29 settembre 2009

Viale Antonio Ciamarra, la misura dell'inconsistenza

Tramonto a Roma: viale Antonio Ciamarra, morte annunciata
di Roberto Maurizio


Passa domani



Come è noto, il Pd sta facendo le elezioni farse tra tre candidati, di cui uno già azzoppato e l’altro senza un’ala. Il Pdl si sta arrovigliando tra una velina, un’escort e quattro guitti. Ma da chi siamo governati e da chi ci facciamo fare l’opposizione? Un’Italia allo sbando. Senza scomodare i Sacri Palazzi della Politica romana, Camera e Senato, dove tutti percorrono un unico scopo, occupare la poltrona sperando di riprendersela alle prossime elezioni, basta guardare in basso, nei Comuni, nelle Circoscrizioni, che adesso più elegantemente si chiamano Municipi (una volta al mio paese, affermare di lavorare al municipio era dispregiativo, significava essere un addetto alla spazzatura o un "ha detto" di essere stanco oggi, "passa domani"; adesso, invece, dire “faccio l’Assessore al Municipio” riempie di gioia e di soldi). Non si sa di chi è la colpa o il merito delle “belle infrastrutture” che ci fanno, come il “Corridoio della mobilità”, a Roma, Cinecittà Est, viale Antonio Ciamarra.




Il corpo della Montagna





Nessuno sa perché si è perso, completamente, il senso di essere "italiani". Perché si continua a sputare in faccia a questa Italia, alla sua gente che continua a risparmiare, a lavorare, a portare avanti i figli fino a 30 e più anni, che agisce per l'interesse collettivo? Dov'è il senso civico che ci fu trasmesso dal "Testamento del Capitano", il bellissimo canto degli alpini? "O con le scarpe o senza scarpe, diceva il Capitano, gli alpini li voglio qua". E i valori, dove sono i valori? Il Siòr Capitano dettò il suo testamento (che di biologico non aveva niente): Io comando che il mio corpo in cinque pezzi sia taglia'. Il primo pezzo va al Re d'Italia (adesso cosa incopatibile), il secondo pezzo al Battaglion (forse questo sì), il terzo pezzo alla mia mamma (questo diventa un po' più problematico, perché se la madre è divorziata, separata, ed ha annullato il contratto forse avendo tradito il negozio giuridico, non credo che il figlio immolatosi alla patria possa facilmente essere riconosciuto dalla madre che ha avuto sette mariti e sette figli fuori dal negozio), il quarto alla mia bella, (che nel frattempo ha avuto cinque separazioni consensuali), il quinto alle montagne che lo fioriscano di rose e fior (questo è l'unico punto del testamento che possiamo accettare, costa poco e fa bene agli ecologisti). Testamenti come questo del Capitano degli Alpini, non li avremo mai più. Gli Alpini sono diventati come i Panda e le loro idee sono sepolte nell'immneso baratro dell'inciviltà. Inciviltà che produce mostri che vengono chiamate poi "opere d'ingegno", come i “Corridoi” o come la "Salerno – Reggia Calabria". Chi ha inventato l’autostrada più brutta del mondo? Chi l’ha imboscata, chi l’ha distrutta, chi fa patire le pene d’inferno ai camionisti, ai turisti e ai cittadini siculi-calabresi? Non è dato saperlo.


Una rotonda per Fred





E non si deve sapere. Chi ha avuto il merito di eliminare i semafori in Italia e di mettere ad ogni 50 metri, l’una dall’altra, le rotonde? Fred Bongusto e i Girotondini si litigano per la primogenitura. Le rotonde, in realtà, hanno avuto il merito di far diminuire gli incidenti anche mortali. Quindi, talvolta, qualcosa di buono i nostri amministratori, copiando da quello che di buono ci arriva dall'estero, lo sanno fare, ma sono pigri se non sono sollecitati abbastanza.

