Haiti. Forse 600.000 morti, pari al 10% della Shoah
di Roberto Maurizio
Le prime notizie parlavano di 1.000 morti. Tanti. Poi, 100.000. Troppi. Adesso, secondo il Corriere della Sera, la cifra potrebbe raggiungere 500.000. Un ecatombre. Le vittime, comprendendo i feriti e i dispersi potrebbero raggiungere UN MILIONE. Comunque, 600.000 morti potrebbe essere la cifra apocalittica del devastante terremoto di Haiti, pari al 10% della popolazione ebraica eliminata da Hitler. 10% della Shoah annientati in soli 3 minuti. Tanto è durata la scossa devastante che si è accanita su una popolazione già colpita da cicloni, maremoti e cataclismi di ogni genere, dalla povertà e dall'abbandono da parte del resto del mondo politicalmente corretto. Aspettiamo, ansiosi, la reazione dei più "sensibili" a questi drammi.
Speriamo che le cifre riportate non siano confermate. Ma, l'indifferenza è la più maligna di tutte le malattie. E' quella che ti fa perdere anche il conto e il confronto. Il catostrofismo non è la linea di questa "redazione". Però, 500.000 o 600.000 morti, se confermati, dovrebbero rimordere la coscienza dei ben pensanti, quelli con lo scudo crociato o con la falce e martello, con l'amore per la libertà e per la libertà delle religioni: cattolica, protestante, musulamana, sciista, sunnita, induista, buddista e, soprattutto, ebraica. A poche settimane dal "Giorno della Memoria" (27 gennaio) spero che lo spirito caritatevole ebraico faccia valere la sua forza, non solo negli aiuti immediati, ma anche nella costruzione di un'Haiti più umanamente vivibile e degna di appartenere alla razza umana. La Cia ha già messo in guardia le persone che volessero inviare dagli Stati Uniti dollari o altri beni. Non sono le persone fisiche a doversi interessare dello sviluppo di uno Stato. Sono gli altri Stati con i soldi dei loro cittadini.
Speriamo che l'Onu possa essere riformato e possa distruggere la piaga del sottosviluppo. Il sottosviluppo è la negazione della dignità umana.
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