di Roberto Maurizio
Nessuno sa perché si è perso, completamente, il senso di essere "italiani". Perché si continua a sputare in faccia a questa Italia, alla sua gente che continua a risparmiare, a lavorare, a portare avanti i figli fino a 30 e più anni, che agisce per l'interesse collettivo? Dov'è il senso civico che ci fu trasmesso dal "Testamento del Capitano", il bellissimo canto degli alpini? "O con le scarpe o senza scarpe, diceva il Capitano, gli alpini li voglio qua". E i valori, dove sono i valori? Il Siòr Capitano dettò il suo testamento (che di biologico non aveva niente): Io comando che il mio corpo in cinque pezzi sia taglia'. Il primo pezzo va al Re d'Italia (adesso cosa incopatibile), il secondo pezzo al Battaglion (forse questo sì), il terzo pezzo alla mia mamma (questo diventa un po' più problematico, perché se la madre è divorziata, separata, ed ha annullato il contratto forse avendo tradito il negozio giuridico, non credo che il figlio immolatosi alla patria possa facilmente essere riconosciuto dalla madre che ha avuto sette mariti e sette figli fuori dal negozio), il quarto alla mia bella, (che nel frattempo ha avuto cinque separazioni consensuali), il quinto alle montagne che lo fioriscano di rose e fior (questo è l'unico punto del testamento che possiamo accettare, costa poco e fa bene agli ecologisti). Testamenti come questo del Capitano degli Alpini, non li avremo mai più. Gli Alpini sono diventati come i Panda e le loro idee sono sepolte nell'immneso baratro dell'inciviltà. Inciviltà che produce mostri che vengono chiamate poi "opere d'ingegno", come i “Corridoi” o come la "Salerno – Reggia Calabria". Chi ha inventato l’autostrada più brutta del mondo? Chi l’ha imboscata, chi l’ha distrutta, chi fa patire le pene d’inferno ai camionisti, ai turisti e ai cittadini siculi-calabresi? Non è dato saperlo.
Quattro strisce di circa 3 o 4 metri di larghezza totale, un autista attento, ecco l'imbarbarimento
Le autostrade sono molto più democratiche di questi vetero socialisti-catto-comunisti. Con il Telepass, anche il più antipatico dei camionisti è messo sullo stesso livello di una macchina blu ministeriale, anche se il primo paga e la seconda ruba. Sempre con quest’ottica social-marxista-catto-comunista-leghista-pdiellista i nostri “amministratori” decidono di fare le “corsie preferenziali”, oggi le chiamano “corridoi della mobilità”, ovviamente per loro, del Primo e del Secondo Stato.
La ghigliottina, arma obsoleta
“Ora la seconda università è collegata meglio con il resto della città”, ha esclamato il Sindaco tagliando il nastro e salendo a bordo del jumbobus che ha effettuato la corsa inaugurale. Alemanno, da buon scalatore, guarda sempre in alto e non si degna di abbassare gli occhi per terra. Per questo, su viale Ciamarra, non si è accorto che stava inaugurando, insieme all’Assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi e ai responsabili di “Roma Metropolitane” Gianni Ascarelli e Federico Bortoli, alla presenza dei Presidenti dei Municipi VIII e X, il Rettore del Policlinico di Tor Vergata e i vertici di Atac, lo stesso “corridoio della morte” simile a quello della Togliatti. In realtà, il collegamento tra il terminal Anagnina, dove si attestano la linea A della metropolitana e i bus extraurbani del Cotral, ed il Policlinico e il Campus dell'Università di Tor Vergata sarà sicuramente più veloce, comodo e puntuale, grazie al carattere integrato e sistemico di questo intervento che migliora l'arredo urbano e la viabilità. Ma la sicurezza stradale?
Solo 21 mesi
E’ altrettanto vero che i tempi di consegna sono stati rispettati e il disagio per i cittadini della zona sono stati fortemente penalizzanti “soltanto” per 21 mesi (i lavori erano stati iniziati, sotto l’altra Giunta il 28 gennaio 2008). Ma la sicurezza stradale?
La “flotta” ormeggiata al largo
Inoltre, anche che “la flotta di mezzi pubblici” che percorrerà il nuovo corridoio sarà composta da moderni bus ecologici e con aria condizionata. Sarà, ma quando? Un punto questo sul quale bisognerà ancora attendere, visto che i mezzi in servizio sono i jumbobus da 18 metri, che seppur revisionati, sono in servizio già da oltre 10 anni. Qui, la sicurezza stradale con questi jumbo assassini proprio non esiste.
“Quello tra Anagnina e Tor Vergata è l'ultimo tassello di un sistema di corridoi di trasporto pubblico realizzati o pianificati a Roma nel corso della passata legislatura e che rappresentano una delle nuove componenti del sistema di mobilità indicate dal Piano regolatore generale di Roma”. "Sono corsie riservate per migliorare la puntualità, la velocità, la frequenza e il comfort di viaggio del trasporto pubblico lungo le più importanti direttrici di traffico non servite dalle linee su ferro" hanno spiegato i responsabili di “Roma Metropolitane”. Ma la sicurezza stradale?
