28 settembre 2009

Suozzo, Stinchelli e la Barcaccia

La Barcaccia. Bentornati Suozzo e Stinchelli
di Roberto Maurizio


Dopo mesi di “ferie forzate”, tornano su Rai3, con la “Barcaccia”, dalle 13.00 alle 13.45, dal lunedì al venerdì, Michele Suozzo e Enrico Stinchelli. Bentornati! Il Bel Canto italiano vi ringrazia.

La Barcaccia a Piazza di Spagna, Roma

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Rai e dintorni, aumentano i "de cessi"
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Non è vero che tutta l’Italia televisiva e radiofonica sia da buttare al mare, che tutta la Rai sia da chiudere, che tutta Mediaset sia una pattumiera, ad iniziare da “Uomini e donne”, dove non si capisce chi è il primo e chi la seconda, che Sky di Rupert Murdok sia una rete dei soliti raccomandati di merda, che la Sette sia stata comprata da ricchi sfondati come Lerner, che con il digitale terrestre si offendano i sudditi cittadini italiani che pagano il canone e poi sono oscurati da questi oscurantisti che credono di fare i soldi con i telespettatori coglioni italiani. Non è vero.


La vera arma, il telcomando
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Siamo in un regime di libertà vigilata dalla sinistra e dalla destra, siamo quelli che abbiamo, però, il telecomando tra le mani e ogni giorno di più facciamo ingrassare le vacche grasse che offendono la nostra reputazione di un popolo che basa la sua storia sull’Impero Romano, su un Medio Evo eccezionale, su un Rinascimento unico al mondo, sulla Scoperta degli altri continenti (a cominciare dall’America), sull’illuminismo di Cesare Beccaria, sul romanticismo di Alessandro Manzoni, su un Secolo breve che, più nel male che nel bene, ha inventato il “fascismo”, esportato “malauguratamente” in tutto il mondo, su una lotta partigiana le cui piaghe restano ancora aperte e sulle quali non si vedono ancora spiragli di riconciliazione, sui padri costituenti che dettero impulso alle norme che favorirono il progresso civile ed economico italiano negli anni ’50 e ’60, ormai decrepite, desuete, obsolete e superate dalla globalizzazione, su un ’68 che non è servito a nulla se non a fare arricchire i gatti e le volpi, su un decennio (i famigerati anni ’70) di morte e di desolazione in cui la rivoluzione delle Brigate Rosse voleva portare indietro la nostra “civiltà” a livello di quella di Pol Pot dei Kmer Rossi e nel quale vennero votate dalla maggioranza degli italiani due leggi che si inserirono nel filone di sangue brigatista, l’aborto e il divorzio, che hanno creato i presupposti di una rovinosa discesa della nostra “civiltà”, su un decennio di desolazione e riflusso (gli inconsistenti e addormentati anni ’80) che fece prosperare uomini senza scrupoli e portò al più basso livello cvile e morale la nostra “civilta”, su un rigurgito di giustizialismo accompagnato dal continuo tintinnio di manette degli anni ’90, che provocò la scomparsa della Prima repubblica, generando un’altra ancora da definire trascorsi ormai quasi vent’anni.

Viva VERDI
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Che cosa ci resta tra le mani, allora, oltre al telecomando e al voto? La consolazione di poter sentire un programma che ha avuto una menzione speciale al “Prix Italia”, “La Barcaccia”, diretta e ideata da Enrico Stinchelli e da Michele Suozzo. Bentornati a questi due “irripetibili ragazzi” che da oggi, 28 settembre 2009, riprendono una trasmissione sulla musica operistica. Nonostante le sparate del Ministro Brunetta, che prima di parlare si dovrebbe informare, la musica operistica, cioè, a tutto tondo, la musica tout cour, è una passione che è insita nell’animo degli italiani e nessun governo di destra o di sinistra ci può togliere. Viva VERDI.


Portare la musica operistica nelle scuole, ecco come si salva l'Italia
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Il programma operistico radiofonico quotidiano, la "Barcaccia", condotto due autori -conduttori "cult" Enrico Stinchelli e Michele Suozzo, la buona fatina - curatrice Patrizia Todaro il bravo giovane regista Attilio Fortunato, merita un elogio e va diffuso tra i giovani. La scuola italiana, tra i tanti altri limiti, ha quello di no coltivare la cultura musicale e operistica che hanno fatto grande il nostro paese, checché ne dica Brunetta. Il programma, nato nel 1988 con il progetto di divulgare a più ampio raggio l'opera lirica, ha fornito infatti in questi anni un intrattenimento satirico e scanzonato diretto a tutti gli ascoltatori digiuni di melodramma, ma in grado di soddisfare anche il difficile pubblico dei melomani. Enrico e Michele, mantenendo il tono tra il serio e il faceto, conducono il "divertissement" lirico tra mille elementi spettacolari: ospiti in studio, tra i più ragguardevoli personaggi del mondo operistico ( hi dimentica le "ospitate" di Luciano Pavarotti, Jose` Carreras, Placido Domingo, Andrea Bocelli? ); giochi a tema lirico e d'attualità con il pubblico in diretta, sfruttando la follia e l'estroversione naturale di personaggi attinti dal mondo reale degli ascoltatori; interpretazioni liriche a confronto. Analisi e critiche, anche spietate, delle prestazioni delle "ugole d'oro"; recensioni e servizi di spettacoli nei principali teatri italiani e esteri, con interviste ai protagonisti e registrazioni musicali dal vivo. Ampio spazio hanno le rubriche da quelle ormai storiche come Le Perle Nere o Radio Trash ad altre novità che gli autori ci propongono di seguire. Viva VERDI, viva Suozzo e Stinchelli!
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Nelle foto, l'indementicale e immortale Maria Callas, il Cigno del Mediterraneo

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