Il Terzo Stato, quello che non è mai stato peggio di così


Ma al peggio non c’è mai un limite. Si parte dall’assunto anticostituzionale che il pubblico sovrasti il privato. Dove è scritto? Nella Costituzione, mi sembra che non ci sia traccia: pubblico e privato sullo stesso piano. Invece, la vetero sinistra-veltroniana-rutelliana, avallata dalla nuova destra del sindaco scalatore, Alemanno, hanno sempre appoggiato mia "moglie" (si fa per dire), che paga le tasse, e “il pubblico” che prende i “mezzi pubblici” messi a disposizione dalle “autorità pubbliche” per favorire quei voti “pubblici” per poter ancor far mangiare i “pubblici ufficiali” che si sentono al di sopra del “privato” coatto e maleducato. Insomma, il “servizio pubblico” per fare andare a lavoro mia "moglie", che paga le tasse, con l’autobus pubblico, la considera come una “Cortigiana”, mentre io, che pago lo stesso le tasse, devo essere umiliato e debbo fare la fila con la mia macchina privata (che mi hanno fatto cambiare per ben sei volte l’automobile, Euro Zero, Euro Uno, Euro Due, Euro Tre, Euro Quattro, Euro Cinque), e attendere che passi il corteo di Re e Regine su sporadici autobus, quasi sempre vuoti? L’ideologia psichedelica di una marxismo confuso e aberrante mette in prima fila l’Onnipotenza del Pubblico.



Canta che “telepass”




Quattro strisce di circa 3 o 4 metri di larghezza totale, un autista attento, ecco l'imbarbarimento


Le autostrade sono molto più democratiche di questi vetero socialisti-catto-comunisti. Con il Telepass, anche il più antipatico dei camionisti è messo sullo stesso livello di una macchina blu ministeriale, anche se il primo paga e la seconda ruba. Sempre con quest’ottica social-marxista-catto-comunista-leghista-pdiellista i nostri “amministratori” decidono di fare le “corsie preferenziali”, oggi le chiamano “corridoi della mobilità”, ovviamente per loro, del Primo e del Secondo Stato.

La ghigliottina, arma obsoleta

Al Primo Stato appartiene il “popolo eletto” (una "moglie", gli studenti, i lavoratori, gli immigrati, i pensionati, i turisti fai da te, etc.), al Secondo i tassisti, le auto blu e quelle dei Cardinali. Il Terzo Stato è quello dei miserabili che hanno avuto anche l’arroganza di comprarsi una macchina Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5. Il 14 luglio 2010 sarà doveroso per questo Terzo Stato assaltare la “pastiglia”. Tutti coloro che si sentono sottomessi a questo regime autoreferenziale e antidemocratico sono invitati a prendersi una “pastiglia” il prossimo 14 luglio, perché fino a quando esisterà questa classe dirigente non potrà mai verificarsi nulla di nuovo e creativo.


Ci scapperà ancora un morto?

Ma chissene frega se c'è la fontana e il conforto! Ci saranno li ben presto vittime e il primo morto. Le macchine sfrecciano da 0 a 90 all'ora, in 50 metri. Fatevi scudo e fatevi un mantello! Continuata a votare Falce e Martello, senza saper distinguere cos'è il brutto e il bello, senza sapere che senza Alemanno saremo più belli e felici tutto l'anno. Inoltre, viale Ciamrra viene attraversata dagli studenti dell'Italo Calvino. 13 anni, nella vita, si hanno una sola volta


Però, se da questa scellerata politica ci scapperà ancora un altro morto, allora il Terzo Stato automobilistico e dei pedoni dovrebbe veramente scendere in piazza e alzare le forche dei rivoluzionari francesi contro i monarchi e il clero (categoria che non ha nulla a che fare con la Chiesa cattolica, ma sono i lecchini dei monarchi, cioè quelli che li votano con le bende agli occhi).
Previsioni: "sepolte e sotterrate"
Ma qual è il problema? “Stampa, scuola e vita” aveva annunciato con anticipo la possibile morte di un pedone su Via Palmiro Togliatti, il 15 dicembre 2007 (Il nodo gordiano sul Rubicone). Purtroppo, il fattaccio si è realizzato ed è stato subito "sepolto e sotterrato", è stato messo il silenziatore, quello che uccide la democrazia. Il 30 aprile 2009, alle ore 18.30, una ragazza di 13 anni, Angelica, è stata barbaramente uccisa da un jumbobus e dall’imbecillità dei nostri politici. Non contenti di questa morte, riportata dal nostro blog per filo e per segno, oggi, i nostri amministratori hanno inaugurato un altro “mostro” di circa un chilometro, a Roma, in viale Antonio Ciamarra, che ha le stesse caratteristiche di viale Palmiro Togliatti.
Il Corridoio della "mortalità"
E’ stato, infatti, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il 17 settembre 2009 ad inaugurare il “corridoio di mobilità” su viale Antonio Ciamarra, lo stesso che “si era stracciato le vesti” meno di cinque mesi fa, quando “pianse lacrime di coccodrillo” sulla Togliatti, angolo via dei Sesami, come se volesse cancellare la macchia di sangue ancora fresca lasciata sull’asfalto da Angelica, la splendida ragazzina di Gioiosa Marea, “Perla del Mediterraneo”.


