, decisamente capitalista, ma maledettamente di sinistra. La sinistra ha bisogno di uomini nuovi. Il senatore Marino, fino ad oggi, è quello che più può conquistare i voti degli italiani.

Ecco Marino

Non è un politico di carriera, non è un giornalista di partito, non è un diplomato di Canicattì (con tutto il rispetto dei miei colleghi). E’ un medico chirurgo apprezzato in tutto il mondo. E’ uno che riesce ad ottenere la fiducia di Chiamparino, è uno che non ha peli sulla lingua e dice che lo stupro e la violenza sulle donne, da qualsiasi parte provengano, sono un vergogna e basta!

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