Un cordolo tira l’altro e tutt’e due fanno un morto al giorno
Anche i motociclisti sono entusiasti del “Parco lineare” di viale Ciamarra, sul quale possono scorrazzare le biciclette senza regole, che sbucano senza farsi sentire da tutte la parti. I centauri ringraziano sentitamente gli amministratori, soprattutto durante le giornate di pioggia, per i cordoli gialli che sono una vera “manna” per le due ruote. Hanno soprattutto apprezzato il bel giallo canarino scelto dalle autorità competenti.
I lavori hanno richiesto lo stanziamento da parte del Comune di 10 milioni e 800mila euro e, come ha voluto precisare Bortoli, “i tempi e i costi previsti sono stati rispettati, smentendo così il luogo comune negativo sulle opere pubbliche in Italia. Il Campidoglio, malgrado le difficoltà ben note, ha sempre versato i fondi con puntualità”.
Prima della realizzazione del corridoio i bus in servizio tra il nodo di scambio di Anagnina è l’Università e del Policlinico di Tor Vergata hanno sofferto a lungo la presenza di alcuni punti critici lungo il percorso che limitavano la velocità e la puntualità. Gli aspetti maggiormente critici erano rappresentati dalle difficoltà di manovra nel Terminale di Anagnina e dalle lunghe code che si producevano, specie nelle ore di punta, a via Moneta, viale Ciamarra e via del Fosso di Santa Maura (in direzione viale Ciamarra), oltre che dalla pericolosità di alcuni tratti stradali e dalla presenza di barriere architettoniche.
Il nuovo corridoio, lungo 9,5 chilometri, parte dal Terminale di Anagnina e arriva presso il nuovo terminale bus di fronte al Policlinico universitario di Tor Vergata. Lungo il percorso i bus effettueranno dieci fermate con una frequenza di servizio di dieci minuti, un tempo di percorrenza medio di 24 minuti e una capacità massima di 900 passeggeri all'ora.
Questi comunque in sintesi, gli elementi principali dell’intervento realizzato da Roma Metropolitane, realizzazione di un nuovo capolinea presso il Policlinico, ristrutturazione e ampliamento del Terminale di Anagnina, istituzione di corsie preferenziali complanari ed indipendenti dal traffico privato nei tratti critici, riorganizzazione della viabilità e nuove semaforizzazioni, installazione di nuove pensiline lungo tutto il corridoio, riordino della sosta e incremento dei posti auto, in particolare su viale Ciamarra e strade limitrofe per un totale di circa 700 posti, realizzazione di un nuovo parco lineare nello spartitraffico centrale di viale Ciamarra, impianto di videosorveglianza e soccorso con colonnine SOS nel Terminale Anagnina e a viale Ciamarra, rifacimento delle pavimentazioni stradali e pedonali su ampi tratti del corridoio ed eliminazione delle barriere architettoniche sia alle fermate che lungo le strade interessate dagli interventi.
Un Dvd in regalo
Le ripresa in diretta delle telecamere fisse permetterà di riprendere, in ogni istante, quello che avviene lungo tutto viale Ciamarra. Sarebbe allora gentile, da parte dei responsabili, di inviare un Dvd omaggio ai parenti delle vittime, anche se non in tempo reale.
Dal giorno successivo, venerdì 18 settembre, il corridoio è regolarmente operativo con l'attivazione dei nuovi terminali per la linea 20 Express e l'apertura al transito della corsia riservata lungo via Antonio Ciamarra, via Andrea Moneta e via del Fosso di Santa Maura che consente di velocizzare le linee 20 Express, 511, 558, 559 e n 27.
Angelica, nei nostri cuori, morta per niente. La tomba di Angelica, su viale Palmiro Togliatti, angolo via Dei Sesami
“Stampa, scuola e vita” alza al vento il suo “grido di dolore senza voce” affinché anche il minimo bisbiglio possa librarsi in alto, dove Alemanno di solito rivolge il suo sguardo, sperando, poi che qualche orecchio meno sordo di qualche amministratore, possa prendere drastici provvedimenti di sicurezza, senza i quali i “responsabili” diventeranno ancora una volta complici di un possibile altro delitto, questa volta, però, volontario. Il bel “Parco lineare”, senza sicurezza, probabile testimone di un altro omicidio è stato realizzato su viale Antonio Ciamarra, un molisano, medaglia d’oro della Prima Guerra Mondiale. Perché tanta “sicurezza” da parte nostra per il probabile prossimo sangue sulla strada? Basta guardare le foto di viale . Per attraversare viale Ciamarra da destra a sinistra, o viceversa, ti viene addosso un “oceano” di autovetture, camion e pullman. Occorrerà, allora, guardare prima a destra, poi a sinistra, poi a destra e poi ancora a destra. Pazzesco! Sono riusciti, questi “amministratori”, a fare un bel “Parco lineare” per spedire all’altro mondo, linearmente, qualche prossimo imbecille che li avrà anche votati.
Le foto sono di Roberto Maurizio (citare la fonte, "si il vous plait")
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