Alemanno, guarda in alto

“Ora la seconda università è collegata meglio con il resto della città”, ha esclamato il Sindaco tagliando il nastro e salendo a bordo del jumbobus che ha effettuato la corsa inaugurale. Alemanno, da buon scalatore, guarda sempre in alto e non si degna di abbassare gli occhi per terra. Per questo, su viale Ciamarra, non si è accorto che stava inaugurando, insieme all’Assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi e ai responsabili di “Roma Metropolitane” Gianni Ascarelli e Federico Bortoli, alla presenza dei Presidenti dei Municipi VIII e X, il Rettore del Policlinico di Tor Vergata e i vertici di Atac, lo stesso “corridoio della morte” simile a quello della Togliatti. In realtà, il collegamento tra il terminal Anagnina, dove si attestano la linea A della metropolitana e i bus extraurbani del Cotral, ed il Policlinico e il Campus dell'Università di Tor Vergata sarà sicuramente più veloce, comodo e puntuale, grazie al carattere integrato e sistemico di questo intervento che migliora l'arredo urbano e la viabilità. Ma la sicurezza stradale?

Solo 21 mesi

E’ altrettanto vero che i tempi di consegna sono stati rispettati e il disagio per i cittadini della zona sono stati fortemente penalizzanti “soltanto” per 21 mesi (i lavori erano stati iniziati, sotto l’altra Giunta il 28 gennaio 2008). Ma la sicurezza stradale?

La “flotta” ormeggiata al largo

Inoltre, anche che “la flotta di mezzi pubblici” che percorrerà il nuovo corridoio sarà composta da moderni bus ecologici e con aria condizionata. Sarà, ma quando? Un punto questo sul quale bisognerà ancora attendere, visto che i mezzi in servizio sono i jumbobus da 18 metri, che seppur revisionati, sono in servizio già da oltre 10 anni. Qui, la sicurezza stradale con questi jumbo assassini proprio non esiste.


Tra un tasselo e l’altro, senza sicurezza stradale

“Quello tra Anagnina e Tor Vergata è l'ultimo tassello di un sistema di corridoi di trasporto pubblico realizzati o pianificati a Roma nel corso della passata legislatura e che rappresentano una delle nuove componenti del sistema di mobilità indicate dal Piano regolatore generale di Roma”. "Sono corsie riservate per migliorare la puntualità, la velocità, la frequenza e il comfort di viaggio del trasporto pubblico lungo le più importanti direttrici di traffico non servite dalle linee su ferro" hanno spiegato i responsabili di “Roma Metropolitane”. Ma la sicurezza stradale?

Un cordolo tira l’altro e tutt’e due fanno un morto al giorno

Anche i motociclisti sono entusiasti del “Parco lineare” di viale Ciamarra, sul quale possono scorrazzare le biciclette senza regole, che sbucano senza farsi sentire da tutte la parti. I centauri ringraziano sentitamente gli amministratori, soprattutto durante le giornate di pioggia, per i cordoli gialli che sono una vera “manna” per le due ruote. Hanno soprattutto apprezzato il bel giallo canarino scelto dalle autorità competenti.


Quasi 11 milioni di euro

I lavori hanno richiesto lo stanziamento da parte del Comune di 10 milioni e 800mila euro e, come ha voluto precisare Bortoli, “i tempi e i costi previsti sono stati rispettati, smentendo così il luogo comune negativo sulle opere pubbliche in Italia. Il Campidoglio, malgrado le difficoltà ben note, ha sempre versato i fondi con puntualità”.


Mai più code. E chi ci crede?

