Elena di Troia e i caporali
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Il Tar di Lecce ha dichiarato la Giunta di centro sinistra di Taranto illegittima perché composta da soli maschi. Molto contente le donne della Giunta della Regione Puglia di Vendola che si aggrappano all’art. 117 della Costituzione italiana: piena parità di accesso degli uomini e delle donne nella vita politica. Se la Costituzione non è acqua, perché mai i “padri costituenti”non hanno parlato di gay o di lesbiche? Dunque: come fa Vendola a comandare una regione levantina senza il mandato costituzionale? Vendola vorrebbe essere come Cesare e per certi “versi” lo è. Ma Cesare distrusse il Senatus Populusque Romanus (Spqr: Sono porci questi romani, oppure Sono Porci questi Ricchioni). Mentre i cittadini vengono “vessati” tutti i giorni da problemi seri, la disoccupazione giovanile, la droga che sta affossando la nostra gioventù, le multe e le tasse che ti mangiano il già esiguo stipendio, un traffico caotico che ti costringe a passare ore e ore della tua vita senza capire perché, sindaci che invece di lavorare fanno le manifestazioni, sporcizia in tutta la città ed anche nei piccoli paesi, e poi le giunte vengono affossate per la mancanza di donne nel palinsesto? Ma che importanza ha il sesso nelle delibere comunali, provinciale e regionali. I veri problemi vengono annacquati dalle escort, dalle veline, dalle troie. Un mondo miserabile questo, dove vengono ridotti a “gioventù del fascio” o a improvvidi ragazzi de “l’Opera Nazionale Balilla” costretti a ripulire con il Wwf il mondo, dopo che i genitori hanno pagato una bolletta stratosferica per l’immondizia. Una vera e propria immondizia utilizzare i bambini nella politica, come ha fatto ieri Santoro che ha presentato i figli degli ingegneri disoccupati in primo piano. Una vera e propria “monnezza” quella che ricopre quasi tutta l’Italia meridionale, da Firenze in giù. Ma il vero dramma italiano è la presunzione che i problemi si possano risolvere immettendo più donne in Parlamento. Sarebbe auspicabile se si rispettassero le percentuali: 20% maschi; 20% donne; 60% gay. Avere la maggioranza degli italiani Gay (gioiosi che mangiano la pizza e gli spaghetti, che suonano il mandolino, che vanno a ballare tutte le sere) sarebbe veramente bello. Quello che manca all’Italia è la capacità di non saper dove mettere i piedi per terra e di non volersi liberare, in primo luogo, delle Elene di Troia, le escort, le mogli, le amanti, le minorenni, le maggiorate e le minorate. Non è un problema di sesso, è un problema di mancanza di lungimiranza. Vi siete mai chiesti come vengono fatte le liste dei partiti? A parte lo sconcio, del Pdl, che però tutti conoscono, ma il Pd, come fa le liste? 50% donne, 45% gay, 5% caporali. Siamo uomini o caporali?
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