Prima della realizzazione del corridoio i bus in servizio tra il nodo di scambio di Anagnina è l’Università e del Policlinico di Tor Vergata hanno sofferto a lungo la presenza di alcuni punti critici lungo il percorso che limitavano la velocità e la puntualità. Gli aspetti maggiormente critici erano rappresentati dalle difficoltà di manovra nel Terminale di Anagnina e dalle lunghe code che si producevano, specie nelle ore di punta, a via Moneta, viale Ciamarra e via del Fosso di Santa Maura (in direzione viale Ciamarra), oltre che dalla pericolosità di alcuni tratti stradali e dalla presenza di barriere architettoniche.


900 all’ora





Il nuovo corridoio, lungo 9,5 chilometri, parte dal Terminale di Anagnina e arriva presso il nuovo terminale bus di fronte al Policlinico universitario di Tor Vergata. Lungo il percorso i bus effettueranno dieci fermate con una frequenza di servizio di dieci minuti, un tempo di percorrenza medio di 24 minuti e una capacità massima di 900 passeggeri all'ora.


Tutti videosorvegliati



Questi comunque in sintesi, gli elementi principali dell’intervento realizzato da Roma Metropolitane, realizzazione di un nuovo capolinea presso il Policlinico, ristrutturazione e ampliamento del Terminale di Anagnina, istituzione di corsie preferenziali complanari ed indipendenti dal traffico privato nei tratti critici, riorganizzazione della viabilità e nuove semaforizzazioni, installazione di nuove pensiline lungo tutto il corridoio, riordino della sosta e incremento dei posti auto, in particolare su viale Ciamarra e strade limitrofe per un totale di circa 700 posti, realizzazione di un nuovo parco lineare nello spartitraffico centrale di viale Ciamarra, impianto di videosorveglianza e soccorso con colonnine SOS nel Terminale Anagnina e a viale Ciamarra, rifacimento delle pavimentazioni stradali e pedonali su ampi tratti del corridoio ed eliminazione delle barriere architettoniche sia alle fermate che lungo le strade interessate dagli interventi.

Un Dvd in regalo

Le ripresa in diretta delle telecamere fisse permetterà di riprendere, in ogni istante, quello che avviene lungo tutto viale Ciamarra. Sarebbe allora gentile, da parte dei responsabili, di inviare un Dvd omaggio ai parenti delle vittime, anche se non in tempo reale.


20 Express







Dal giorno successivo, venerdì 18 settembre, il corridoio è regolarmente operativo con l'attivazione dei nuovi terminali per la linea 20 Express e l'apertura al transito della corsia riservata lungo via Antonio Ciamarra, via Andrea Moneta e via del Fosso di Santa Maura che consente di velocizzare le linee 20 Express, 511, 558, 559 e n 27.


Un “grido senza voce”




Angelica, nei nostri cuori, morta per niente. La tomba di Angelica, su viale Palmiro Togliatti, angolo via Dei Sesami


“Stampa, scuola e vita” alza al vento il suo “grido di dolore senza voce” affinché anche il minimo bisbiglio possa librarsi in alto, dove Alemanno di solito rivolge il suo sguardo, sperando, poi che qualche orecchio meno sordo di qualche amministratore, possa prendere drastici provvedimenti di sicurezza, senza i quali i “responsabili” diventeranno ancora una volta complici di un possibile altro delitto, questa volta, però, volontario. Il bel “Parco lineare”, senza sicurezza, probabile testimone di un altro omicidio è stato realizzato su viale Antonio Ciamarra, un molisano, medaglia d’oro della Prima Guerra Mondiale. Perché tanta “sicurezza” da parte nostra per il probabile prossimo sangue sulla strada? Basta guardare le foto di viale . Per attraversare viale Ciamarra da destra a sinistra, o viceversa, ti viene addosso un “oceano” di autovetture, camion e pullman. Occorrerà, allora, guardare prima a destra, poi a sinistra, poi a destra e poi ancora a destra. Pazzesco! Sono riusciti, questi “amministratori”, a fare un bel “Parco lineare” per spedire all’altro mondo, linearmente, qualche prossimo imbecille che li avrà anche votati.




Le foto sono di Roberto Maurizio (citare la fonte, "si il vous plait")

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